Vita da condominio
Basta un terremoto, un ingrediente che manca in cucina, l’urlo di un bambino e ci si ritrova nel pianerottolo a rassicurarsi, chiacchierare, accordarsi sul pomeriggio ai giardinetti.
L’inverno è lungo ma avere un amichetto più o meno della stessa età nella porta accanto riempie ogni vuoto. P. apre la sua porta ed entra nella nostra con i suoi riccioli scompigliati e la sua voce acuta, pronto per coinvolgere Apo in qualche nuova avventura pericolosa. Il divano diventa una barca in mezzo al mare, ciuffetto biondo il nemico da sconfiggere, lui e Apo cacciatori di dinosauri. Poi magari si ferma a cena e a tavola i bambini ridono e non smettono di parlare un attimo, sempre con il tono allarmato di chi ha una missione importante da compiere.Nell’ultimo anno il pianerottolo si è pure animato di fiocchi rosa, è finita la predominanza maschile, ai 3 maschi si sono aggiunte due dolcissime bambine, angioletti in rosa che dormono tutta la notte.E quando il nostro poco clemente clima lo permette, il giardino sotto casa diventa l’estensione delle nostre case e il luogo di ritrovo quotidiano. Per chi non ha il giardino credo che il cortile faccia la stessa funzione. Io da piccola non avevo nè l’uno nè l’altro ma ricordo bene di essere cresciuta con le tre sorelle del quarto piano e i due fratelli del terzo. Non sempre sono amicizie per la vita ma accompagnano comunque la propria infanzia.Nel mio giardino sotto casa non ci si sente soli. C’è la bimba è la sua babysitter che si assomigliano in modo straordinario, c’è il bambino biondo e riccio che semina un po’ di terrore ma è allegro e vitale, c’è la bimba mezza spagnola con gli occhi blu e il naso all’insù, c’è l’amica di pancia di ciuffetto biondo e il suo fratellino con gli occhi grandi e neri come la sua mamma, ci sono i due ammirevoli nonni che si prendono cura dei due nipotini cugini quasi coetanei, ci sono le amiche del corso pre-parto con i loro due piccoli duenni, lei energica geologa e cake designer, lei appassionata ed empatica sociologa. E poi ci sono i bimbi del quinto piano con la loro vulcanica e solare mamma, qui di passaggio per qualche anno: N., il figlio grande, adora i serpenti e il suo fratellino E., detto “il rosso” per i suoi scintillanti capelli rossi, è compagno di ludoteca di ciuffetto biondo e da sempre scambiato per suo gemello non solo per il viso simile ma anche per il temperamento e la “mobilità” fisica.Poi c’è M. e i suoi due bimbi. Ci siamo conosciute a un corso di nuoto prima ancora di avere figli e ci siamo ritrovate vicine di casa. Lei è proprio l’amica del cuore, la sorella con cui condividere tutti i momenti, belli e brutti, anche il semplice sfogo quotidiano.Sono gli spazi a fare la differenza nelle città e il verde è facilitatore dell’aggregazione. Nella mia infanzia cittadina era l’oratorio a fungere da centro di ritrovo, fuori Milano ogni singolo giardinetto lo diventa. In America le case sono tutte indipendenti, quindi so cosa lascio ma non so cosa trovo.
So anche che lascio i miei vicini di sotto, le loro urla ad ogni minimo rumore e le loro visite minacciose durante le nostre cene con gli amici. Non sopporto proprio di dar loro questa enorme soddisfazione! 🙂
Porterò invece nel mio cuore tutte le bellissime persone che ho conosciuto qui negli ultimi anni.