Diagnosi npi :????
Ieri siamo stati da npi e psicologa che ci dovevano consegnare la diagnosi della valutazione fatta a mio figlio ( 6 anni). Premetto che le insegnanti già parlano di bocciatura e di sostegno per l’anno prossimo. Dalla diagnosi è emerso che i requisiti per il sostegno non ce li ha. è emerso che è un bambino intelligente ( ma a questo ci arrivavo anche io !), che la logica c’è. Ha però dei problemi sull’attenzione che comunque ha dei cali ed ovviamente questo può creare dei problemi in quanto a scuola rischia di distrarsi e di “perdere qualcosa”. Poi ha il problema motorio, anche nel tratto della mano non è preciso. La npi dice che magari è un po’ disprassico ma lo deve rivedere per fare i test neurologici che a novembre non è riuscita a fare in quanto lui non collaborava. Comunque la cosa che mi ha dato un po’ fastidio è che loro dicono che sarebbe meglio bocciarlo. Ma a parere mio è controproducente. Ha già un livello di autostima che praticamente non esiste, bocciarlo per lui sarebbe un fallimento. Come potrebbe mai superare una cosa simile? La npi dice che gli si potrebbe spiegare non facendolo sentire un fallimento, ma come si spiega a un bambino di 6 anni che i suoi compagni vanno avanti e lui invece resta indietro? La psicologa ha anche detto che il rifiuto che ha nella lettura è appunto perché essendo intelligente, capisce che è troppo difficile e si rifiuta. Ma la bocciatura non credo proprio che possa aiutarlo. Loro ora penso abbiano deciso che per lui è meglio esere fermato. Tanto a loro che glie ne frega. Io però oltre alle difficoltà che può avere a scuola, sono preoccupata per il suo stato emotivo. Quando gli ho detto che qualche domenica fa si è messo a piangere dicendo che era meglio che non esisteva, perché é solo una perdita di tempo, non si è scomposta più di tanto. Io se ci ripenso adesso mi viene da piangere. Perché dovrei farlo bocciare? Dovrei fare questo a mio figlio? Non penso proprio, piuttosto lo faccio andare avanti lo seguo a casa e lo faccio aiutare da una maestra doposcuola magari un paio di volte la settimana e quest’estate continuiamo in modo che arrivi a settembre più preparato. E al limite mando le maestre al diavolo e gli cambio scuola. Anche perché mi è giunta voce che tante mamme si lamentano perché i loro figli ancora non sanno leggere. Solo 3-4 bambini sanno leggere. Per carità mio figlio avrà i suoi problemi, ma se su 23 bambini solo 3-4 sanno leggere c’è qualcosa che non va! Voi che mi dite? Io da mamma non mi sento proprio di farlo bocciare. Non credo che sarebbe capace di affrontare una simile disfatta, sarebbe un fallimeto. Domenica è riuscito a leggere ache se non in maniera spedita. Ma poi mi ha detto che a casa è capace, “tanto a scuola sbaglio sempre”. Sono davvero preoccupata: loro parlano di lui sul piano cognitivo, su ciò che sa fare e ciò che non sa fare. Ma il suo stato emotivo ? E chi se ne frega? Tanto non è il loro figlio a sentirsi così! Vorrei vedere se sarebbero così inclini alla bocciatura se fosse il loro figlio o nipote . Già lo immagino!
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con npi intendi neuropsichiatra infantile giusto? ma nessuno ti ha detto che potrebbe essere dislessico? te lo dico perchè come già raccontato anche mio nipote aveva in prima grossi problemi a scuola e ala fine aveva tutti 6, i rest che ha fatto erano prematuri perchè la dislessia si diagnistica a lla fine della seconda, ma hanno detto che potrebbe avere una lieve dislessia che gli dà problemi nella lettura scrittura e memorizzazione. lui in seconda ha cambiato scuola perchè lì erano troppo severi e non lo aiutavano. ora va molto meglio. secondo me bocciarlo è sbagliato fallo aiutare il pomeriggio e informati magari sui test per la dislessia e una buona logopedia. ma perchè prendere di petto i bambini che hanno delle difficoltà? vanno semmai seguiti di più!
