Mutismo selettivo?

Salve mi chiamo Alessandra, ho 40 anni e sono mamma di una bimba di 4 anni e mezzo, quasi 5, di nome Anna  e di un bimbo di 1 anno e mezzo, Alberto.

mia figlia è sempre stata una bimba serena , precoce nel parlare e gioiosa anche se un po riservata e timida ma in maniera non preoccupante. due anni fa a frequentato il primo anno di materna precedentemente stava con me il pomeriggio e la mattina con una baby sitter. il primo anno di asilo è sempre stata in disparte a osservare i compagni e parlare poco o niente ma le maestre mi dicevano che non era il caso di preoccuparsi. l’anno scorso, secondo anno di asilo, unpò migliorata ma comunque continuava a parlare poco o niente, non partecipare ai giochi nel salone, non cantare e parlare solo con una maestra ma poco e con una compagna, sempre poco. le maestre hanno continuato a dirci di non preoccuparci. nel frattempo è diventata chiusa anche con gli altri soprattutto con gli adulti al di fuori di me e mio marito, quindi anche con zii e amici di famiglia che vede spessissimo ma ai quali non risponde se non a monosillabi. anche con la babysitter con cui l’ho lasciata le mattine di questa estate si limitava  a seguire quello che le diceva di fare e giocare ma senza mai chiamarla nè tata nè per nome e senza mai imporsi. in pratica sembra che con gli altri a parte i genitori fatichi proprio a esprimersi e chiedere cosa vuole fare. cerca sempre anche con gli alri bambini il mio aiuto per esprimersi o per giocare anche se poi parte e per un po’ è indipendente ma poi richiede di nuovo la mia presenza. ora deve affrontare il terzo anno di materna e vorrei fosse aiutata a sbloccarsi, vedo che è già preoccupata di doverci andare anche perchè per lei che all’asilo parla niente o poco è tutto più difficile. cosa devo fare?

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Ciao Alessandra, secondo me devi parlare con le maestre. Non sono un dottore nè una psicologa quindi il mio consiglio potrebbe essere sbagliato. E forse anche col pediatra, che potrebbe aiutarvi. Capisco un po’ il tuo disorientamento, anche mia figlia per un periodo non ha parlato all’asilo. Per tre mesi interi. Non una singola parola. La sua maestra fu molto comprensiva e ne parlavamo spesso, mi diceva come tentava di aiutarla e mi aiutò molto parlarne con lei. Ero preoccupata, perchè si vedeva proprio che si chiudeva in se stessa entrando all’asilo. I tratti del viso cambiavano. So che è difficile, perchè si vorrebbe tanto aiutarli e non si sa come. Per questo penso che a questo punto sia importante per te parlarne con qualcuno di competente e comprensivo. Penso siano fasi, della crescita e della vita. Ora mia figlia ha supertato l’ostacolo, si esprime a scuola. Certo resta molto riservata. Penso che all’inizio avesse “deciso” lei di non parlare, i primi giorni. Ma poi è come se la situazione le fosse scappata di mano, e non riuscisse più a parlare. Tanto più che lei era diventata “la bambina che non parla” per gli altri bimbi, quello oramai era il suo ruolo. Fu la maestra che, pur rispettando i suoi ritmi, non l’ha mai guardata come “la bambina che non parla” e questo penso l’abbia aiutata tantissimo ad esprimersi. Non so bene cosa consigliarti, ho finito per parlare della mia esperienza invece che di voi,  ma secondo me dovresti parlane con qualcuno che ti sappia ascoltare per sciogliere via la tua preoccupazione o almeno per avere sostegno. è una situazione che può essere frustrante per te che percepisci un disagio mentre gli altri minimizzano. è giunta l’ora di parlare con qualcuno per prenda sul serio la tua preoccupazione. Non perchè io pensi che Anna abbia un problema da risolvere ma perchè se sei preoccupata fai bene a cercare ascolto. Qui sul sito di WhyMum lo trovi di sicuro, magari qualcuno ha consigli più pratici che ti possono aiutare. Un bacio! 

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Mi è piaciuta molto la risposta di Smartix, è vero confrontarsi serve molto. Ti racconto di Apo. Fin da quando era piccolo era molto timido anche se esprimeva sempre i suoi disagi a voce alta, cioè con pianti e urla disperate. Considera che ha sempre pianto per andare sia al nido che alla materna e spesso alla materna se non gli piaceva una lezione (tipo musica) girava la sedia e non la faceva. Non voleva mai andare alle feste di compleanno, non ti dico le urla. Poi aveva dei cari amici, esclusivi e parlava tantissimo con noi e con i nostri cari amici adulti. Anche a scuola parlava tantissimo in alcune situazioni, tipo se c’era da fare domande su un argomento o se c’era da fare il riassunto di una storia. Un mutismo selettivo sui suoi interessi in pratica. Quindi non propria una timidezza come la descrivi tu ma comunque una resistenza ad alcune cose legate alla socialità. Parlo al passato perchè è molto cambiato ora. è rimasto un bambino per certi versi riservato, ma socievole. Continua a non amare alcune situazioni dove c’è troppa gente in luoghi che non conosce o in cui non è a suo agio, ma va alle feste da solo senza problemi e va via di casa anche per una settimana felice. Insomma ha delle timidezze che ho imparato a rispettare. Ti dirò che io l’ho sempre spinto a superarle, per cui l’ho sempre portato alle feste anche se urlava o non partecipava ai giochi, l’ho sempre portato al judo anche se non faceva la lezione per un mese (suo fratello fa lo stesso ora a 4 anni con il calcio)…ho tentato di spronarlo alle volte perdendo la pazienza ma cercando di mantenermi comprensiva. Il suo maestro di judo per esempio ha aiutato molto, mi ha detto di non mollare che prima o poi avrebbe partecipato alla lezione e così è stato (ora si infila felice in tutti i corsi). Anche io penso che l’insegnante sia fondamentale perchè a scuola tu non ci sei e non puoi aiutarla….la figlia di una mia amica per esempio a dir lor è una che non parla mai se non con i suoi genitori. Recentemente dovevamo ospitarli ed erano preozzupati perchè temevano che facesse solo da soprammobile. Pensa che alla fine ai miei occhi è la bambina che parla di più in assoluto! si vede che con noi si sentiva a suo agio e c’era empatia. Magari potresti creare più spesso delle situazioni con persone con cui si trova a suo agio in modo da farle acquisire un po’ di coraggio e confidenza. Non c’è proprio nessun vostro amico con cui si trova bene? è una fase sicuramente che poi passa….anche se un timido può rimanere un timido e forzare troppo un cambiamento non ha nemmeno senso, bisogna rispettare il temperamento di un bambino ed accettarlo per come è. Mia sorella anche da piccola era timidissima e non faceva niente se non stava attaccata alle gambe di mia mamma. Oggi, è una che ha ancora un legame fortissimo con mia mamma (forse anche troppo) ma certo timida non è, ha tremila amici e anzi ha una socialità sorprendente. 

Anche io non sono un’ esperta, e scusa per i mille esempi, ma era per dirti che ti capisco e che non devi mollare ad aiutarla a rendersi più indipendente. Spronare con dolcezza non può far male e può aiutarla a fare il salto giusto. Ah, magari puoi anche provare a cambiare babysitter se con quella non ha grossa empatia…

Pipa