Autunno, scuola, virus: come vi sentite?

bambino al computer

Care Whymamme, come vi sentite? quali sono le vostre speranze o preoccupazioni per Settembre? Come sapete io vivo in California ma ho ancora tutti i miei migliori amici in Italia e comunque seguo molto da vicino quello che succede lì, sono profondamente legata al mio paese. Qualche settimana fa ho collaborato a scrivere un documento sulla situazione delle scuole in vari Paesi nel mondo, per capire come e dove sono già state riaperte le scuole (in alcuni paesi non hanno mai chiuso). Lo trovate qui, se vi interessa, sulla pagina del Prof. Guido Silvestri, virologo piuttosto noto. (Lo studio è stato aggiornato ed è stato pubblicato QUI sulla nota rivista Tecnica Della Scuola ). L’idea era di fare una fotografia della situazione in quel momento, ovviamente tutto cambia ogni settimana. Perfino le linee guida italiane sembrano cambiare in fretta, ieri leggevo che pare non si avranno più nè distanziamento nè mascherine. Ma vorrei aspettare di vedere comunicazioni ufficiali per capirci meglio. Per adesso mi sembra ci sia una confusione incredibile. Qui in California, le scuole private e quelle pubbliche si stanno comportando in modi un po’ diversi. Durante il lockdown quelle private sono rimaste molto attive con una didattica a distanza giornaliera e intensa. Quelle pubbliche invece hanno ridotto gli incontri a un’ora massimo due a settimana. In generale tutte le scuole stanno aspettando le direttive del Governatore, del CDC ma poi ogni singolo distretto in realtà definisce le proprie linee guida . Per distretto scolastico si intende una citta’ o piccolo gruppo di città. Per ora si parla di vari possibili modelli di apertura, presenza a scuola giornaliera, giorni alterni, sistema ibrido (online e non), scelta alla famiglia se continuare online o andare di persona a scuola. La mascherina è data come obbligatoria e anche il distanziamento sociale dei bambini, dai 6 anni in su. Qui siamo fortunati in generale, le scuole hanno spazi molto grandi, con immensi parchi all’interno e tante strutture sportive soprattutto nei licei. Stanno pensando a come distanziare i bambini, utilizzando molto gli spazi all’aperto, le palestre, distribuendo le entrate e uscite in orari diversi. Abbiamo un clima fantastico, tutto l’anno si può mangiare fuori. Al nord Italia non sarebbe così possibile anche se per esempio nei paesi nordici utilizzano gli spazi all’aperto molto più di noi. Ricorderò sempre la scuola materna di mio figlio appena fuori Milano con uno spazio bellissimo fuori, un grande giardino dove non portavano MAI i bambini. Mi sono sempre chiesta il perchè. Comunque è difficile dire quello che succederà. È acceso il dibattito sulla suagionalità del virus, su quanto i bambini possano essere davvero contagiosi (sappiamo bene che di solito prendono il virus in maniera leggera), sulla necessità o meno di chiudere le scuole. È difficile trovare studi che stiano tutti dalla stessa parte anche se ultimamente ce ne sono molti a favore della tesi per cui i bambini non sono gli “untori” principali per questo virus. L’apertura delle scuole in alcuni Paesi non ha creato particolari problemi, ma è sempre da considerare il fatto che col caldo il virus pare sia meno potente. So che non possiamo lasciarci andare alle opinioni ma solo seguire con attenzione gli sviluppi nella ricerca scientifica e nell’osservazione dei dati. Le informazioni però sono spesso sommarie o addirittura interpretate male. Insomma un vero pasticcio. Dopo l’inizio di questa storia avevo smesso di seguire questo argomento per un po’ “godendomi” il nostro lockdown concentrandomi sul tenere il morale altro e prendere il meglio da quella situazione. Ora la mia curiosità scientifica prende di nuovo il sopravvento ma non voglio farmi trascinare troppo nei dibattiti e discussioni. Non posso certo influenzare le decisioni del Governatore dell California! Purtroppo possiamo solo aspettare e sperare che si facciano scelte giuste studiando l’evoluzione degli studi scientifici. Decidere di non chiudere le scuole o di riaprire a Maggio o Giugno come è successo in tanti paesi richiede una certa dose di coraggio politico. Spesso è più facile scegliere la soluzione più conservativa, quella che tranquillizza. Poi anche la popolazione è ormai terrorizzata (complici i media) e quindi decisioni troppo azzardate comporterebbero una reazione forte della gente. E così per ora la visione che ci è stata data della scuola a Settembre è di bambini “forse” a scuola, con mascherina per 7 ore al giorno, percorsi guidati per non incrociarsi, distanza in ogni momento. A me spaventa, anche se apprezzo che si stiano preparando per tempo. Ovviamente poi si affronta tutto, se necessario. Credo sia comunque fondamentale per i bambini tornare a scuola. Ma spero davvero che nuovi studi vengano fuori, che nuove certezze facciano credere di poter tenere questi bambini un po’ più liberi di essere bambini. Con tante precauzioni in più, tipo il lavaggio serio e frequente delle mani (che risolverebbe non solo il Covid ma mille altri malanni che si diffondono così velocemente a scuola), un po’ di distanza magari mentre sono seduti nei banchi quindi con classi più piccole ma poi liberi di interagire e giocare. Sono stati tre mesi isolati, ricominciano solo ora a incontrarsi con gli amici (in Italia vedo che lo fanno già con scioltezza, qui siamo più cauti perchè i casi continuano ad aumentare), già sarà difficile ricominciare la vita normale, che almeno abbiano un impatto non troppo negativo. I bambini dai 6 ai 10 soprattutto quelli timidi si appoggiano tantissimo alle espressioni del volto, mi fa davvero impressione pensare che non possano vederle, lo stesso vale per le maestre/i. Forse è solo illusione e speranza che la situazione migliori in generale, che le cure siano più sicure e che il vaccino sia promettente. Per i bambini il lockdown è stata un’occasione di crescita, di maturazione, di approfondimento dei rapporti con i genitori e gli eventuali fratelli, ma anche l’inizio di nuove paure, di regressioni e incertezze. I miei bambini hano ancora tanta paura del coronavirus, pian piano accettano di uscire, ma solo dove non c’è gente. Si sono abituati all’isolamento, si sentono al sicuro a casa. Sono bambini particolarmente sensibili e colgono sempre molto quello che succede intorno, ma sento che sono stati d’animo diffusi tra i bambini di questa fascia d’età. Mi chiedo come sarà il primo giorno di scuola, uno dei miei tre andrà pure in una scuola nuova. Non sarà facile integrarsi con tutte queste barriere. Comunque confidiamo nella capacità dei bambini di dimenticare e andare avanti, ma ci vorrà tanto supporto da parte di noi familiare ma anche della scuola.