Come cacciare via i sensi di colpa

Ciao a tutte, quasi 7 mesi fa è nato mio figlio e, come per tutte, è stato il giorno più bello della mia vita. Ma è stato anche un giorno traumatico, perchè ho avuto un parto molto difficoltoso e il mio piccolino ha sofferto molto durante la fase espulsiva, durata circa 3 ore. Subito dopo il parto Giulio è stato portato in un altro ospedale (Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Cuneo), monitorato tutta la notte, per fortuna il mio tesoro si è ripreso benissimo e all’indomani è stato riportato in ospedale (dove è nato). Potete immaginare il pianto, lo sconforto e la paura che ho avuto per il mio Giulio. Oggi, sta benissimo, è un bimbo forte, pieno di energia e sempre allegro! Tutti gli esami e i controlli sono andati sempre bene. Restano soltanto i controlli dal neuropsichiatra infantile per i prossimi due anni, ogni 4 mesi.

Però, nonostante io non abbia mai sofferto di depressione post partum, ancora oggi mi sento in colpa per quello che è successo, spesso piango al solo ricordo di quello che è accaduto, il solo pensiero di aver rischiato di perderlo mi provoca un dolore immenso. Mi manca tantissimo quel primo giorno che io e mio figlio non abbiamo vissuto insieme, il giorno più importante! Lui è nato, spaventato, sofferente e io non c’ero! Per quasi 24 ore è stato lontano dalla sua mamma. Oggi, mi chiedo se il fatto di non esserci stata in quelle prime ore, abbia causato in lui un vuoto che non riuscirò mai a colmare! Forse le mie sono solo paranoie. So bene che io e il mio piccolino siamo stati, comunque, molto fortunati, perchè tutto è finito bene. Non piango mai davanti a lui, anzi, sono sempre molto allegra e gioiosa. Mi chiedevo se qualcuna di voi ha vissuto un’esperienza simile e com’è riuscita a cacciare via questi brutti ricordi e sensi di colpa che fanno stare malissimo.

Un abbraccio a tutte le mamme.

 

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Grazie a tutte siete state molto care. Il corso del  massaggio lo abbiamo frequentato con Giulio un paio di mesi fà, ed è stato bellissimo! sono contenta di aver appreso tutta una serie di massaggi ed esercizi che faccio a Giulio tutte le volte che me lo permette e che lo desidera, perchè è un bimbo che non sempre ama essere massaggiato. Io, sono molto fortunata, ho potuto scegliere di non tornare a lavoro perchè desidero stare a casa con il mio piccolino. E quindi lo coccolo sempre, anzi ci coccoliamo a vicenda! Con mio marito parlo spesso, lui all’inizio non capiva bene perchè dopo diversi mesi mi sentissi ancora così, ma devo apprezzare lo sforzo che ha fatto ultimamente per capirmi e starmi vicina.

Volevo solo aggiungere una cosa. Dopo il parto, mi è stato detto che bisognava fare un cesareo, ma purtroppo l’hanno capito quando era troppo tardi, e che fino a un momento prima andava tutto bene. Quindi sono stati costretti ad usare la ventosa. Per tutta la settimana in ospedale, io e il mio Giulio siamo stati super coccolati da tutto il personale. Ma una mattina, una delle 4 ostretriche che aveva assistito al mio parto, mi dice che io non avevo spinto come si deve! Premetto che ho spinto per 3 ore ed era così tanta la paura di perdere Giulio che mi sono fatta forza fino alla fine. Io ancora oggi,  non so se l’ostetrica avesse ragione, ma che bisogno c’è di dire certe cose ad una madre che anche se non ha spinto ‘come si devè, però ce la messa tutta! non mi sono mai rifiutata di spingere, neanche quando le ostetriche a turno premevano sulla mia pancia e ogni volta perdevo i sensi per il dolore.

Adesso penso che se non mi sono persa d’animo in quel momento, non lo devo fare neanche adesso che ho un bimbo meraviglioso!

un abbraccio e un grazie a tutte voi.

