La rappresentazione della realtà’ tra i 2 e i 4 anni

Tra i 2 e i 4 anni il bambino acquisisce la capacità di rappresentare oggetti non presenti.

Questa capacità si vede molto bene nei disegni dei bambini quando iniziano a raffigurare case, persone, nuvole, alberi….

Riamane molto presente però

l’egocentrismo: il bambino rappresenta sempre il suo punto di vista e non quello degli altri. Se gli si chiede di disegnare un oggetto da una prospettiva diversa non sempre ci riesce.
animismo: tende a vedere le cose inanimate come animate.

I disegni a questa età sono però estremamente creativi e fantasiosi. Diventano molto più realistici successivamente. Frequentando un corso di arte con un’insegnante molto originale mi sono spesso ritrovata a voler fare dipinti o disegni molto realistici come se quello fosse l’obiettivo primario, riuscire a riprodurre la realtà. E lei mi ha sempre fatto notare che arte non vuol dire riuscire a disegnare il volto di una persona in modo perfetto ma rappresentare la sua anima anche se con linee imperfette e insicure.

Basta ricordare un commento di Picasso in cui diceva che aveva passato la vita intera a cercare di disegnare come un bambino.

Quindi cerchiamo di lasciare disegnare i bambini tanto e in libertà, chiediamo loro cosa hanno voluto rappresentare e consideriamo preziosi il loro soli blu e cieli rossi o le loro mani con mille dita (come fa sempre il mio secondo bimbo). C’è sempre un significato bellissimo dietro ogni loro schizzo e una storia affascinante da ricordare.  Meno male che avevo scritto questo post con alcuni disegni e titoli dei disegni di Apo quando era piccolino. Dovrei farlo anche per gli altri bimbi, anche se con il primo si è sempre più zelanti.

Spunti pedagogici tratti da: “Children”, John W. Santrock