7 anni, una giornata speciale
è sera e Apo in pigiama mi abbraccia e mi dice: “Mamma grazie per tutte le sorprese che mi hai fatto oggi!”
“Non ho fatto poi molto amore, volevo solo regalarti una giornata diversa per i tuoi 7 anni, bello goderti ancora piccolo ma sappi che anche quando sarai più alto di me continuerò ad abbracciarti e a baciarti!”, gli dico io mentre lo tengo stretto.
“Certo, mamma, ma lo sai che devo crescere e fare la mia vita”, risponde lui, una bella sfilettata per me mamma, ma parole decisamente sagge.
La nostra giornata è iniziata molto presto con il sorriso illuminato di un neo settenne che non vedeva l’ora di aprire il più grande dei suoi regali: un biliardino per giocare con gli amici ma soprattutto con la sua mamma che ha passato tantissime ore a giocarci da quando era piccola in spiaggia fino a tutti gli intervalli del suo MBA alla tenera età di 32 anni.
Poi abbiamo accompagnato ciuffetto biondo a scuola per fa sì che non ci rimanesse troppo male ad essere l’unico ad andarci. Gli abbiamo mentito, ma d’altra parte Apo aveva bisogno di un giorno per lui, la maggior parte delle volte le sue attività da “grande” sono rovinate dall’interferenza del suo piccolo fratello che non accetta mai di mettersi da parte. è il destino dei primogeniti, quasi fosse una punizione per essersi goduti i genitori per qualche anno da soli. Ma sono loro che devono imparare ad adattarsi a non essere più figli unici, a sopportare i capricci, a vedere l’attenzione di tutti spostata sui più piccoli, a spianare la strada durante l’adolescenza.
E dopo ci attendeva la sua prima sorpresa. Durante il tragitto in macchina Apo mi ha riempito di domande, “è un giocattolo? è un posto? è un bar? è un parco? Ci sono bambini?”
Appena arrivati ha capito, ora sa leggere!
“Ma mamma ma dobbiamo stare qui due ore!”
“Non sei contento? Non volevi tanto andare al cinema? Lo sai che vedremo Despicable me 2?”
“AH! Bello, mamma , bellissimo, grazie, non pensavo ci fossero anche i cartoni!”
Io, Apo e la nonna (in visita dall’Italia) ci siamo riempiti di popcorn e ci siamo goduti lo spettacolo. Alle 11,45 di mattina. Fantastico. E l’unica altra presenza in sala era una donna di circa sessant’anni. Ha mangiato tutto il tempo guardandosi il cartone animato. Il bello dell’America!
E il cameriere che ci ha dato i popcorn stupito di vedere un bimbo al cinema a quell’ora non si è limitato al canonico “come stai oggi?” ma si è anche informato sul perchè fosse lì in un giorno di scuola.
Gli ho spiegato che era il suo compleanno e in più a scuola c’era una settimana di camp estivo, non di lezioni e lui comunque ha ribadito: “Mia mamma non mi ha mai portato al cinema il giorno del mio compleanno, sei un bambino fortunato!”
è vero piccolo grande Apo sei fortunato, perchè vivi in un bel posto, hai una famiglia felice e fai esperienze che non tutti possono fare, ma siamo fortunati anche noi ad averti, così dolce, intelligente e sensibile.
Hai sette anni ora, gli anni volano, tra un po’ sarai più alto di me. Adoro parlare con te, rispondere alle tue domande, ridere quando facciamo i compiti in italiano. Adoro anche la tua distrazione, la tua vivacità e anche quell’inclinazione un po’ ribelle che ci fa litigare ma che forse ti aiuterà un po’ nella vita.
Mi piace quando ti preoccupi che la nonna sia da sola tutto il giorno o quando non vuoi che tuo fratello cambi scuola perchè temi che soffra.
Sorrido quando ti vedo camminare con le mani in tasca ed automaticamente assumere lo sguardo da grande, da ragazzino pronto ad afferrare ogni occasione della vita.
Mi piace vederti più sicuro delle tue capacità, seppur pronto ancora a cadere nella rete della timidezza in situazioni in cui non ti senti a tuo agio.
Mi piace quando vedo che vivi con entusiasmo la vita e ti affezioni alle persone che incontri, come hai fatto con le ragazze del minicllub di quest’estate alle quali continui a scrivere le email.
Sei testardo, melodrammatico e un po’ fifone, ma sei sempre il nostro adorabile Apo, che racconta a tutti i bambini della scuola del suo nuovo pesce “pulitore” e non vede l’ora di tornarci il giorno dopo per dire loro che ha scoperto invece essere uno “sporcatore”.
Spero davvero ti rimanga dentro questa passione e questa gioia per la vita, la curiosità per il sapere, la creatività. Sono doni che si finisce per dimenticare crescendo ma che sono secondo me quelli che ci rendono l’esistenza affascinante e dinamica.