Gite a San Francisco e dintorni in 1 mese con parenti

È appena trascorso un lungo mese di visite, quello che ci mancava da diverso tempo. Sono in America da 5 anni ormai e abbiamo avuto tante persone dall’Italia per qualche giorno o periodi brevi, anche amici cari, ma mai parenti stretti per un mese di fila. Prima sono arrivati mio cognato e il mio adorato nipotino (ormai adolescente) e poi i miei zii. Lavoro e bambini permettendo ne ho approfittato per accompagnarli in qualche gita in posti già noti ma non solo. È stato bello festeggiare i compleanni dei bambini finalmente con qualcuno della famiglia. Baby Luca chiamava mio zio “zio”, come è giusto, e mia zia invece “nonno”. Ci faceva tanto ridere! Credo che i bambini si siano molto affezionati a queste due figure nuove nella loro vita. Abbiamo tutti fatto la bella esperienza di condividere la vita quotidiana con dei nonni adottivi attenti e curiosi di conoscerci in profondità. Poi ai saluti, i piccoli non si sono troppo scomposti (ormai sono piuttosto abituati agli addii), io come al solito invece mi sono commossa. Mi sono sentita di nuovo sola alla loro partenza. Ho capito che mi piacerebbe vivere in una comune con parenti con cui vai d’accordo o amici davvero cari e autentici. Ci vogliono anni per sentirsi a casa e ritrovare gli affetti, questo per me è ormai una certezza, per come sono fatta io. È facilissimo conoscere e sentirsi in sintonia, ed è una cosa che adoro per la novità e la freschezza dei rapporti. Ma poi è solo dopo tanti anni che si capisce se una relazione può diventare duratura, profonda. La strada è ancora lunga in un paese in cui anche la cultura e le distanze tendono a separare più che ad unire. Ma qualche seme sta seminando per fortuna e gli affetti a distanza colmano ogni vuoto. Queste riflessioni ci sfiorano spesso, ma le viviamo ormai con leggerezza consapevoli della nostra fortuna di poter scegliere qualsiasi direzione in ogni momento. E così tanto vale godersi il presente, il più possibile.

Ed ecco un assaggio di cose belle da vedere nei dintorni partendo dalla Silicon Valley, dalla zona di Palo Alto.

Un giorno siamo andati sull’oceano ad Half Moon Bay, un posto che adoro. Prima tappa è stata la Half Moon Bay State Beach. Premetto che ci sono tantissime spiagge bellissime lungo la costa (come Pescadero beach e le altre vicine) e noi le giriamo spesso, ma questa ha un facile parcheggio ed è molto grande (il parcheggio costa 10$ ma si può fare l’abbonamento annuale e parcheggiare in tutti i parchi nazionali). Basta allontanarsi un po’ dal tratto di sabbia vicino all’ingresso e già non c’e’ più nessuno.

 

A noi piace comprare i bagels farciti da Posch Bagel e fare picnic sulla spiaggia. Spesso apriamo le nostre due tende per ripararci dal vento. Ma consiglio anche vivamente il ristorante Miramar direttamente sul mare, buono e meno gettonato del famoso Sam’s Chowder poco più in là. Dal ristorante si può anche fare una bella passeggiata e vedere delle curiose sculture di sassi.

Ad Half moon Bay un classico è portarsi l’aquilone, il nostro è uno squalo nero.

Dopo aver trascorso qualche ora al mare ad Half Moon Bay si può anche pensare di andare a mangiare anche da Alice’s, il mio ristorante preferito in assoluto, con un’atmosfera molto americana ma anche molto semplice, meta preferita dei tanti motociclisti che durante il weekend amano andare per le strade curvose delle montagne.

Invece noi dopo il picnic ci siamo diretti verso Baker’s Beach, a San Francisco, un’altra delle mie spiagge preferite, con vista bellissima del Golden Gate.

Da lì un’altra meta classica ma sempre molto apprezzata, una passeggiata a Crissy Fields fino alla fine verso il ponte. Anche qui la vista è bellissima e la passeggiata piacevole.

 

Da Crissy Fields abbiamo ripreso la macchina per percorrere il Golden Gate e andare a fare le foto dall’altra parte della baia in uno dei numerosi Vista Point. Purtroppo c’era tantissimo traffico e quindi siamo andati diretti a Sausalito dove ci attendeva una buona cena con panorama allo Spinnaker, locale abbastanza elegante ma dove accolgono anche bambini piccoli. Il tavolo vicino alla vetrata offre una vista bellissima sulla città di San Francisco al di là della Baia. La foto del ponte però non poteva mancare e l’ho scattata dalla macchina, in coda. Sausalito è famosissimo, un delizioso villaggio sul mare dove è sempre piacevole fare un giro.

