Multitasking ed età che avanza

Immaginatevi questa scena.Il giorno della partenza dal mare mio marito mi dice:”vai tu a fare il check-out che io finisco di caricare”.”e i bambini?””portali con te”, dice lui.”ah ok, mi sembra un’ottima idea”, rispondo io con un po’ di ironia.Dato che ultimamente non ho un bambino secondogenito in carne e ossa ma una vera e propria cozza che pensa bene di spalmarsi su di me in ogni momento anche quando le temperature raggiungono i 30 gradi all’ombra, mi avvio verso la reception con tanto di ultime borse sulle spalle, bambino grande autonomo ma da controllare, piccola cozza bionda in braccio.

Arrivata alla reception, mi ricordo che devo chiedere di chiamare un call center per cambiare il biglietto della nave in serata in modo da goderci l’ultimo interno giorno di mare. Il posto in cui siamo è privo di collegamento con la rete cellulare. Se non fosse per la WLAN sarebbe anche la prima vera vacanza da qualsiasi connessione con la rete.Comunque, con cozza sempre in braccio e Apo che si allontana continuamente, ascolto il tipo della reception che contatta la compagnia del traghetto. A un certo punto, privo di occhiali, va in panico e mi passa il telefono. Il tipo Il ragazzo del call center mi chiede: “ma vuole spostare il traghetto di andata o quello del ritorno?”, e io penso, forse sono proprio istruiti a fare queste domande dato che la telefonata costa 50 centesimi al minuto. Prima mi fa scegliere un orario, poi dopo 10 minuti di attesa mi dice che in quell’orario opera la compagnia “socia” ma che non si può cambiare il biglietto con quella nave. E io penso, allora poteva non chiedermi la preferenza e dirmi direttamente le navi accessibili. Arghh!

Insomma, dopo un quarto d’ora finalmente ne veniamo a capo. Al che, devo stampare i biglietti nuovi. Ma la wlan mi abbandona e quindi non riesco a mandare un’email all’hotel. Mi devo mettere nella postazione PC in una stanzetta lì vicina. Cozza sempre in braccio. Ma, entrata nella stanzetta, forse troppo angusta, la piccola cozza decide che non vuole più starmi in braccio perchè intravede delle bellissime e lunghissime scale che portano a i piani superiori dell’hotel. Cerco velocemente di spedire l’email e mi ritrovo a dover inseguire il piccolino che, con la sua maestria motoria nonostante i suoi 22 mesi, già ha raggiunto quasi la cima. E si ti fai vedere spaventata, lui si eccita ancora di più, ride e va ancora più veloce rischiando capitomboli disastrosi. Quindi lo seguo senza far trasparire alcun sentimento e lo riporto giù, come sempre. Torno con la cozza recuperata in braccio dal tipo della reception per completare il famoso check-out rimasto in sospeso, e lui:”Complimenti, signora, ha tutta la mia ammirazione. Io non riuscirei a fare tutto insieme come lei. Il suo multitasking è invidiabile, soprattutto visto che non è proprio una ventiduenne”.”Ehm, sì, in effetti il multitasking è una dote femminile e soprattutto di quelle donne che sono anche mamme, lo dica a mio marito quanto lo vede”, dico io sorridendo.”Uhm, non si sarà offesa, vero? Forse non avrei dovuto far riferimento alla sua età”, rincalza lui con forte accento svizzero.”Ma no, si figuri, i 40 sono vicini, meglio accettarlo”, rispondo io cercando di chiudere la conversazione e stemperare il SUO imbarazzo. Finalmente vedo arrivare mio marito.”Segui ciuffetto biondo che scappa in continuazione così finisco il pagamento”.Gli chiedo poi una cosa mentre lui è leggermente distante ma non mi risponde. Insisto un po’ scocciata, e lui:”ma cosa pretendi, non vedi che sto seguendo il bambino?”

Ecco: il multitasking è una dote che proprio non appartiene agli uomini.