Ricordarsi che è piccolo. è difficile vero?

Apo ha 6 anni, da sempre è un bambino sensibile, fa dei ragionamenti da adulto, si interroga sulle cose della vita e ne rimane facilmente turbato, manifesta momenti di ribellione pre-adolescenziali. 

Con un bambino così riflessivo e facile cadere nella trappola “è maturo per la sua età”. Molto spesso invece, secondo me, anche se loro capiscono certe cose magari un po’ in anticipo, e questo succede per carattere o per lo stile genitoriale, non sempre hanno la sfera emotiva abbastanza matura per accogliere nel modo giusto le loro scoperte. 

Noi gli abbiamo sempre spiegato le cose che chiedeva, forse per questo è cresciuto un po’ in fretta su alcune cose. E poi spesso ti dimentichi che in realtà è piccolo, che certe cose non le può capire nel modo giusto, che ha il diritto di essere bambino non lasciandoti in pace per un pomeriggio con mille richieste di attenzione, e che è normale che si offenda con un suo amico per una stupidata.

Insomma, ogni tanto rifletto su quanto sia difficile aiutarli a crescere emotivamente per poter affrontare con forza e sicurezza in se stessi la vita che hanno davanti. E ogni tanto credo di non avere le idee chiare su come fare…

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Trattalo come farebbe qualsiasi mamma, da bambino. Anche il mio di 9 anni è sempre stato un passo avanti agli altri, spesso questo l’ha isolato, ma ora ne ritrova i frutti specialmente per i suoi “studi” di scienze e storia. Fai la mamma come ti viene di farlo, rispondi in modo semplice alle sue domande e ricordati che è sempre un bambino, con le pretese di attenzioni che si possono avere giustamente a 6 anni.

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Non ho gran suggerimenti oggi, ma penso che il fatto che tu ti metta in questione sia un’ottimo segno!