E sono 18!
Mio caro Apo, questo sì che è un compleanno! Lo so che a te non piace festeggiare e infatti non vuoi organizzare nulla a parte una cena familiare nel tuo ristorante Spagnolo preferito, ma compiere 18 anni è un traguardo importante. Si chiama la “maggiore età”, sancisce l’inizio dell’età adulta. Si può votare, non comunicare ai genitori la propria condizione medica, portare in macchina estranei minori di 18 anni. Non sono cose da poco!
Poco fa sono passata a salutarti prima di andare a dormire ed eri nella doccia, lì per lì mi hai salutato in modo frettoloso e quando ho chiuso la porta del bagno mi hai richiamato “mamma”, e io “si dimmi”, “ciao mamma buona notte anche a te”. Ti ricordi quando ci salutavamo con “goodnight, I love you, manatees”? Ci penso spesso. Tu sempre così indipendente e a tratti burbero che però non spegnevi mai la luce senza salutarmi con questo “mantra”.
Sono passati più di 18 anni da quel giorno in cui, tornata in ufficio dopo una visita di routine dal ginecologo, ho annunciato ai colleghi della mia “ala” che eri un maschio. E il mio capo, che per caso era lì e mi aveva sentito, mi disse: “Sento che sei orgogliosa che sia un maschio”, in un modo che mi ha lasciato un po’ di stucco. Aveva un tono un po’ strano come se avere un maschio come primo figlio fosse una cosa speciale. In realtà non ero felice perché eri un maschio, ero felice ed emozionata solo perché finalmente potevo iniziare ad immaginarti.
Compi diciotto anni oggi e tra tre settimane te ne vai di casa. È la beffa dell’America che ha la mania di anticipare tutto. Si possono saltare anni di matematica, si fanno corsi universitari al liceo, si scrivono addirittura articoli scientifici a 16 anni, si fanno internships estive lavorative fin dai 15 anni. Ragazzi di 17/18 anni hanno un curriculum che quasi nemmeno uno di 50 si può immaginare. Viene chiesto molto a questi liceali nella corsa per entrare al college, ma di questo parlerò in un altro post. Il mondo è globale ora e andar via è una prassi comune in realtà. Sono fortunata che vai a Los Angeles, a poche ore di macchina da qui. UCLA è il college di cui si parlava sempre da me in ufficio quando ero giovane. Una bella coincidenza. Ho amiche che avranno i loro figli ad almeno sei ore di aereo, non posso davvero lamentarmi. Ma questo non cambia come mi sento. Mi mancherai. Sono così orgogliosa di te, di quello che sei e che hai raggiunto. Puoi addirittura finire almeno un anno prima grazie a tutti gli esami che hai anticipato al liceo. È stato un anno pieno di stress e pressioni, ci siamo ritrovati in qualcosa che non conoscevamo o meglio che non avevamo voluto conoscere, per la piena fiducia in te e nelle tue capacità. Ma non abbiamo colto le sfumature di questo sistema purtroppo. Il risultato che hai raggiunto da solo è straordinario ma lo so che non è abbastanza per te. Avrai tutto il tempo di ottenere quello che vuoi, ne sono certa. Voglio vederti contento in questo percorso, la felicità è fatta di piccoli o grandi momenti di serenità che non sempre hanno un andamento prevedibile. Insomma è bene puntare alla serenità e vivere i momenti di felicità con grande intensità e gratitudine. E in questo mondo che guarda solo ai risultati noi sappiamo che c’è qualcos’altro. La cosa difficile è ricordarselo. Non credo di averti supportato bene quest’anno difficile ma sappi che ho fatto del mio meglio. La prima adolescenza in famiglia non è facile! Proprio adesso che stai per andare via però sento che riusciamo a comunicare meglio, ma ho anche la sensazione di non aver fatto abbastanza cose con te soprattutto da grande: le hike che ti piacevano tanto, il basket insieme, suonare la musica. Ma in effetti l’adolescenza è proprio il momento in cui si vogliono gli amici intorno e non i genitori, soprattutto se sono sempre di corsa e impegnati con fratelli più piccoli e tutto il resto. Questa vita americana ci ha donato molto ma anche tolto tanto, per la mancanza della famiglia vicina e l’abitudine ad avere dei riferimenti forti oltre a noi genitori nella vostra vita.
Ti ho osservato costruire il tuo futuro in questi anni, da quel piccolo bimbo che faceva troppe domande all’asilo a quel giovane adulto che si sveglia la mattina alle quattro e mezza per studiare per poter dedicare tutto il pomeriggio alla musica o allo sport. Da quel bimbetto che cercava amici con grandi personalità ma un po’ prepotenti al ragazzo circondato di amici super intelligenti e interessanti, unici, come dici tu. Da quel bimbo che amava insetti e animali (dalla gallina al lamantino) al giovane uomo che chiama la mamma per uccidere un ragno in bagno e che si coccola i cani sul divano appena ne ha l’occasione. Da quel bimbo che leggeva tutto il giorno a quel ragazzino che ha dedicato anni della sua vita a suonare e conoscere almeno 4 strumenti. Da quel bimbo che si isolava all’asilo ciucciando il suo ditino, al ragazzo che ha ancora bisogno di momenti di solitudine per ricaricarsi. Tu hai sempre avuto bisogno di tempo per elaborare, dalla diagnosi sul tuo cuore alla delusione di non entrare nella scuola dei tuoi sogni dopo esserti conquistato la lista d’attesa. Ma ogni volta affronti le cose con maturità e immenso impegno e dedizione.
Ti auguro di raggiungere tutti i tuoi obiettivi anche quelli più ambiziosi, ma se non succederà ricordati che c’è sempre un piano B e C con uguali possibilità di successo; ti auguro di divertirti nel fare nuove esperienze ma anche di abbracciare le delusioni e le sofferenze per poter ripartire più consapevole e fedele a te stesso; ti auguro di vivere con empatia ma di difendere quello che sei e che vuoi senza trasformarti solo per piacere a più persone; ti auguro di diventare un chirurgo esperto e compassionevole se questo è quello che vuoi ma sappi che puoi cambiare idea lungo il percorso; ti auguro di non dimenticare il tuo talento nella musica, non si può voltare le spalle a un dono; ti auguro di trasmettere alle persone quello che sei capace di esprimere nelle tue composizioni musicali, la tua parte razionale non vuole ammettere che hai una sensibilità profonda e rara; ti auguro l’amore di una persona che ti capisca nel profondo e sappia insegnarti a lasciarti andare mostrando tutto quello che non si coglie di te alla superficie e soprattutto non sai di avere; ti auguro di proteggere la tua parte introversa ma di riempirti la vita di risate, balli, empatia, amici e spensieratezza. Spero di supportarti al meglio anche da lontano senza assillarti troppo ma sappi che mi preoccuperò sempre per te perché questo è il lavoro della mamma e inoltre: “worrying shows you care”.
Sarà difficile capire come stai senza poterti osservare anche solo mentre giri in mutande per casa e vieni a prenderti un bicchiere d’acqua. Ci mancherai da morire ma non vedo l’ora di sentirti eccitato dopo le prime settimane di college quando avrai già conosciuto qualcuno e avrai iniziato i corsi. Goditi questi anni di università secondo me i più belli in assoluto, i cambiamenti fanno bene e portano nuovi stimoli. E ricordati che parti con questa certezza nel cuore: noi ci saremo sempre ad accoglierti e a supportarti durante il viaggio.
E ora un po’ di ricordi di questi tuoi primi 18 anni.
Con amore, la tua mamma.