Non si fanno i dispetti a un’anziana.
Ho letto questo articolo e volevo condividerlo con voi…a me ha fatto tanta tenerezza..buona lettura!(4 agosto)Oggi sono venuti a trovarmi mio figlio, mia nuora e il mio nipotino Stefano. Partono per la Sardegna dove si fermeranno per le vacanze estive un mese intero. Le raccomandazione che mi fanno sono proprio tante: “Mi raccomando mamma, rivolgiti per ogni cosa a Camilla;Non fare di testa tua;Non mettere la chiave all’interno perchè sennò Camilla non può entrare con le sue chiavi;Tieni vicino questa lista dei numeri di telefono: i nostri e di utilità (polizia, VV.F., Guardia medica, Dottore, Farmacia ecc.)Riposati e stai serena e ci sentiremo per telefono. Poi ti faremo vedere tutte le nostre fotografie di vacanza ed le riprese.Mi raccomando, mamma…”.A me di rivolgermi per ogni cosa alla Camilla non mi piace. Ultimamente mi ha fatto alcuni dispetti che non mi sono proprio piaciuti. Da alcuni mesi non trovo più le mie cose al posto dove le ho messe da sempre: la busta che contiene lo spazzolino da denti ed il dentifricio è sempre stata in bagno dentro il primo cassetto ed invece dopo accurate ricerche l’ho trovata nel cassetto delle verdure in frigorifero. Sono dispetti che non si fanno ad una signora anziana… Ma domani che sarò da sola con lei gliene chiederò finalmente ragione: ho forse sbagliato di delicatezza nei suoi confronti? Il salario deve essere aumentato? Il lavoro è pesante? (5 agosto)Camilla entra tutta allegra con le borse della spesa.Camilla: Signora, fa così caldo oggi… già alle otto si suda… Vuole che le prepari il caffè o il té?Mi faccio forza: “Senti Camilla, come mai la busta che contiene il mio spazzolino ed il dentifricio non era al suo posto – in bagno – ma era addirittura nel cassetto delle verdure nel frigorifero? Perchè era lì?”Camilla: “Signora, la casa nasconde ma non ruba…”.Piombo nell’angoscia. Non so decidermi tra il caffè ed il tè e rimango ad immaginare come possa la casa mettersi a nascondere le mie cose… materialmente come farà … gli oggetti si spostano da soli? Fenomeni di poltergeist in casa mia?Non parlo più per tutto il giorno.(6 agosto)Camilla entra e subito mi sgrida perchè non mi sono ancora vestita.Io: “è che non trovo più le mie scarpine da casa. Volevo mettere quelle che mi aveva regalato mio marito a Natale, quest’anno, e con ci sono più nell’armadio. Camilla: “Suo marito è morto 20 anni fa e non può averle regalato le scarpine il Natale scorso”.(Sono in balìa di questa donna crudele, meglio non dire altro).La casa è grande e silenziosa, gli scuri sono chiusi ma l’aria calda entra lo stesso insieme al rumore del traffico. Cammino su e giù per il corridoio e penso a mio marito che solo l’altro ieri mi ha telefonato… e mi ha fatto ridere con una sua trovata ironica. Mi cadono dalle mani le conchigliette ed i sassolini della ciotola del tavolino basso, in salotto. Vado a prendere la scopa.Ommamma, non c’è… Eppure l’avevo usata un momento prima. Deve, deve essere per forza qui.Io la metto sempre qui e Camilla pure. Nello sgabuzzino non c’è… Cerco per la casa… forse la casa non ruba ma ci saranno i ladri. Vado a vedere nel comò, in camera, se ci sono i miei gioielli. Ci sono, ma manca un anello con un rubino, quello antico della mia mamma, era del suo fidanzamento e poi fu passato a me. Ho la prova che ci sono i ladri che visitano nella mia casa. Devo difendermi da questi individui che mi hanno presa di mira. Con uno estremo sforzo questa notte farò la guardia. Passate le undici di sera, invece di coricarmi mi metto dietro alla porta d’ingresso e attendo con il mattarello in mano. Passano molte ore, poi verso le due di notte sento dei passi. Il cuore mi salta in bocca, quasi non respiro. Stringo forte il mattarello pronta a colpire. I passi passano oltre ma rimangono sul pianerottolo condominiale. Guardo dallo spioncino ed in fondo appaiono due figure che si baciono Lei ride e butta indietro la chioma bionda. Lui la strige alla vita…Mio figlio (o mio marito?) mi dicono di non fidarmi di nessuno… Saranno dei ladri e non degli innamorati. Sto ancora molto attenta poi piano piano scivolo a terra…(7 agosto)Camilla entra spingendomi da un lato.Camilla: Ma cosa fa sdraiata a terra, così? Non ha dormito? Su venga, si riposi un poco, le porto subito un poco di acqua fresca. (8 agosto)Camilla entra in compagnia di un signore. è l’idraulico, dice. Deve aggiustare la lavatrice che perde. Ci rimane tutta la mattina ma lascia sul davanzale della cucina le sigarette e l’accendino. Finalmente posso tornare a gustarmi una sigaretta in santa pace. Nascondo in fretta. Passa il tempo… è piovuto e fa più fresco. A mio marito chiedo di tornare e di andare tutti insieme alla tarpenna nel bosco.Mio figlio: “Mamma la casa nel bosco l’hai venduta già 40 anni fa. è ormai solo nei nostri ricordi e papà non c’è più. Fatti accompagnare da Camilla e fai una visita a papà sepolto nel Cimitero Grande così smetterai di chiamami con il nome di papà”.Le linee telefoniche non funzionano… Ho parlato con uno sconosciuto che mi ha preso in giro…(9 agosto)Appena Camilla entra le dico che voglio andare via, voglio andare in montagna, che si organizzi e chiami mio figlio. Camilla: “Signora, oggi è molto accaldata, vedrà… rinfrescherà e tutto passerà…”. Quando sono sola prendo tutte le fotografie del tavolino e le metto in fila. Quanti sconosciuti ci sono… cosa fanno nella mia casa questi sconosciuti in foto ? Chi sono? E questa bella fanciulla e questo giovane con al braccio una bella sposa? Tra le mie fotografie e quelle di mio marito gli altri sono degli estranei. Mi sento male… ho paura. Mi accendo una sigaretta.Come sono belle le volute del fumo… i gesti antichi sempre uguali ed eleganti: la sigaretta alla bocca, il gusto, e poi il soffio che esce caldo e sale voluttuosamente davanti agli occhi. Me le hanno proibite. Come gli accendini e le chiavi. Chissà perchè? Ora però il cuscino ha preso fuoco, non proprio fuoco ma un fumo acre e nero. Dalla finestra di fronte alcune persone mi fanno molti segni, mi chiamano, sono concitati e mi parlano … Esca… Esca… Signora esca…Arrivano i pompieri, entrano in casa.Arrivano anche degli infermieri, con una lettiga. Sono molto gentili con me. Una giovane donna con il camice bianco mi parla dolcemente. Mi prende le mani e le accarezza. Perchè è così buona con me… in fondo la colpa è mia. (L’Espresso, Bruna Emiliano)