Arrendermi? mai!! Mi conforta tantissimo leggere queste ottime notizie.mio figlio deve ancora cominciare la terapia ma ho buone speranze,l a preside della scuola internazionale nonchè maestra dei primi due anni si accorta per prima che qualcosa non andava. Le terapiste sono entrambe straniere in Italia quindi sensibili al bilinguismo. Ma ovviamente giudichero con attenzione. A livello didattico mi hanno assicurato che mio figlio avrà sensibilità e aiuto.per questa scuola l’approccio è individualista, prima il bambino poi viene la classe per cui mai mi diranno che dovrà ripetere l’anno o storie simili. Ci sarà tanto lavoro da fare a casa e coi terapisti.
Arrendermi? mai!! Mi conforta tantissimo leggere queste ottime notizie.mio figlio deve ancora cominciare la terapia ma ho buone speranze,l a preside della scuola internazionale nonchè maestra dei primi due anni si accorta per prima che qualcosa non andava. Le terapiste sono entrambe straniere in Italia quindi sensibili al bilinguismo. Ma ovviamente giudichero con attenzione. A livello didattico mi hanno assicurato che mio figlio avrà sensibilità e aiuto.per questa scuola l’approccio è individualista, prima il bambino poi viene la classe per cui mai mi diranno che dovrà ripetere l’anno o storie simili. Ci sarà tanto lavoro da fare a casa e coi terapisti.
è passato tantissimo tempo dal tuo primo post e, lo ammetto, non ci pensavo più. Vi riconosco un grande coraggio e una grande amore: la scelta che avete fatto non dev’essere stata semplice. Il fatto che questo sacrificio trovi riscontri nei risultati di vostro figlio sicuramente vale la fatica fatta. Bravi! Vorrei che ci fossero più genitori come voi, disposti davvero a farsi carico delle difficoltà dei propri figli, senza demandare tutto, o quasi, alla scuola e alle altre figure che ruotano attorno ai bambini. Vi ammiro! Coraggio, non mollate!!!
Noi lo abbiamo fermato e quest’anno facendo terapia (fa psicomotricità 2 volte la settimana) sostegno e delle maestre prealenti davvero in gamba dopo 2 mesi di scuola già leggeva. Adesso è più sereno, va a scuola olentieri. Abbiamo ancora tanta strada da fare soprattutto dal punto di vista relazionale ( con i coetanei) ma rispetto all’anno scorso abbiamo fatto dei passi in avanti davvero notevoli. Bisogna davero trovare le persone giuste, perché per aiutare yìun bambino che ha problemi è necessario che tutti gli adulti che ruotano attorno al bambino (genitori maestre e terapiste) lavorino con una linea comune per aiutarlo. Ripeto la strada è tanta ma sono ottimista. Spero che un giorno presto sarà allo stesso livello degli altri soprattutto per quanto riguarda il relazionarsi con i coetanei.Ti faccio tati auguri e spero che tu possa trovare delle persone che possano aiutare in modo valido tuo figlio. Non arrenderti, io non l’ho fatto. Alla fine ho trovato un centro valido che lo ha preso in carico e i risultati solo dopo 6 mesi ci sono.
La disprassia in Italia è trattata con molta ignoranza. Bisogna essere fortunati s trovare le persone giuste. Mio figlio bilingue e lievemente disprassico ( perche ci sono forme gravi e lievi di disprassia) secondo terapisti e specialisti italiani avrebbe dovuto abbandonare una lingua e ripetere l’anno probabilmente. Sono davvero esterrefatta dal leggere gli atteggiamenti delle maestre. Se presa in tempo facendo gli opportuni esercizi di terapia e logopedia si puo migliorare. Non si guarisce. Ma occorre trovare sensibilita specie nelle maestre. Il diverso fa paura. Il diverso rallenta la classe? Che tristezza e che razzismo.
Ma ora Dawn0510 come va?
Ciao carissima… scusa se mi permetto! Ho finalmente avuto un riscontro dalla grafologa di cui ti avevo parlato. Mi ha detto di indirizzarti al sito dell’ANGRIS, ti lascio direttamente il link per il sito regionale del Veneto:
Se vai alla home page, c’è un bottone con RIEDUCATORI. Lì vedi tu qual è più vicino per voi.
Buona fortuna!