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Grazie mille a tutte quante! Oggi Giulio ha superato brillantemente il controllo dal  neuropsichiatra infantile, rimasto meravigliato dai suoi progressi ha esclamato ‘”ma questo è il bimbo che ha avuto un ‘asfissia perinatale?!” . Quindi oggi per me è un giorno da festeggiare, volevo condividere con tutte voi questo mio momento felice. Grazie ancora per tutti i consigli e il calore che mi avete trasmesso,  vi abbraccio tutte!

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Buongiorno,

comprendo molto bene il suo senso di colpa non solo per la professione che svoglo ma anche per il fatto che sono una mamma. I primi momenti della nascita di un bimbo vengono così tanto attesi, sognati e idealizzati che quando ci si trova a vivere un incidente di percorso (per fortuna nel suo caso risoltosi per il meglio) è davvero difficile non muoversi dei rimproveri e  delle accuse anche se razionalmente non era in suo potere fare niente di diverso da ciò che ha fatto. 

Le consiglierei vivamente di parlarne con un esperto che possa aiutarla ad elaborare quanto ha vissuto, in modo da evitare che tutti questi pensieri che continuamente la preoccupano possano privarla della gioia che la sua maternità e il suo piccolo le possono dare.

 

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Carissima,ti capisco dal profondo del cuore. Io ho avuto uno shock il giorno dopo la nascita: mi dissero che mio figlio non era” normale”….ero disperata.Non sto qui a dilungarmi,ma fino ai 2 anni di età è stato un susseguirsi di neuropsichiatri, ecografie cerebrali, fisiatri e mappa cromosomica.Anche lui a causa dei suoi presunti problemi mi è stato portato via subito…fino al giorno dopo.Inoltre io ho fatto emorragia e sono stata mezza di là e mezza di qua.

Quanto mi è mancata la sua presenza, il fatto di non averlo abbracciato,annusato,calmato,allattato…..quanto ho pianto..ma con il tempo passa..stai tranquilla.

Nel nostro caso peccato che nessuno avesse tenuto conto che al mio bimbo mancava ancora un mese di pancia (è nato a 36 settimane) e che i suoi problemi si sarebbero risolti non appena avesse messo su qualche chilo. La cosa più dura è stata l’attesa dei risultati della mappa cromosomica: 87 giorni di agonia.

Mio figlio è sanissimo,sveglio…ed io dopo i due anni sono caduta in DPP.Mi sono crollate addosso tutte le paure, la tensione mi è rovinata addosso come una frana.

Tieni duro, tieni duro tieni duro!!!!!!! Un abbraccio grandissimo!!

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ciao Dani, non sono acora mamma ma molte ne vedo ogni giorno. Ci sono parti semplici e lineari e altri in cui i bambini nascono con più difficoltà; non si riesce sempre a dare una reale motivazione in questi casi e LE PROPRIE MAMME NON HANNO NESSUNA COLPA!!!A volte ci sono situazioni imprevedibili e non facilmente gestibili: purtroppo siamo abituate a vivere la gravidanza in cui tutto deve essere controllato e ispezionato e per questo ogni più piccolo dubbio deve avere assolutamente una risposta. La nascita di un bambino è ancora oggi avvolta da una magia, da un mistero e la mano e la mente dell’uomo non può arrivare dappertutto. Il senso di colpa ci può essere, non lo nego ma è importante che ti renda conto che non sei stata la responsabile di quello che è successo nelle sue prime ore di vita.

Ciò che ti posso suggerire con tutto il cuore è quello di poterne parlare con qualcuno: con tuo marito (CONFRONTATEVI, è importante, vivete insieme queste sensazioni); se puoi anche con il personale che ti ha assistito durante il parto: sono stati con te, con tuo marito e il tuo bambino, sono stati testimoni della sua nascita e potrebbero aiutarti a passare quest paure. Anna ti ha consiglio anche qualche chiccherata con uno psicologo, va benissimo, ma non scordarti di rimanere vicino al tuo bambino: i primi momenti sono importantissimi per il contatto con la mamma ma lo sono altrettanto quelli dei mesi successivi (usa il massaggio o altre attività che possano farvi ritagliare del tempo tutto per voi). Un forte abbraccio Ilaria

