Insonnia

mio figlia ha cinque mesi,ma non ostante tutto la notte si sveglia spesso per le normali poppate 4 avvolte..ma quando la metto nel lettone tutto scompare.come fare?nel lettone ho già messo l altro figlio di 3 anni…!

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Ciao Pennina, il mio bimbo ha 8mesi e a parte qualche breve periodo di sonno ininterrotto, poi ancora oggi, tutte le notti si sveglia 3 anche 4 volte, ed io dopo averle provate tutte, letto un sacco di libri, ascoltato un sacco di consigli, dò anch’io ragione a Pipetta. Ogni bimbo è unico! quindi dopo essersi informati sui vari metodi e seguendo anche il proprio istinto di madre bisognerà trovare il ‘proprio metodò. Il mio Giulio ormai fà cena verso le 7 e dopo 2 ore prende il latte e si addormenta verso le 9.30/10.00. Quando si sveglia durante la notte, non è fame, non sono incubi, nè coliche…ma solo voglia di mamma. Prima lo mettevo nel lettone ma io purtroppo ho dei seri problemi alla schiena e in 3 nel lettone con Giulio che si muove continuamente, io smetto di dormire per tutta la notte! Così ultimamente sto provando a tranquillizzarlo che la mamma è accanto a lui e ci sarà sempre, quando si sveglia e piange lo prendo in braccio e lo cullo finchè si calma e poi lo rimetto di nuovo nel suo lettino, solo così ritorna a dormire. Se si mormora soltanto non lo prendo e gli faccio delle carezze per fargli capire che sono lì accanto a lui e spesso funziona. Sperando che nel frattempo tu abbia trovato qualche soluzione, ti mando un abbraccio!

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ciao Pennina!

Non ho ancora esperienza in merito ma devo dirti che appoggio ciò che ha scritto Anna. In questi mesi mi sono informata e ho letto qualche libro in merito. La mia formazione professionale mi ha sempre indirizzato a consigliare alle mamme di allattare a richiesta, a tenere i loro bimbi nei lettoni, …., ma ho sempre avuto dei dubbi in merito. Un libro mi ha aperto la mente e chiarito le idee “IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI NEONATI” di Tracy Hogg ed Mondadori. Sostiene un metodo che permette di ascoltare le diverse esigenze del bambino fin dal primo giorno, di interpretare i suoi bisogni e di strutturare una routine giornaliera che permetta di coinvolgere tutta la famiglia e di mantenere una certa armonia. Il metodo si chiama E.A.S.Y. (Eating-Activity-Sleep-You). Non sto a descrivere nei dettagli ciò che questa esperta descrive con semplicità e praticità nel suo libro (ti consiglio di leggerlo), ma nel capitolo dedicato alla nanna vuole essere lontana dagli estremi: cioè non approva nè il metodo del lettone nè quello del dottor Ferber; lei sostiene un suo metodo, quello del “sonno ragionevole”, lontano da qualsiasi estremo, rispettando così i  bisogni di tutti i componenti familiari. Non vuole lasciar piangere i bambini senza ascoltare effettivamente i suoi bisogni e nemmeno sostiene la teoria del “lettone”che concede poco agio ai genitori. è importante educare i bambini all’autonomia  e a dormire nel modo giusto ma per farlo hanno bisogno della loro mamma e del loro papà. “Autonomia non vuol dire abbandono…sostenere autonomia del bambino nonvuol dire lasciarlo solo a piangere ma piuttosto a soddisfarne i bisogni, incluso quello di essere preso in braccio, poichè dopo tutto vuol dirci qualche cosa. Ma significa anche rimetterlo giù non appena questo bisogno è stato soddisfatto”

Ripeto, esperienza diretta non ne ho ancora ma il libro mi ha chiarito mollto le idee in merito e proverò a tenerlo in come guida nelle prossime settimane. Mi sono sembrate delle considerazioni ragionevoli e di buon senso. Prova a leggerlo anche tu. Potresti anche solo dedicarti al capitolo sul sonno perchè il libro è di rapida e facile consultazione proprio per le emergenze!! Fammi sapere Ilaria