Sono andata a ritirare la relazione di npi e psicologa, dopo aver ovviamente sollecitato. Il referto dice:Il BAMBINO PRESENTA UN’IMMATURITà GLOBALE LE COMPETENZE DI AUTOREGOLAZIONE CORRISPONDONO AD UN’ETà INFERIORE A QUELLA CRONOLOGICA.dAL PUNTO DI VISTA NEUROMOTORIO SI SEGNALANO TRATTI DISPRASSICI CON IMPACCIO E SCARSA COORDINAZIONE IN BAMBINO CON TEMPI DI ATTENZIONE BREVI E ANCORA IMMATURI E DIFFICOLTà A COORDINARE IL MOVIMENTO.è EMERSO UN QUADRO COGNITIVO NELLA NORMA CON OMOGENEITà TRA PROVE VERBALI E DI PERFORMANCE. ADEGUATE LE CAPACITà DI ASTRAZIONE E DI COMPRENSIONE VERBALE MENTRE CI SONO CADUTE NELLA COORDINAZIONE MOTORIA E LA TENUTA ATTENTIVA. EMERGONO (TEST DELLE CAMPANELLE) DIFFICOLTà DI ATTENZIONE SELETTIVA E SOSTENUTA MENTRE L’INTEGRAZIONE VISUO-MOTORIA è ADEGUATA PER L’ETà.IMMATURITà NEI PREREQUISITI ALLA LETTO-SCRITTURA E NELL’ORGANIZZAZIONE GRAFO-PERCETTIVA.SI è CONDIVISO CON I GENITORI L’OPPORTUNITà SI UN SOSTEGNO POMERIDIANO PER IL BAMBINO E UNA PROGRAMMAZIONE SCOLASTICA CHE TENGA CONTO DELLE DIFFICOLTà EMERSE NEL CORSO DELLA VALUTAZIOZNE. Le maestre erano propense per il sostegno, cosa su cui npi non è d’accordo per via del qi nella norma. Come aiutarlo? A mio parere è stato preso tutto con molta leggerezza, non è stato approfondito il problema disprassia.Le maestre che durante il colloquio erano propense per la bocciatura ,adesso dicono che loro volevano che gli dessero il sostegno e non bocciarlo perché non si sarebbe risolto il problema con la bocciatura. Anche se mi hanno dato l’impressione che a puntare per la bocciatura (non so se solo per farmi paura o perché non sopporta l’idea di avere in classe mio figlio senza sostegno) sia una sola delle maestre (che sono 2 prevalenti, una di religione e una che fa compresenza). In sede di colloquio io avevo detto che se lo avessero bocciato io avrei valutato un cambio scuola, quindi mi chiedo: “è stato quello a far cambiare opinione alle maestre sulla bocciatura?Comunque al di la di questo, c’è da dire che ultimamente lo vedo migliorato anche nella lettura, certo deve ancora migliorare. Penso che i miglioramenti siano dovuti al fatto che ultimamente a scuola ha fatto delle attività con una maestra in pensione che va da loro prende un gruppetto (di solito 3 bimbi)e assieme a loro fa delle attività come quelle svolte in classe : fanno magari 2 schede e poi il dettato, e lui riesce senza problemi o cmq anche se fa qualche errore nel dettato cmq ci prova mentre in classe il dettato non è mai riuscito a farlo. Dal canto mio ho comunque deciso di farlo rivalutare ma in un altro centro ben più serio e preparato. Che cosa fare nel frattempo? Ho appuntamento per maggio, intanto come lo aiuto? Ho anche pensato di fargli iniziare un ciclo di psicomotricità che di solito si consiglia ai disprassici, cosa che invece npi non mi ha consigliato. Sono davvero molto preoccupata.
Carissima, uno dei miei pregi, e insieme difetti, è la caparbietà (mio marito dice semplicemente che sono testona). Di fronte alle tue parole non ho potuto fare a meno di intristirmi e anche di interrogarmi sulla mia professione. Non sai quanto si percepisce la tua sofferenza e la voglia di arrivare a una conclusione per la vicenda del tuo bimbo! Chiedere aiuto a una figura professionale, che ci si augura sia anche professionista, poi essere liquidati con così poco, penso sia una delusione forte. Ho provato a mettermi nei tuoi panni, mi sono chiesta cosa farei se capitasse a me, così ho provato a cercare.
