Disciplina
Sono la mamma di quattro figli: due bambine di 10 – Silvia-Giulia- e 8 anni e due maschietti di 3 -Marco-e 1 -Andrea-anno, tutti gelosissimi a catena ciascuno del fratello immediatamente più giovane. Ho grosse difficoltà nel far rispettare le regole. Marco durante il pranzo lancia le posate da un capo all’altro del tavolo, si alza spesso da tavola e devo rincorrerlo sotto il tavolo o in altre stanze; mangia pochissimo e raramente da solo nonostante sappia farlo; se applico la teoria della fame mi chiede il latte dopo il pranzo. Silvia e Giulia, a cui chiedo di sedersi immediatamente a tavola al rientro da scuola e di non alzarsi sinchè non terminano il pasto così da poter iniziare subito i compiti,:
arrivano in cucina almeno dopo venti minuti dall’arrivo a casa,
si alzano durante il pranzo con le più svariate scuse,
Giulia spesso staziona davanti al piatto mangiando solo dietro mia ripetuta sollecitazione (parlo di pietanze che intende mangiare e che poi lentamente termina perchè non insisto se mi dice che non le va più di mangiare qualcosa).
Sono contraria all’uso delle mani e sono perciò sinora ricorsa alle punizioni, ad esempio allontanando Marco dal consesso familiare o impedendo a Giulia di vedere la televisione, cosa a cui lei tiene moltissimo, ma ho avuto effetti solo temporanei. Cosa mi consigliate di fare?
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Non ho così tanti figli e quindi posso solo immaginare quanto sia difficile gestirne addirittura 4. è vero che un po’ di disciplina serve sempre altrimenti diventerebbero dei selvaggi, però io cerco sempre di mettermi un po’ nei loro panni. Spesso prendiamo come una sconfitta di noi genitori il fatto che il bambino non mangi molto. Alcuni bambini hanno meno fame di altri e non per forza fanno due pasti al giorno. Inoltre a tavola sono in grado di restare per un po’ ma non per molto, è inutile quindi pretendere che stiano fermi due ore…l’importante è che il momento del pasto deve essere anche allegro e avere una fine. Se non hanno mangiato non ci sarà nient’altro. Anche mio figlio mi chiede sempre il latte quando non ha mangiato ma finalmente ho imparato a dirlgi di no.
Anche sulle punizioni non sono tanto d’accordo, meglio essere autorevoli piuttosto che autoritari, altirmenti mangeranno solo per guardare la tele dopo e non perchè mangiare è un piacere e serve per crescere. Mettere in un angolo un bambino è una cosa che non mi è mai piaciuta molto (lo facevano con me all’asilo e ancora me lo ricordo), mi sembra un’azione che umilia troppo. come fare? io non ho ricette assolute ma provo sempre a migliorarmi. Per esempio provare a rendere festoso il momento del pasto familiare, fare le pietanze che i bambini adorano di più (anche se sono sempre le stesse…), conceder loro anche un po’ di respiro (tipo pranzo appena in casa e subito dopo compiti mi sembra un po’ pesante….). Non dico che le regole non vadano date, ma non in modo sterile e freddo.
Prova a leggere se hai voglia “il bambino è competente” di Jasper Juul, a me ha dato molti spunti di riflessione su come crescere i nostri bambini. Poi è vero che mettere in pratica è sempre molto difficile. Si fa del nostro meglio e spesso si sbaglia, è normale.
Sono un papà di 3 figli di 3, 4 e 9. Capisco il casino che descrivi. RIstabilire delle regole è complicato.. Però credo si possa fare. Per tutti cdontemporaneamente.
Io non sono di mio autoritario però mi ascoltano e a entrambi ci danno parecchia retta, anche perchè spieghiamo sempre (forse anche troppo) il perchè delle regole e cosa di volta in volta andiamo a fare: sederci a tavola, mangiare tutti insieme, toglierci il tovagliolo, alzarci. COme se fosse un ritmo in cui ci stiamo tutti e 5 insieme.
Potresti ripartire da capo: spiegando d’ora in poi come si svolge ad es. il momento del pranzo, piuttosto anche scrivendo o disegnando insieme a loro, chiedendo a loro di dire e descrivere i vari “passaggi”. E ogni giorno richiamare il disegno che eventualmente potete appendere. Il disegno ci è servito soprattutto per la fase serale, trasformando in un gioco comune un momento che spesso era delirante.. Non rincorrere (ti sta chiedendo attenzione) non punire (è sempre un’accento in + a uno rispetto agli altri) non dare il latte dopo (non magia anche perchè sa che dopo c’è il latte.. no?). Finchè non siete tutti seduti non può cominciare il gioco..Io in realtà rispetto a mia moglie sono per fiatare meno sul collo possibile. QUindi se uno non ci sta, gli dico che io non mi diverto ad aspettarlo per andare a dormire e che tanto a dormire ci si deve andare. così io vado avanti con gli altri. A volte fanno un po’ di casino ma poi visto che non ottengono nostre reazioni tornano da noi a chiedere cosa stiamo facendo e si uniscono al lavaggio dei denti o che altro..