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Carissima Dani,

Alice subito dopo il parto, per un probema di aritmia cardiaca, è stata tenuta nella culla termica in monitoraggio per tutto il giorno successivo. Non mi davano notizie e solo 24 ore dopo ho potuto abbracciarla. Anch’io ho pensato che si sentisse sola. Mi sono anche detta che è andata così, che non potevo farci nulla, non era colpa o responsabilità (parola che preferisco) mie. Ho cercato di tenerla il più possibile a contatto con me per i mesi successivi. L’ho tenuta spesso nella fascia, anche in casa, per darle la sensazione di vicinanza, per farle sentire il mio odore, il mio respiro. Poi ho fatto un corso di massaggio infantile, che mi è piaciuto moltissimo sino a decidere di prendere il diploma e insegnare ad altre mamme il “contatto”. Il massaggio è uno strumento meraviglioso per migliorare il bonding (processo di attaccamento madre-bambino), dare maggiore fiducia al piccolo e alla mamma insieme, per dare contenimento, di tutto il proprio corpicino, che con delicatezza viene toccato, massaggiato e rilassato. Lo consigliavo e lo continuo a consigliare. Sino all’anno potresti decidere di fare anche tu un corso (www.aimionline.it). Oppure semplicemente continua ad amare Giulio come stai facendo. Ma a due mani prendi e butta via il senso di colpa. Ti fa soffrire e sentire inadeguata come mamma, nonostante tu abbia fatto il meglio e tutto quello che potevi fare. Se non ti riesce fai qualche chiacchierata cn uno psicologo (ci sono anche gratuiti o quasi nei consultori) per rielaborare il prima possibile queste emozioni che non ti fanno vivere serenamente questa avventura così bella, ma anche, ricordiamolo, impegnativa di fare la mamma. Chiedere aiuto fa bene. Giudicarsi invece fa malissimo!! Un abbraccio a te e a Giulio.

 

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Ciao anch’io come te ho vissuto la bruttissima esperienza del distacco dal proprio bimbo. Dopo anni di terapie e cure perchè non riuscivo a rimanere in cinta, finalmente il mio pulcino era arrivato ed io non vedevo l’ora che nascesse. Il parto è andato bene, avevamo programmato un cesareo perchè per problemi di salute il parto naturale mi è stato sconsigliato… Andrea però ha deciso di nascere prima alla 36 settimana e ha avuto problemi respiratori e di alimentazione così per cinque giorni è rimasto in TIN prima in incubatrice e poi nella culla termica… sono stati giorni bruttissimi perchè non potevo stringerlo tra le mie braccia,  dopo tanta attesa ora anche questo, il mio piccolo non stava bene, eravamo già molto provati e io continuavo a pensare che se avessi fatto un parto naturale, infischiandomene del parere dell’ortopedico, forse il mio piccolo non avrebbe avuto tutti questi problemi e io avrei potuto averlo subito con me, mi sentivo in colpa quando lo guardavo mi veniva da piangere, ma poi ho capito che il senso di colpa e il rimugginare su cose passate facevano male sia a me che al mio piccolino… Ora è lui tutta la mia vita, è la cosa più bella che ho, un suo sorriso e dimentico tutto, purtroppo i ricordi brutti fanno parte della nostra vita proprio come quelli belli, agari se non avessi vissuto quest’esperienza ora sarei una madre diversa, ma che importa, la cosa più importante è che il mio pulcino sia vicino a me. Adesso ha sette mesi e guarda il mondo con occhi curiosi, è sempre allegro ed è sereno, è un bimbo molto vivace ma anche molto coccolone, non so se il distacco dei primi giorni abbia influito e in che misura, anche se qiando l’abbiao portato a casa ho cercato di compensare tenendolo sempre con me. Cerco di guardare avanti e di non pensare a quello che è successo, infondo ora è un bel bimbo in salute, mi guarda e sorride e io capisco che la vita ora è tutta per lui… il resto ormai non conta più nulla