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Ciao io sono una mamma che ha dciso in accordo con il papà di far dormire il suo cucciolo nel lettone, noi non crediamo che sia poi così tragico condividere il lettone anzi io trovo che sia la cosa più bella addormentarsi e sentire il profumo del proprio figlio ed è ancora più bello svegliarsi al mattino accolta da un grandissimo sorriso… dopo tutto noi siamo l’unico mammifero che dorme lontano dai propri cuccioli. Non credo che a cinque mesi un bimbo abbia bisogno di autonomia ma ha bisogno della sua mamma e la tua piccola lo manifesta chiaramente… ora capisco che dormire in quattro nel lettone risulti un po’ complicato, ma esisto in commercio delle culle che si chiamano saider-culla, hanno una sponda removibile e si può agganciare al lettone,così il bimbo dorme nel suo lettino ma sente cmq il contatto con la mamma. Io trovo il metodo di fate la nanna veramente troppo crudele, non sarei in grado di lasciar piangere il mio bambino consapevolmente in quel modo. è anche vero che io sono fortunata perchè nonostante dorma con noi nel lettone, quando capita che siamo in giro dorme tranquillamente anche nel lettino, quella di dormire con noi non è una sua esigenza ma un nostro bisogno. Nel tuo caso invece mi sembra di capire che la tua piccola abbia proprio bisogno del contatto fisico con te… Io ho dormito nel lettone con i miei genitori fino all’età di sette anni e poi un bel giorno ho deciso che era ora di dormire da sola, secondo me l’autonomia non si insegna ma si conquista piano piano ed ogniuno ha i suoi tempi… Ma ti ripeto io non sono un’esperta in materia sono solo una mamma.Quello che posso consigliarti è di fare ciò che ritieni giusto per te e per i tuoi piccoli… Un bacione in bocca al lupo…

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ciao Pennina,

ti parlo da mamma che ha dormito davvero male per 3 anni. e le ho provate tutte! prima sono stata molto salda e non l’ho mai messo nel lettone, poi ho tentato di farlo per sopravvivere ma lui proprio non ne voleva sapere, alla fine ce l’ho fatta e l’ho convinto a venirci. Il tutto sempre a metà notte quando si svegliava. E dire che è sempre andato a letto benissimo nel suo lettino e nella sua stanza fin dal primo mese di vita. Ma lui la notte si svegliava e voleva stare sveglio! fino a due ore a notte…questo per dirti che secondo me i metodi vanno adattati ai propri figli non presi alla lettera a priori. Il fate la nanna l’ho provato, ma ti assicuro che provarlo nel mezzo della notte è un delirio (anche per i vicini), e comunque con lui nn ha funzionato. Ci sono bambini più resistenti di altri e con i quali i metodi nn funzionano finchè loro non decidono di farli funzionare. questa è la mia idea.Alla soglia dei 3 anni e mezzo ancora si sveglia tutte le notti e così abbiamo deciso che uno di noi dorme nella sua stanza in un altro letto. Così nel lettone non ci viene più, a lui basta una presenza. Mia madre è stata per 5 anni a fianco al lettino di mia sorella quando si svegliava la notte, senza tirarla su (ai suoi tempi altro che estevill), ma non è servito comunque!! non è vero che tempo due settimane e il bambino dorme felice. DIPENDE!!

In effetti 4 poppate a notte a 5 mesi sono un po’ troppe, può anche essere che tutto quel latte la faccia dormire peggio. Prova a ridurre quelle intanto dandole acqua come dice Anna o coccolandola per disabituarla al seno. Poi magari a rotazione prova tutti i metodi/trucchi che conosci, magari uno funzionerà con tuo figlio. Ma alla fine pensa anche a te stessa, devi riposare, e per questo fine, (e qui tutti gli esperti mi potrebbero dare contro), ogni mezzo è lecito, pure il lettone! 🙂

