Viva la gentilezza!

Cosa si intende per gentilezza? Dolcezza, attenzione, rispetto dell’altro, sensibilità, educazione. Ma che belle parole, ricche di significato, di bellezza, riempiono il cuore e i discorsi di chi spesso le pronuncia un po’ per abitudine, un po’ per far spazio ad una benevolenza relegata in un piccolo angolo del nostro animo. è vero, i bambini recepiscono ancor più degli adulti i modi gentili di chi gli sta accanto e loro in particolare hanno bisogno di dolcezza, di rispetto, di attenzione. Spesso si trovano in difficoltà, il loro bisogno di sicurezza e tranquillità non riesce spesso ad essere soddisfatto semplicemente perché  si trovano a dialogare con un interlocutore distratto, malato di lavoro e quotidianità. è necessario che si “abitui” presto a nuovi ambienti, a nuove persone, che non abbia paura di nulla e che sia sempre ubbidiente e rispettoso del prossimo, che sia gentile e sorridente! Quante volte ho sentito dire da un genitore: “Dai, saluta la signora, fai il bambino educato una buona volta!” Senza sapere che spesso basta l’esempio di un adulto affinché la gentilezza di un gesto sia interiorizzata e appresa. Spesso ho osservato bambini trascinati per la mano dagli adulti, strattonati, offesi da un abbraccio mancato o da uno sguardo distratto, dall’indifferenza di una parola e da pretese che pesano come macigni su animi ancora troppo fragili. Ogni adulto dovrebbe ricordare che l’importanza di un gesto gentile risiede nella gratitudine del prossimo e in quanta soddisfazione essa è in grado di donare alla nostra persona: quando un bambino manifesta gioia e piacere nei confronti di un adulto, questo è il suo modo di dimostrare gratitudine, al contrario, sarebbe utile iniziare a porsi delle domande, ricordando che ciò che un bambino non riceve, raramente potrà dare in seguito.