Mal di scuola? no, grazie.

è da poco iniziata la scuola e molti genitori si ritrovano a dover fronteggiare pianti inconsolabili, mal di pancia, rifiuto nel fare i compiti, difficoltà nel lasciare il proprio figlio/a in classe con la dovuta serenità.

è ORA DI ANDARE A SCUOLA: ORGANIZZIAMOCI

Un approccio sereno con la scuola inizia da una buona organizzazione al mattino: la sveglia dovrà suonare in largo anticipo per chi si occupa di sostenere i piccoli nei diversi preparativi  che riempiono l’inizio della giornata. La mamma, di solito, dopo essersi preparata, apparecchiato per la colazione (altro momento importante che deve esser vissuto serenamente, senza fretta e superficialità), provvede a svegliare il bambino con dolcezza e delicatezza, facendo in modo di trascorrere almeno cinque minuti con lui, coccolandolo o giocherellando nel letto.  In seguito si farà una buona colazione, senza la compagnia invadente della tv e assaporando ogni istante magico di un sereno inizio di giornata. Terminato questo momento, si penserà all’igiene personale, importante se viene svolta sempre nello stesso bagno, accertandosi che il bambino possa svolgere agevolmente (assicuriamoci che arrivi al lavandino anche con l’ausilio di un banchetto) ogni azione (lavarsi il viso, i denti, le mani, pettinarsi ecc. ): il dentifricio deve poter essere aperto con semplicità (è preferibile utilizzare i tubetti che non hanno il tappino che deve essere avvitato e svitato), l’asciugamani a portata di mano, tutto l’occorrente (pettini,  spazzole, elastici, fermaglietti ecc.) facilmente raggiungibile. Con questi piccoli accorgimenti il bambino sperimenterà la piacevolezza di svolgere tali azioni in piena autonomia. Il momento del vestirsi è altrettanto importante. È bene far scegliere già dalla sera prima il cambio per la mattina successiva, provvedendo a non essere troppo invadenti e prevaricatori: lasciamo che i nostri bambini ci parlino anche attraverso questo canale d’espressione, l’abbigliamento! Cerchiamo di agevolare il più possibile l’autonomia dei nostri figli acquistando capi pratici e alla portata delle possibilità dei nostri piccoli (preferibilmente niente fiocchetti, bottoncini troppo piccoli, lacci ecc).

SIAMO PRONTI PER ANDARE A SCUOLA!

Quando si esce dal portone di casa è bene farlo con la serenità nello zaino. è importante parlare con i nostri figli di quello che faremo durante la loro assenza, facendo in modo che ci possano collocare mentalmente in un posto ben preciso (questo accorgimento può aiutarli a vivere con maggiore tranquillità il momento della separazione dal genitore), di quanto sarà interessante la mattinata a scuola e di quante cose belle accadranno. All’arrivo in classe potremo trovarci di fronte a momenti difficili, fatti di pianti, urla e mal di pancia che sarebbe bene affrontare sempre con tranquillità e pazienza, senza mai etichettare il bambino definendolo capriccioso o “mammone”, pauroso o timido. Non cediamo alla tentazione di fare confronti con i bambini che salutano serenamente i loro genitori, che vanno da soli in classe senza fare capricci e senza stare attaccati alla gonna della mamma. Ogni bambino ha la sua storia, il suo modo di reagire, ha bisogno dei suoi tempi e di costruire le sue certezze. Il pianto, il “capriccio”, sono l’espressione di una difficoltà che il bambino sta vivendo ed è dovere del genitore sforzarsi di comprenderlo e di sostenerlo adeguatamente, parlando con lui, rassicurandolo, confrontandosi sempre con le insegnanti. In questo frangente sarebbe utile concordare con il nostro bambino un modo piacevole di salutarsi (ad esempio decidiamo di salutarci con un bacino sul nasino, abbracciandoci , promettendoci che ci vedremo all’ora di pranzo e augurandoci una serena mattinata), mostrando sempre determinazione e dolcezza, che non sono due termini antitetici. è bene dire al bambino che ci aspettiamo da lui coraggio e forza, la stessa che ha sicuramente mostrato in altre occasioni, come ad esempio quando ha vinto la paura di andare in acqua, di fare il vaccino, di andare dal dottore… infine si va via senza ripensamenti. Terminato l’orario scolastico accogliamo i nostri figli con affetto, non bombardandoli con domande su ciò che hanno fatto, come è stata la maestra, se hanno mangiato tutta la merenda , se sono andati in bagno, se hanno pianto o se hanno litigato con qualche bambino: lasciamo che siano loro ad aprirsi con noi, consapevoli che li ascolteremo fino in fondo, non criticandoli mai, ma suggerendogli, quando è necessario, un nostro punto di vista.