Pipa
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Cara Pennina, io mi sento di doverti rispondere nel modo più sincero: sono decisamente contraria al metodo Estivill (Fate la Nanna). A mio parere è duro, troppo brusco e porta i bambini a scoraggiarsi e rassegnarsi che la mamma non c’è più, non torna più, che il loro pianto non riceve ascolto e i bisogni soddisfazione, anzichè a continuare a nutrire fiducia nella presenza del genitore. Pensaci, informati (su internet troverai tanto materiale che confuta quel metodo..)D’altro canto sono pure dell’idea che i bambini debbano acquisire autonomia già da piccini, autonomia che si traduce anche nel dormire da soli. Ma che non vuol dire che devono cavarsela da soli, bensì che noi dobbiamo dare loro fiducia che possono farcela anche senza il ns intervento: così x es. dare loro il tempo e lo spazio perchè imparino a autoconsolarsi.. Ma ripeto non rassegnarsi. Quindi quello che ti consiglio è:  riappropiatevi del vostro lettone e accompagnate i due bambini (anche quello di 3 anni) a dormire nel proprio letto.Ci metterai un po’ a riprogrammare questa routine, ma ce la farai! Racconta una storia, passa del tempo con loro nella loro stanza, cambia il colore della parete insieme al bimbo grande, ecc. Trova qualcosa che  faccia sentire anche a lui che è una conquista dormire nel proprio letto. Per la piccola, invece, penso che a 5 mesi non debba + mangiare 4 v. a notte (se ho capito bene..). Se il pediatra conferma che cresce bene, non darle più il latte di notte ma solo acqua. Vedrai che si lamenterà due o tre notti ma poi più. Se piange stalle vicina ma non tirarla su in braccio. Parlale, raccontale una storia con voce calma, anche mentre piange.. Vedrai che si abituerà a una nuova modalità, senza però privarla della presenza.Spero davvero di esserti stata utile.

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Carissima Pennina5, sono la Dott.ssa Ciapetti, pedagogista clinico. Sono però anche una mamma e cercherò nel miglior modo possibile di risponderle in parte da professionista e in parte da mamma. Mia figlia non ha mai dormito più di un ora a notte per due anni e mezzo. Io e mio marito eravamo distrutti, psicologicamente e fisicamente fino a quando non ho scoperto, per caso, l’esistenza di un libricino che per noi si è rivelato magico: “Fate la nanna” di Eduard Estivill e Sylvia de Bèjar. Le consiglierei di acquistarlo e di leggerlo molto attentamente, permettendomi però di farle due raccomandazioni fondamentali: la prima è di essere DETERMINATA nel mettere in pratica ciò che il libro le suggerisce e la seconda è quella di accertarsi che lo stato di salute di sua figlia sia buono, cioè non presenti alcun tipo di difficoltà che possa mettere a rischio un sereno ritmo veglia-sonno (ad esempio mia figlia aveva l’esofagite da reflusso e non avrei mai potuto mettere in pratica i suggerimenti del libro che le ho menzionato).

Ora le parlerò da professionista: c’è un elemento fondamentale nella sua domanda che in tutta onestà mi insospettisce: sua figlia si lamenta e piange, ma quando la mette nel lettone con lei smette. Questo tipo di reazione farebbe pensare al fatto che sua figlia, non avendo altro modo per comunicare con lei, utilizza il pianto per farle capire che non vuole stare nel suo lettino, ma che ha bisogno di dormire accanto a lei. Non solo, ma ha sperimentato che il suo pianto determina il soddisfacimento del suo bisogno (andare nel lettone). I bambini hanno bisogno di essere educati anche ad un buon sonno, nella loro stanza e con le loro cose : in questo modo svilupperanno pian piano la loro autonomia e impareranno ad avere fiducia in se stessi. Inoltre, lei stessa avrà modo di recuperare il piacere di dormire liberamente nel suo letto. Legga il libro,  la saluto caramente e mi faccia sapere.

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Grazie…ho  abbastanza latte perchè ripeto non è la fame è il voler sentire il calore della mamma…volevo sapere semplicemente se conoscete qualche trucco per non abituarla nel lettone!!!p.s. anche l altro figlio a 5 mesi faceva uguale purchè lo facessi dormire con me!!!

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Secondo me abituare i bimbi nel lettone è sbagliato, faranno fatica a capire che quello “non è il loro posto”. A 5 mesi svegliarsi così tante volte durante la notte non è “normale”… mi permetto di chiederti se sei sicura di avere abbastanza latte… un conto sono i primi mesi, ma ora dovrebbe avere preso il ritmo del giorno e della notte. Comunque vedrai che se inizia con le pappe anche la sera il tuo bimbo dormirà un po’ di più… facci sapere. Francesca