Un altro giorno abbiamo deciso di dedicare la giornata a San Francisco e di mangiare a pranzo al Pier 39, classica meta turistica dove però è sempre carino andare (e sentire parlare in italiano ovunque, ci sono un sacco di turisti). Qui i bambini rimangono sempre impressionati dai tanti leoni marini che giocano e urlano tutto il giorno.

Nella passeggiata dal Fisherman’s Wharf al Pier 39 se si è fortunati ci si imbatte in artisti di strada interessanti. A noi è capitato questo eccentrico musicista (curiosate su Instagram), Lone Sound Ranger che si è inventato e costruito una band in una sola macchina, per cui da solo suona chitarra, basso, batteria, pianola, armonica e canta pure. Gli ho dato 10$ per il suo progetto, mi è piaciuto molto (mio cognato rideva un po’ di me).

Da lì l’intenzione era di andare a prendere il tram per arrivare all’inizio di Lombard Street, ma la coda era di più di un’ora per cui abbiamo deciso di andare a piedi sulla Hyde Street. Avevo chiesto al poliziotto se la strada  era ripida e lui mi ha fatto una faccia seria mentre mi diceva sì. In effetti è decisamente ripida, ma pian pianino si arriva all’inizio della famosissima Lombard Street. È stato bello farla in giù a piedi questa volta, la si assapora meglio che in macchina.

Per finire la giornata siamo andati a fare un bel giro a Mission per vedere i meravigliosi murales nella Balmy Alley (ma ce ne sono anche altri nel quartiere) e per mangiare il gelato più buono di tutta la Bay Area al La Copa Loca (ormai una mia meta fissa quando vado a San Francisco).

Una delle gite più belle per me è stata Alcatraz. È molto gettonata soprattutto nei periodi turistici quindi meglio prenotarla per tempo. Sono partita un po’ tesa perchè comunque le prigioni mi impressionano e due mesi fa hanno arrestato il mio maestro di Tae Kwon Do lasciandomi piuttosto sconvolta, ma alla fine è stato molto interessante visitarla e conoscerne la storia. Quando ero piccola avevo visitato credo con la scuola San Vittore a Milano e mi è rimasto dentro il ricordo seppur sfumato della sensazione di tristezza mista a paura. Al di là della visita alla vecchia prigione Alcatraz è un’isoletta meravigliosa da cui si gode di una vista di San Francisco spettacolare. Mi sono anche comprata un libro, l’autore è un ex galeotto che ha vissuto ad Alcatraz per diversi anni, ora ha 80 anni e non ha più rifatto gli stessi errori. Voglio capire meglio la vita lì, deve essere terribile, credo che ti cambi per sempre o in positivo o in negativo. Per fortuna ci sono anche storie di salvezza e cambiamento. Questo signore anziano era lì a firmare i suoi libri. La gente faceva foto con lui e io avevo sentimenti misti. Come è facile rimanere sospettosi sul fatto che le persone siano in grado di cambiare davvero e profondamente. Ma poi quando giravo tra le celle mi ha colto un’intensa compassione e commozione per questi uomini e donne non più liberi e privi di una vita degna di essere vissuta.

 

Tornati da Alcatraz ci siamo fatti una bella passeggiata lungo i Pier. Bello vedere downtown e in lontananza la Coit Tower.

Molto bello e interessante da vedere a San Francisco è anche il MOMA. Ci vogliono diverse ore per visitarlo bene, sono tanti piani e ci sono opere piuttosto interessanti. Noi abbiamo anche avuto la fortuna di vedere Munch che finiva a breve. Ecco alcuni dei miei quadri preferiti di quel giorno.

 

Un’altra gita che abbiamo fatto è Santa Cruz. Non è una delle mie città preferite, anche se mi piace molto l’atmosfera che si respira. Il Pier è carino e noi abbiamo mangiato in un posto buono, Woodies cafe. Anche qui tanti leoni marini da fotografare. Nel weekend, facendo molto caldo, c’era una quantità enorme di gente, troppa. La spiaggia che mi avevano consigliato ad Aptos, quella con il relitto, Seacliff state beach, mi ha molto deluso, forse per l’affollamento esagerato.

Decisamente più carina Capitola

ma ancora più bella la Natural Bridges State Beach.

Ultimo percorso classico è quello nel cuore della Silicon Valley: Stanford, Google, Apple. Stanford è molto bella e dalla torre si gusta un bel panorama. Non immaginatevi nulla di antico, come siamo abituati noi, ma gli spazi, i colori, il verde la rendono davvero bella. Google e Apple le vogliono sempre visitare i turisti, il fascino di queste società si sente molto oltreoceano. Apple è impenetrabile, quindi diciamo inutile come visita a parte la classica foto di fronte al cartello. Google per lo meno permette un giro minimo all’interno.

E per finire questo lunghissimo post la foto di noi e dei miei zii, una visita graditissima che ricorderemo sempre con gioia.