Capricci e di più

Ciao mamme, avrei bisogno di un consiglio, ho problemi con mia figlia di 4 anni. Quando non vuole fare una cosa si impunta e non c’è verso di farle cambiare idea,ma non solo, parla e non lascia mai parlare gli altri, deve sempre avere l’ultima parola, se le dici o fai qualcosa che a lei non va bene o se la sgridi rischi di prendere un morso o una sberla. Si comporta così con tutti anche a scuola e non so più cosa fare. Ho provato a spiegarle con calma, a sgridarla e perfino a metterla in castigo o a far finta di non vederla, ma senza nessun risultato. La maestra mi detto che adesso comincerà a fare la dura anche lei per vedere se cambia qualcosa.

Non so più cosa fare, penso di sbagliare qualcosa ma non riesco a capire cosa, mi sento un fallimento e mi viene solo da piangere perchè ormai le ho provate tutte.

Grazie.

Rispondi

×

Login

2

altro consiglio: non fare minacce vuote. se sei fuori, ad esempio, e le dici “se non la smetti andiamo a casa” fallo davvero a costo di portarla via da casa di amichetti o se siete appena arrivati l parco. devono capire che le minacce poi hanno un sgeuito se no conitnuano a sbeffeggiarci

Mela
0

Ho la mia bimba di quasi 6 anni che si comporta da sempre allo stesso modo. L’unico consiglio che posso darti è che se le dici NO devi restare ferma sulle tue posizioni, anche senza spiegazioni. Non scendere a compromessi, una volta che lo fai poi lei pensa che tu sia una facilmente convincibile. Te lo dico per esperienza personale: mia madre mi diceva poche volte di no, ma quando io m’impuntavo che volevo una cosa, mi mettevo a piangere anche per un’ora e, alla fine, mia madre si sfiniva e mi concedeva ciò che volevo. Ma facevo così perché sapevo che alla fine avrebbe ceduto; se invece fosse stata più ferma sulle sue azioni, io non mi sarei neanche messa a piangere. L’unico consiglio è che il no deve essere tale, non siamo gli amici dei nostri figli, ma i loro educatori. E al di là delle spiegazioni (che non sempre gli si possono dare) devono imparare a rispettare delle regole elementari. Ho conosciuto ad un corso una ragazza incapace di dire no a suo figlio perché era stata educata così; bè, risultato: tutt’e due in cura dalla psicanilista perché non capivano i propri limiti e i ruoli.

0

Grazie a tutte per le risposte, proverò a seguire i vostri consigli e vediamo come va.

 

1

Come ti capisco… Anche il mio di 2 anni e 10 mesi da qualche giorno, complice il fatto che mia mamma si è trasferita per qualche mese a casa nostra e che io ho un po’ mollato la presa, non si riesce più a raccapezzare. Ti risponde, vuole fare di testa sua, se vuole qualcosa la vuole SUBITO, altrimenti inizia a piangere e a disperarsi, non vuole più mangiare a tavola, cambiarsi il pannolino, insomma una guerra continua. Ma dopo essere giunti a ieri sera ed essermi accorta che così mi stavo esaurendo, anche a causa di altre situazioni che non riguardano il mio piccolo, ho deciso che da stamattina si cambiava metodo, o meglio si ritornava a quello che utilizzavo prima: la punizione che consiste nel farlo sedere in un posto, sempre lo stesso. Secondo gli educatori, questa dovrebbe durare 1 minuto x ogni anno di età, ma io ottengo risultati già dopo 30 secondi. Sì, perchè lui inizia a piangere, dice “non lo faccio più”, oppure “mi cambio il pannolino”, o quello che è il motivo della contesa e via. Tipo, stamattina il litigio stava cominciando perchè non voleva cambiarsi il pannolo e mettersi la tuta. Dopo aver tentato con le buone e con le meno buone, mi sono fermata e categoricamente gli ho detto “scendi dal letto e vieni con me”. L’ho seduto al solito posto, lui ha cominciato a piangere dicendomi “mamma non voglio stare in punizione, mi cambio il pannolino” e subito appena mi ha vista è volato di filato sul letto per farsi cambiare, senza fare storie, e sempre tranquillamente è venuto poi in cucina a sedersi e a fare colazione. La punizione mattutina è servita a farlo ritornare in sè. è allegro, vivace, giocarellone, curioso, ma non impertinente e scostumato.     

