Quando il tuo embrione congelato non c’è più

Ieri ripensavo alla notizia di quelle coppie che hanno perso i loro embrioni, causa un problema nell’impianto di congelamento, al San Filippo Neri di Roma.

La notizia mi ha colpito. Mi sono immedesimata molto in quelle famiglie che avevano appeso tutte le loro speranze a quei piccoli inizi di vita.

Ho vicino, purtroppo, diversi amici che stanno vivendo o hanno vissuto quest’esperienza, ed ogni stimolazione, ogni tentativo è già di per sè emotivamente forte, faticoso, stressante. L’impianto è uno dei punti critici, ed uno non pensa che la sua unica speranza di genitorialità possa essere vanificata da quella tecnologia che viene dato per scontato funzioni sempre. Certo, senza la tecnologia moderna molte coppie ora non sarebbero genitori, ma ci si aspetta la perfezione almeno dalle macchine (laddove il corpo mostra le sue imperfezioni e fragilità). E invece dietro alle macchine c’è sempre l’uomo con i suoi errori e i suoi limiti.

Ma non c’è consolazione, come forse non c’è mai nell’impossibilità ad avere un figlio, a realizzare un desiderio che la maggior parte delle donne sente fortissimo dentro di sè e per questo lotta per lunghi, difficili anni pur di realizzarlo.

Penso alle storie che alcune di voi hanno voluto condividere, raccontando la loro lotta e l’esito positivo della loro determinazione, e penso anche a chi non ce l’ha fatta ma che magari ha realizzato il suo sogno con percorsi alternativi come l’adozione.

Credo comunque al diritto di ognuno a cercare la propria felicità mantenendo però sempre lo sguardo ampio. Perchè spesso i percorsi non sono univoci e nemmeno le risposte.