Paracetamolo sicuro nei bambini

Tre importanti studi pubblicati pochi mesi fa hanno ribadito la sicurezza dell’utilizzo del paracetamolo in tre ambiti: asma e allergie, sicurezza in gravidanza e tossicità epatica. Uno studio prospettico pubblicato sul British Medical Journal ha esaminato il rischio di asma in 620 bambini, con precedenti di allergie in famiglia, che avevano assunto il farmaco nei primi mesi di vita. I ricercatori, guidati da Adrian Lowe, hanno seguito i bambini fino al settimo compleanno e hanno concluso che non risulta evidente alcun collegamento tra l’aumento del rischio di asma e allergie e il consumo di paracetamolo. A indagare sul possibile rischio connesso all’uso del paracetamolo in gravidanza, invece, è stato un recente studio apparso su Obstetrics & Gynecology. Analizzando i dati raccolti nel National Birth Defects Prevention Study, relativi alla nascite tra il 1997 e il 2004, il team guidato da Marcia L. Feldkamp ha concluso che l’uso del paracetamolo nel primo trimestre non è associato a una maggiore incidenza di malformazioni alla nascita. E cosa dire del rischio di danno epatico procurato dall’assunzione di paracetamolo? Uno studio apparso su Pediatrics e condotto da Eric J. Lavonas del Rocky Mountain Poison & Drug Center di Denver ha riesaminato 62 ricerche condotte in precedenza (per complessivi 32.414 pazienti) e ha concluso che una somministrazione di paracetamolo inferiore ai 75 mg per chilo al giorno per via orale o endovenosa (pari a meno di 100 mg per chilo per via rettale) non è associata a nessun danno epatico. Questi studi confermano, dunque, non solo la tollerabilità e l’efficacia del paracetamolo nei bambini, ma anche la sua sicurezza gastrointestinale e trovano riscontro anche nelle raccomandazioni del 2010 dell’AIFA che indicano nel paracetamolo il farmaco di prima scelta per la gestione della febbre e del dolore nei bambini.