0

Ciao,

io ti capisco benissimo perchè vivo tutti i giorni questo disagio con mio figlio di due anni e mezzo e prima era stato lo stesso con il primogenito. Entrambi hanno un carattere molto forte (in apparenza) e si confrontano con l’adulto sempre in forma di sfida. L’altra cosa che ho sempre notato è che fin da piccoli avevano sempre le idee molto chiare su tutto. Io lascio spazio ai miei figli per esprimersi, cioè non sono particolarmente severa, li ho sempre ascoltati molto, forse troppo. Poi comunque mi sono dovuta scontrare con questo temperamento che secondo me è anche molto genetico. Ne ho parlato a lungo e con diverse persone, poi l’illuminazione l’ho trovata in un libro “Raising your spirited child”, di Kurcinka. Finalmente ho letto la descrizione dei miei figli e ho trovato conforto nel capire che non sempre è colpa nostra, di noi mamme e genitori, e che i bambini non sono tutti così. Scopri che quelli spirited sono una percentuale non indifferente e questo consola, ma non so certo la maggioranza. Se la tua bambina è così, cioè più intensa, sensibile, persistente, energetica della norma allora potrebbe essere “spirited”. Il che non è un’accezione negativa, perchè poi sono bambini estremamente creativi e straordinari, ma aiuta a capire come comportarsi con loro. Non vedo l’ora di fare una recensione su questo libro ma purtroppo non l’ho ancora finito. Comunque io con il mio bimbo quando riesco a tenere la calma alla fine raggiungo lo scopo. Semplicemente bisogna far vivere loro le transizioni con i loro tempi (non sempre è possibile però), dar loro la facoltà di prendere qualche decisione (tipo vuoi la maglietta gialla o bianca), anticipare il momento in cui possono andare in tilt con il capriccio che in realtà è l’espressione di un profondo disagio. Per alcuni il capriccio dura cinque minuti, per loro anche due ore perchè fanno fatica a calmarsi una volta entrati nella “zona rossa”. L’unica differenza con la tua è che il mio a scuola è bravo, loro hanno capito il suo carattere ma essendoci lì una bella routine lui non vive grandi sorprese e quindi è piuttosto tranquillo. Si arrabbia quando qualcuno interrompe il lavoro che sta facendo magari rubandogli una macchinica dalla fila, ma le maestre rispettano questa sua difesa di un’attività in corso. Potrei parlarti all’inifinito, spero di scrivere presto la recensione del libro, intanto ti dico non sentirti fallita, i genitori di bimbi così “intensi” hanno vita dura! Anche a me alle volte viene da piangere e da urlare, in quel caso cambio stanza per un attimo e mi calmo e poi torno (lo sto imparando dal libro appunto). Fammi sapere come va!

 

Pipa
0

Ciao mamma,

immagino sia davvero difficile.

Io non ho una risposta da darti, purtroppo, però ti scrivo per segnalarti che se sei a Milano, stasera giovedì 7 febbraio, in centro e gratuitamente, c’è un incontro dell’associazione genitori in cui è presenta la psicologa Silvia Vegetti Finzi e l’argomento trattato è “Figli tirannici: istruzioni per l’uso!”.

Io ho intenzione di informarmi per essere più pronta nel caso dovessi trovarmi in futuro in una situazione come la tua. Credo sia importante sapere come comportarsi e poi mantenere un po’ sempre la stessa linea, con la dovuta flessibilità ovviamente.

In generale, se come è probabile stasera non riesci, il sito dove trovi i dettagli di questa scuola genitori è : http://www.cppp.it/.

Il consiglio che ti posso dare è di informarti e farti consigliare. La maestra dell’asilo è una psicologa? Cosa dice di fare? Trova qualcuno che si occupa di psicologia infantile a cui poter raccontare la situazione e chiedere consiglio.

Poi vedrai che tu sarai in grado di trovare il bandolo della matassa e le cose andranno meglio.Soprattutto non sentirti un fallimento.

In bocca al lupo!