Su Internet c’è un sito molto chiaro:
http://www.dislessia.org/forum/viewtopic.php?f=2&t=5760 questo è un post che forse può interessarti perchè parla di disprassia
Su carta, ma anche nel web, ho trovato il testo “Disturbi della coordinazione motoria” delle edizioni Erickson, che mi è sembrato interessante e utile.
Mi sono permessa, con gli elementi che avevo, di chiedere un parere a un’esperta di riabilitazione grafomotoria che è intervenuta nella mia scuola. Spero che mi dia una risposta al più presto, in modo da poterti dare dei suggerimenti.
Ringrazio tutti per la risposta. Oviamente quando dico che mio figlio è disprassico e lo è, lo edo, me ne ero già accorta prima che quetsa carissima dottoressa lo dicesse, ma ovvio sta a lei valutare il livello e le eventuali terapia. Certo non parlo di disprassia verbale ma lui ha problemi nel: copiare dalla lavagna, vestirsi/svestirsi, allacciare scarpe, bottoni, zip,è molto scoordinato nei moimenti, le cose le fa ma con impaccio o cmq con molta lentezza. E questo si riflette sull’apprendimento in quanto la disprassia riguarda la coordinazione. I disprassici fanno fatica a ricordare ed eseguire le consegne in sequenza come ad esempio una consegna in cui ci sono varie fasi da eseguire. L’ora di educazione motoria è molto difficile cambiarsi in velocità per andare in palestra. I bambini disprassici sono lenti nel fare le cose, non si può loro chiedere di essere veloci, non è che non vogliono ma non possono. è come se quella parte del cervello deputata al movimento rispondesse ma in modo lento. Per quanto riguarda il discorso famiglia noi non abbiamo parenti icini, quindi io e mio marito siamo soli ad affrontare tutto ciò. Per quanto riguarda il cambio di posizione delle insegnanti anche secondo me è dovuto al mio espresso volere di cambiare scuola se lo bocciassero. Siccome nella stessa classe è già andato via un bambino a gennanio, e cambiando istituto dovrei giustificare la mia scelta( così mi ha detto una mia amica maestra) certo è che non farebbe piacere che dicessi che gli cambio scuola perché le sue maestre non sono in grado nè sono disponibile aiutarlo. Che ada via un bambino passi, ma due e per giunta tutti e due per le maestre non è una bella cosa per la scuola. Per quanto riguarda il sostegno se non riuscirò ad ottenerlo neanche con il privato amen ma cmq mi servirà per farlo vedere da qualcuno che sia più sensibile alle sue difficoltà e magari saprà come aiutarlo ed aiutarci. Anche se a mio parere del sostegno ne ha veramente bisogno. Ieri ad esempio hanno preso mio figlio e altri 2 compagni e ono andati con la maestra (in pensione) che ogni tanto va a dargli una mano e mio figlio ha fatto le sue 3 schede e il dettato : su 17 parole ha scritto sbagliato solo una (Vata inece di Fata) e non ha scritto la parola locomotiva perché(dice lui) troppo lunga. Mentre in classe nel dettato non ha mai scritto niente quando facevano il dettato. Sono cmq rimasta davevro delusa sia dall’npi che dalla psicologa, ci hanno liquidato con estrema facilità fregandosene altamente, ero andata lì con la consapevolezza che avrebbero saputo aiutarci. Ed invece sono stati una era delusione e non capisco come possano lavorare con dei bambini con difficoltà e prendere i loro problemi con così tanta leggerezza. Ringrazio di cuore tutte voi che mi siete vicino e siete sempre pronte per un consiglio. Solo una mamma sa cosa può provare un’altra mamma in situazioni come queste. Solo poche persone possono avere la sensibilità di capire come stiamo in queste situazioni, spero di incontrarne quancuna che possa così aiutare il mio bambino ed anche noi. Scusate se mi sono dilungata molto, spero di non avervi annoiate con il mio romanzo. Spero presto di avere buone novità. Grazie a tutte, intanto!
