Gravidanza: settimana 10
Pipa e la sua pancia
Mi sento uno straccio. Le nausee sembravano essere un po’ sopite e invece sono ritornate violente come prima. E il bello è che mentre erano sopite mi sentivo quasi sola, adesso che non si muove ancora l’unico modo per sentire la sua presenza è la nausea per cui quando sono tornate ero perfino contenta….la follia dell’ormone gravidico! I braccialetti non funzionano più, magari vanno rinnovati, ma ogni giorno mi dico, ma sì mancano pochi giorni e tutto dovrebbe finire e così rimando sempre. Comunque tutto si sopporta, solo che le nausee serali cono incompatibili con la visione di donna e mamma mulino bianco che ogni tanto vorrei incarnare anche per mio marito. E quindi mi sento sempre un po’ la piattola di casa, un cadavere che si aggira la sera senza molto da dire e sempre in procinto di vomitare. Negli ultimi giorni mi sono presa un po’ di febbre e mal di gola, e dato che la mia tonsilla ha pensato bene di produrre del pus, mi tocca prendere l’antibiotico. Il ginecologo dice che l’augmentin è innocuo e che è meglio curare l’infezione piuttosto che tenersela. Mi spiace solo che questo piccolino/a assaggi l’antibiotico già a soli 3 mesi di vita prenatale, visto che chissà quanti gliene aspettano dopo. Il piccolo Apo è sempre più attaccato a me, ormai gli abbiamo spiegato tutto e forse questa è la sua reazione. Di nuovo mi vuole di notte e così io e mio marito facciamo scambio letti nel cuore della notte….ancora. Anche questo sembra confermare che sia una femmina, sempre secondo i detti popolari boliviani (il bambino si attacca alla mamma, allora sarà una sorellina).
Apo insiste che è una sorellina quel bambino piccolo (lui invece è “nande”) che c’è nella mia pancia e che nuota al buio. “mamma se gomiti la sorellina piange”, ebbene sì piccolo mio, forse la sorellina non è contenta mentre vomito e forse lo sei ancor meno tu che tanto ti preoccupi per me.
Sono nel pieno del periodo degli esami prenatali. Ho 36 anni e le indagini invasive non solo sono consigliate ma addirittura pagate dalla mutua. Ho prenotato l’amniocentesi (dopo un’ora di fila in mangiagalli dove c’è un serivizio segreteria a dir poco ignobile), e ho cambiato idea centomila volte su cosa fare: villocentesi, amniocentesi, duo-test?
Informazioni utili
Sintomi
I sintomi sono gli stessi delle settimane precedenti: gonfiore al seno, alle volte gonfiore di intestino, nausea, stanchezza. Può capitare anche di avere molta sete di notte o eccesso di salivazione.
Da fare
Prenotare l’analisi prenatale. Dopo tanto girovagare su internet a dopo aver chiesto diverse opinioni ad amici e medici ho optato per fare il duo-test prima di tutto. Una scelta dettata sicuramente dalla fifa, dalla possibilità di prendere un po’ di tempo per schiarirsi le idée, dalla convinzione che avevo avuto la prima gravidanza di non eseguire nessun esame invasivo, ma soprattutto per le statistiche! Il rischio di aborto dell’1% è un numero altissimo. Inoltre pare che in realtà si verifichino più casi di malattie cromosomiche nelle donne giovani, ma questo forse dipende dal fatto che loro non fanno analisi invasive. In giro sulla rete non c’è una statistica che corrisponda e così ho smesso di cercare freneticamente delle risposte. Bisogna seguire un po’ il proprio istinto. Il medico che mi farà la translucenza mi ha detto che alla mia età il rischio di syndrome di down è 1:300 mentre quello di aborto legato all’amnio o alla villo è dell’1%. Così, prima faccio lo screening e poi vedo. Il mio ginecologo dice che l’incidenza delle Trisomie 18, 13 e 21 è del 20% rispetto a tutte le possibili malattie cromosomiche, altrove ho trovato il 50%, mah. Raccolgo qui quello che ho capito vagando su siti interessanti come translucenza.it:
Villocentesi e amniocentesi hanno pressochè lo stesso grado di rischio oggi (1%)
La villocentesi ha come pro il fatto di farla presto (fra la 12 e la 14) per cui un eventuale aborto sarebbe solo un raschiamento, come contro il fatto che si fa nei primi 3 mesi, quelli più a rischio in generale. E inoltre, è un esame meno praticato in Italia per cui la scelta del medico è fondamentale. Ci sono rischi di sanguinamento nei giorni successivi e di reazione peritoneale che non sono però di norma minacce d’aborto.
L’amniocentesi comporta anche rischi di infezioni, e di perdita di liquido amniotico dato che l’ago penetra proprio all’interno della placenta per prelevare il liquido amniotico mentre la villocentesi punta a prelevare solo I villi coriali esterni e I soliti rischi di sanguinamento. Alle volte viene dato un antibiotico prima dell’esame. L’aborto in questo caso è un vero e proprio parto indotto, dato che il feto è già grandino.
Il duo-test è fra le analisi non invasive quello più sicuro (90%). Fornisce un indicatore sulla probabilità che il bambino abbia la Trisomia 18, 13, 21 (la 21 è la sindrome di Down). La translucenza nucale è la misura della raccolta di liquido nella nuca del feto e si effettua tramite un’ecografia. Essa aumenta nella maggioranza dei feti afetti da Sindrome di Down ma anche in caso di anomalie congenite non cromosomiche. Oltre alla translucenza, si misura l’osso del naso. Per aumentare la sicurezza del test ecografico si effettua anche un prelievo del sangue per dosare le Free-Beta HCG e PAPP-A che non devono essere alterate. è importante che il medico che effettua l’esame sia accreditato come operatore italiano dalla Fetal Medicine Foundation (http://www.fetalmedicine.com/). Nel 95% dei casi il test dirà che il bambino non è affetto da alcuna malattia, ma nel 5% dei casi si otterrà un valore di traslucenza di 1:300, in questo caso è bene procedere con un’analisi invasiva diagnostica.