Papà single….!
Dopo una separazione un padre può rivalutare il proprio ruolo di genitore costruendo un rapporto altrettanto profondo con i figli. Il papà che accompagna la bambina al corso di danza, che taglia a pezzettini la pizza margherita del suo bambino in una pizzeria affollata di un sabato sera qualunque, che corre a casa dopo il lavoro per cucinare la frittata ai figli, per firmare il diario e controllare i compiti… Che la percentuale di separazioni e divorzi continui ad aumentare non è purtroppo la novità. Ma il fenomeno nuovo da registrare è che sempre più papà si occupano dei figli e in alcuni casi addirittura a tempo pieno. Il padre single si trova all’improvviso a dover affrontare una serie di problemi e di situazioni che prima erano delegate quasi del tutto alla moglie ed erano date per scontate, e che egli ora deve imparare, trovando il tempo e il modo per gestirle. Il papà single si rende conto all’improvviso che fino a quel momento aveva vissuto il suo ruolo in modo parziale: cioè dando quasi tutto al lavoro, o comunque vivendo la realtà dei figli solo per alcuni aspetti.
Sono felice per questa nuova realtà . Una separazione condotta bene, cioè senza conflitti continui fra i genitori, consente di mettere una marcia in più in una relazione con i bambini che magari si era appannata nella routine familiare di tutti i giorni.
Anche nel caso di separazione in cui il padre può vedere i bambini solo alcuni giorni alla settimana, concentrare il tempo in cui si sta insieme può consentirgli di osservarli in modo più obiettivo, di cogliere cambiamenti e problematiche con più prontezza. In pratica questo padre è obbligato dalla situazione a conoscerli in modo più completo e anche a mettersi in gioco completamente nel rapporto.
Con l’ex-moglie, a volte il rapporto è molto deteriorato, ma per il bene dei bambini è necessario comunicare in modo costruttivo, mettendo da parte i conflitti. è importante anche per i genitori non separare le modalità educative, così da non sentirsi isolati nel percorso di crescita dei figli. Nell’educazione dei figli è importante ispirarsi a se stessi. Essere spontanei e naturali, questo conta più di tutto.
Non bisogna cadere nell’errore di voler prendere a tutti i costi il posto della madre colpevolizzandosi e soffocando il bambino di tenerezze. Per lui è importante avere una guida accanto a sé, di cui fidarsi, capace di soddisfare i suoi bisogni. Non conta chi è ma come svolge il suo ruolo.
Un padre deve saper accudire i figli e occuparsi dei loro bisogni primari. Ma non bisogna “pareggiare” o scimmiottare il ruolo materno per essere apprezzato. I bambini hanno bisogno del papà, non di due madri. I due genitori, almeno in parte, devono fare cose differenti.
Non bisogna mostrarsi vittima continuare a vivere la separazione come un dramma ci fa apparire agli occhi dei figli come sconfitti, perennemente tristi, in lotta. Bisogna cercare di andare avanti affinché i figli non si sentano in obbligo di fare i “genitori del papà”.
Non bisogna nè perdere l’autorevolezza nè fare l’amicone è un errore cercare di accaparrarsi la benevolenza dei figli con un atteggiamento “da pari a pari”. Si perde autorevolezza e si toglie loro un punto di riferimento, lasciando alla madre lo scomodissimo ruolo di doppio genitore.
Non usare i figli come messaggeri assolutamente da evitare è la cosiddetta “triangolazione” dei figli dopo la separazione, cioè il farli portavoce di messaggi polemici o provocatori verso la madre. Ciò li confonde e li cala in una cosa più grande di loro.
Sopratutto non bisogna “Parlare male della madre” !!!la figura della madre non deve mai essere svilita agli occhi dei figli. Non importa che il papà single sia arrabbiato con lei, astioso o in conflitto. Bambini e adolescenti hanno il diritto di avere un’idea della madre libera dai giudizi del padre e dai suoi eventuali rancori…..grazie