Dunque, provo a scrivere qualcosa, sempre però facendo riferimento a quello che vivo io. Non so se le cose qui da noi funzionino diversamente, ma in provincia di Modena va così. Mi faccio un po’ indietro. Io ho poca esperienza di bambini disprassici, anche se penso di averne uno in classe, quindi non so se effettivamente sia un cosa grave al puno da non poter essere almeno attenuata (cavoli, mi permetto un commento, che serietà professionale la npi…non ho parole). Mi stupisce anche il dietrofront delle insegnanti di tuo figlio, che prima spingono verso la bocciatura, poi dicono di no… Penso che il tuo voler cambiare scuola abbia fatto un po’ di effetto… Il QI nella norma, in effetti, non giustifica una segnalazione, anche se l’essere disprassico di tuo figlio dovrebbe, in qualche modo, essere tenuto in conto. Senza segnalazione il sostegno non c’è, anche se, in realtà, rischierebbe di non esserci anche con la segnalazione. Almeno, nelle scuole in cui ho insegnato, e in quella dove sono ora, un bambino segnalato o certificato non è mai coperto per tutto il tempo scolastico, spesso le insegnanti di sostegno devono seguire più di un bimbo e le ore di sostegno sono “calcolate” in base alla segnalazione/certificazione. Però, non è assolutamente vero che non lo si possa aiutare: esistono le ore di compresenza (cioè quelle in cui le insegnanti della classe sono contemporaneamente con i bambini) che sono pochine (nella mia classe ne abbiamo 4 alla settimana) e c’è anche la possibilità, dietro presentazione di un progetto che ne giustifichi la richiesta, di fare ore aggiuntive (cioè di fare ore in più oltre le 22 settimanali). Queste ore vengono pagate, un po’ come se si trattasse di straordinari, e di solito vengono chieste se ci sono bambini che hanno bisogno di lavoro in più, magari di assistenza quasi individuale o in piccolo gruppo. Riguardo la diagnosi ad ogni costo, io so che entro il 2012 ogni certificazione/segnalazione fatta da privati andrà rifatta dal Servizio Sanitario Nazionale, quindi i bambini andrebbero rivisti, “ritestati” e ricertificati, col rischio che certificazioni fatte “di straforo” non siano confermate… Senza una diagnosi, con relativa segnalazione, io lascerei perdere il discorso sostegno. Detto chiaramente, detto da insegnante, bisognerà che le insegnanti di tuo figlio si diano un po’ da fare… Io per prima riconosco che, specialmente in una prima, il lavoro da fare è già tantissimo, non si finisce mai, specialmente se la classe è numerosa; di sicuro non tutti i bambini vanno con lo stesso ritmo, quindi il programma andrà avanti con un ritmo mai lineare, ma questo non giustifica il non occuparsi di chi tribola un po’ di più! è un aumento di lavoro il dover pensare strategie efficaci anche per chi non va con quelle della maggioranza, però si fa. E non perchè la scuola è per l’uguaglianza, per il livellamento, ma perchè la scuola deve farsi carico di tutti, deve dare a tutti la possibilità di raggiungere gli stessi RISULTATI MINIMI. Dare a tutti la base su cui costruire le proprie conoscenze e competenze… La bocciatura secondo me non è la soluzione.
