Curiosità: presa diretta sulle donne..

Domenica sera ho visto PRESA DIRETTA il programma di Iacona su Rai 3. Uno dei pochissimi motivi per cui vale la pena – per me – avere un televisore. Dopo che tempo fa avevo visto la puntata “la scuola è fallita” o qualcosa del genere, che mi aveva lasciato un’amarezza gigantesca, domenica il titolo era “Senza Donne”. Interessantissimo.

Un titolo volutamente provocatorio, perché la trasmissione mostrava il riconoscimento e l’importanza della donna in Italia: assente nei posti di comando, sia economico che politico, e mostrata in tv quasi sempre per il corpo, mero oggetto sessuale senza cervello. In evidenza sedere, tette e gambe, anche per uno spot di uno yogurt (notare che lo stesso prodotto in Europa è pubblicizzato attraverso famiglie che ridono e saltano, mangiano sano, ecc. Perché soltanto da noi c’è una bomba sexy?!).

 

In Italia se la donna è pure madre le cose vanno ancor peggio! La carrellata di immagini, informazioni e servizi sintetizza una situazione davvero drammatica. Carenza di sostegni alle famiglie, di asili nido, di riconoscimento professionale, di politiche di conciliazione lavoro e famiglia.. Un ministro che taglia sulle scuole e giudica “privilegiate” le mamme costrette  a restare a casa perché il lavoro non è conciliabile, e che le donne “normali” (ossia quelle non fortunate come lei, dice nell’intervista di qualche mese fa)  “devono certo dotarsi di una buona dose di ottimismo.. e fare sacrifici”.

Grave, gravissimo, ma nel profondo tutto ciò mi è sempre sembrato un problema culturale diffuso più o meno dappertutto, magari con sfumature diverse.. Finchè Riccardo Iacona non ci porta in Norvegia. I papà dal ’93 non solo possono usufruire del congedo parentale (10 settimane), ma sono addirittura obbligati! Se non ne usufruiscono, perdono quei soldi, perché la donna non può farlo al loro posto.  Dal 2% di papà che stavano a casa coi figli si è arrivati al 90%! Gli intervistati erano uomini felici e soddisfatti. Di andare al parco, preparare pappine e costruire un legame fortissimo con i propri bambini.

Per legge le madri lavoratrici hanno diritto ad ottenere il part time.

Sempre in Norvegia e sempre per legge, per restare quotate in Borsa le aziende devono avere almeno il 40% di donne nei consigli di amministrazione. E la Norvegia è un Paese in cui l’economia sta benissimo, neppure sfiorata dalla crisi, anzi.. Sarà anche merito delle donne al lavoro? Sicuramente sì.