Dalla silicon valley: il famoso ‘playdatè
Sapete cosa mi manca un po’ dell’Italia?
Uscire da scuola e decidere sul momento in che parchetto andare a giocare con i bimbi o dove andare a fare merenda.
è vero che in Italia molte mamme lavoravano, ma molte anche facevano il part-time e quindi ci si incontrava fuori dalla scuola e si decideva cosa fare, soprattutto d’estate.
Qui il tempo è sempre fantastico per cui fuori si sta sempre.
Le attività extrascolastiche però sono tantissime e quindi i bimbi sono molto impegnati, perfino troppo secondo me.
La scuola è privata e quindi molti non abitano proprio vicino, ma comunque in generale qui non c’è questa abitudine.
Per incontrarsi si devono organizzare i “playdates”. Si decide un giorno, un orario di inizio e di fine e la mamma o il papà porta il bambino a casa tua e poi lo viene a prendere.
Apo è stato invitato per esempio a una cena + film in pigiama, il tutto con fine alle 9 di sera (qui mangiano anche alle 17,30), poi altre volte semplicemente a giocare per un paio di ore.
A un playdate mi sono infilata anch’io e mi sono divertita perchè siamo capitati in una casa di informatici un po’ nerd (come molti qui nella Silicon Valley) ed è stato un playdate molto interessante e scientifico. Apo era esaltatissimo a fare circuiti elettronici con il suo amico mentre la mamma russa (in America però da vent’anni) mi mostrava i libri di Gianni Rodari, famosissimi nel suo paese, e mi raccontava del viaggio che stava organizzando per i suoi figli in Spagna, molto “educational” tutto incentrato sugli antichi esploratori.
Una delle stanze della casa era adibita a “classe”, con lavagna gigante e milioni di libri. Lì durante l’estate insegnava ai figli, faceva quello che qui usa molto: l'”home schooling”. Ci sono tante famiglie che non mandano a scuola i figli ma che si occupano personalmente della loro istruzione, alle volte è proprio direttamente la mamma a fare da insegnante.
Per me sarebbe improponibile, già ringrazio di non avere i compiti nella scuola Montessoriana altrimenti sarebbe un disastro.
Quando abbiamo fatto i primi playdate a casa nostra ero un po’ agitata, mi chiedevo come sarebbe andata anche considerando il limite linguistico di Apo. Quello che ho notato è solo il fatto che i bambini qui sono abituati ad avere il tempo organizzato. Mentre in Italia quando veniva un bambino semplicemente facevano due ore di corse e urla, qui finito un gioco li vedi un po’ aggirarsi persi per casa. E così sono dovuta intervenire spesso a supporto di Apo, mentre lui piangeva perchè non riusciva a far ingranare il pomeriggio. Lui poi è uno che parla tantissimo e cerca di coinvolgere, gli altri sono un po’ più silenziosi e controllati. Per andare sul sicuro, insomma, o li metti tutti di fronte a un pallone da calcio (che però ad Apo non piace tantissimo) o li fai giocare con strani robot o lego un po’ evoluti, o permetti loro di annullarsi di fronte ai videogiochi, attività che piace a tutti. Ma la mia regola è che un po’ possono giocare a videogiochi ma solo se insieme, condividendo il divertimento.
Insomma non so se queste problematiche sono tipiche dell’età (dai 6 anni in su), o se siano legate al fatto che sono maschi….
Come sono i pomeriggi dei vostri figli/figlie quando invitano amici?