martedì sono stata all’incontro maestre-npi e sono tornata che ero distrutta. L’npi dice che avendo un qi nella media non può certificarlo e che quindi meglio fermarlo. Le maestre proponevano il sostegno e visto che loro non possono certificarlo si pensava di fermarlo. Io ovviamente contraria. Al che dico che se lo fermano io opto per un cambio scuola. Fine della storia: l’npi dice che dobbiamo sbrigarcela noi, nel senso che dobbiamo metterci d’accordo scuola e famiglia consigliandoci di non farci la guerra. Non vi dico dove la manderei. Parla di bambini e del loro futuro con una leggerezza che mi ha sconcertato. Io sono andata lì perché mi aiutassero e soprattutto aiutassero il mio bambino e invece…Il bello è che ha detto che è disprassico, quindi se è disprassico un anno in più che gli cambia ? Disprassico è e disprassico rimane, non è mica una cosa che si risolve. Poi dice che non ha finito l’esame per la disprassia e quando siamo andate via non mi ha consigliato niente tipo terapia come psicomotricità ad esempio. Io ero al momento molto confusa e frastornata dalla totale leggerezza nei confronti delle difficoltà di mio figlio. Ieri poi sono andata a prendere mio figlio a scuola e la maestra mi ha fermata dicendo che loro non sono d’accordo sul fatto di bocciarlo, che vorrebbero dargli un aiuto ma senza la certificazione non si può fare.Mi ha consigliato di insistere ma non so a quanto serirà. Poi mi ha detto che un’altra mamma si è trovata nella stessa situazione e per fare certificare il figlio è andata in unn centro a padova (io sono di vicenza) e lì gli hanno fatto tutti i test e l’hanno certificato. Solo che suo figlio si è dovuto fare prima e seconda senza sostegno. Inoltre loro mi hanno detto che hanno fatto una prova e hanno visto che mio figlio in piccoli gruppi riesce a dare il meglio, si stanca meno. Nella sua scuola c’è un progetto che prevede che delle insegnanti (in pensione) ogni tanto vanno a dare il loro aiuto magari lavorando con quei bambini che hanno più difficoltà e questa maestra ha appunto detto che in piccoli gruppi lui non ha problemi. Il fatto è che questa è una delle particolarità di chi è disprassico. Ora che faccio? Potrei certo andare in questo centro, ma di sicuro anche lì ci sarà la sua lista d’attesa. E ormai il limite per chieder e il sostegno sta per arrivare. Consigliatemi qualcosa perchè io non so proprio che fare!
Anchio sto tenendo conto di questa possibilità ma siamo oramai a marzo. Per quanto riguarda le insegnanti la prossima settimana faremo l’incontro con le maestre e l’npi e a quel punto cercherò di capire come si porranno nei confronti delle difficoltà di mio figlio. Non sto cerco negando le difficoltà di mio figlio ma se alle sue difficoltà ci aggiungiamo la scarsa autostima e il fatto che quando sbaglia le maestre gli gridano o lo sgridano , quest’ultima cosa da tener conto con le pinze in quanto mi è stato riferito da mio figlio ma gli si può dire tutto ma non ha mai detto bugie neanche quando combina qualche marachella. Quando è a casa riesce a leggere certo non in maniera fluente ma se mi metto con lui ce la fa. Per il dettato ha dei problemi che secondo me sono dovuti al fatto che ancora alcune parole le pronuncia male e infatti siamo in lista per logopedia. Ma se fosse come dicono loro e cioè che sia dislessico a quanto ne so io, la bocciatura non è di certo il miglior modo di aiutarlo. E poi “se gli davano il sostegno allora è pronto per la seconda, senza sostegno niente da fare”? O è pronto per la seconda oppure no! Ma anche se la dott.ssa lo certifica per il sostegno non ha di certo una patologia che gli può assicurare una copertura del sostegno per molte ore. Quindi per il resto delle ore chi lo aiuterebbe? Le sue care maestre! Poi una mia amica(maestra delle elementari anche lei) mi ha fatto notare che se la sua fosse stata una classe di pochi elementi di certo non gli sarebbe balenata l’idea della bocciatura con il rischio di fare una seconda con poco più di 10 bambini o anche meno! Ripeto: io non nego le sue difficoltà ma al momento non lo vedo emotiamente pronto ad affrontare una simile disfatta. E poi si ritroverebbe a settembre con i suoi attuali compagni e le sue maestre passare nella seconda classe e lui invece ancora in prima. Con qualsiasi parole gli e lo spiegassi sarebbe comunque una bocciatura e siccome è intelligente lo capirebbe da solo e così l’anno prossimo si ritroverebbe ogni giorno davanti a ciò che per lui sarebbe il suo personale fallimento. è giusto a sei anni affrontare tutto ciò? O forse le maestre hanno così tanta voglia di lavorare ed aiutarlo che forse sperano che io gli cambi scuola. Così come ha fatto già un’altra mamma a gennaio, che ha portato il proprio figlio( a quanto pare quando sbagliava gridavano…ma sono cose che mi sono state riferite )in un’altra scuola. Domani comunque ho l’incontro con la npi per fare l’esame neurologico e martedì andremo con le maestre. Scusami se mi sono dilungata, comunque ti ringrazio veramente tanto per il tuo interesse. Ti farò sapere ai nuovi sviluppi, ci tengo molto al tuo parere.
Guarda, ho parlato del tuo bimbo con mia madre, insegnante alle elementari da molto molto più tempo di me. Si occupa, ormai da diversi anni, di bambini DSA e, più in generale, di bambini con problemi. Lei, che definirei competente e ancora appassionata al suo lavoro nonostante tutte le difficoltà, ha decisamente inveito contro le insegnanti di tuo figlio e, come già ti avevo scritto, ha detto che non sipuò parlare di dislessia fino alla fine della seconda-inizio terza elementare. è stata molto ferma su un punto, il cambiare scuola. Lei pensa sia una soluzione da tenere molto in considerazione. La bocciatura, purtroppo, può esserti imposta se le valutazioni sono così schiaccianti. Mi pare, però, che questo bimbo andrebbe valutato da persone diverse rispetto alle sue insegnanti. Se sa leggere e scrivere… dov’è l’intoppo?
Tu sai che puoi opporti alla bocciatura? è un tuo diritto di genitore e le insegnanti non possono farlo se la famiglia non è d’accordo… Poi, il cambiare scuola non necessariamente potrebbe essere una soluzione valida, potresti valutare il cambio di sezione. Tieni conto, sempre parlando di ipotesi bocciatura, che una proposta simile dev’essere convalidata da prove (=verifiche insufficienti, non raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione della classe). Se poi, come dici tu, sono pochissimi quelli che sanno leggere, forse ci sarebbe da rivedere qualcosa nel metodo delle insegnanti (e qui mi tiro la zappa sui piedi). Se dai test risulta un bimbo intelligente, vuol dire che le sue difficoltà sono altrove e un po’ di colpa dovrebbero prendersela anche le sue maestre… secondo me!
credo anche io che bocciarlo sarebbe sbagliato, ma di grosso!!!! davvero la sua autostima ne risentirebbe da morire!!! portargli il parere di una psicologa e intanto ti attrezzi per farlo seguire il pomeriggio??? almeno avresti delle argomentazioni velide ed oggettive che non sono solo le tue giuste sensazioni di mamma… poi… in ogni caso io valuterei un cambio di scuola, mi sembra da quello che racconti che dove va ora non ci sia un clima che possa aiutarlo a superare le sue difficoltà al meglio…io ti posso solo raccontare la mia esperienza, che non è proprio la stessa cosa, però… in terza liceo ho avuto problemi di anoressia e sono stata a casa quasi tutto l’anno scolastico… in linea teorica avrebbero dovuto bocciarmio per la questione delle assenze, in pratica mi hanno fatto fare delle verifiche supplementari e delle tesine e mi hanno fatto passare l’anno perchè secondo loro bocciarmi sarebbe stato controproducente per il processo di guarigione.. alla fine… credo che stia sempre all’intelligenza di chi si ha dall’altra parte… un abbraccio e facci sapere!!!
Una mia conoscente ha problemi simili con suo figlio e, come dici tu, lo fa seguire 2/3 pomeriggi a settimana da un’insegnante privata. Oltretutto dal prossimo anno cambierà anche scuola perché lei è sempre molto informata sui corsi che si svolgono per bambini con problematiche, ma le maestre si rifiutano di frequentarli. Allora dal prossimo anno manderà il figlio in una scuola dove lei sa che le maestre sono più preparate e sanno cosa dovranno affrontare. Valuta bene prima di cambiare scuola e informati se nell’altra ci sono maestre preparate. Puoi informarti anche presso i centri AID (http://www.aiditalia.org/) che sono un po’ in tutta Italia, quali corsi ci sono da far seguire anche a tuo figlio, quali scuole sono più accreditate e lì potresti anche conoscere qualcuno che, sicuramente, ti darà qualche informazione in più. Anche se tuo figlio non ha problemi gravi, sicuramente in questi centri sono capaci di affrontare delle situazioni particolari. Facci sapere, sei una mamma in gamba e molto attenta.
non sono all’altezza di aiutarti…ma mi viene in mente una cosa: cambiare scuola non ti è possibile? aria nuova compagni e maestre nuove… cosi anche se deve ripetere la classe “non se ne accorge”………