Mi prendono in giro!
“Mamma, papà, mi prendono in giro …”. Molti bambini e adolescenti si trovano prima o poi a dover affrontare quel particolare malessere legato all’essere derisi e “presi in giro” dai propri coetanei. I nostri figli escono da scuola in lacrime, dicendo di aver subito insulti e offese che feriscono profondamente la loro stima e serenità. Ma qual è la strategia migliore da adottare per fronteggiare questo tipo di difficoltà? Sarebbe utile cercare di fornire ai nostri bambini gli strumenti più adeguati per affrontare le “prese in giro” in modo intelligente, in maniera tale che esse stesse diventino per loro un’occasione di crescita ed un’opportunità per avvicinarsi un pochino di più al traguardo dell’autonomia. Un genitore, con calma e serenità, potrebbe spiegare al proprio figlio che , in realtà, la “presa in giro” è come se fosse un gioco, dove gli avversari hanno come unico obiettivo quello di divertirsi osservando il dispiacere e la sofferenza di colui che in quel momento rappresenta il bersaglio da colpire. Si può quindi decidere di partecipare al gioco assumendo un atteggiamento indifferente, che comporta una “non risposta” alle offese, oppure decidere di servirsi di un’arma efficiente ed efficace, quella dell’auto-ironia, che non prevede offese nei confronti degli avversari, ma la capacità di mettersi in gioco fino in fondo, dimostrando in questo modo un’enorme fiducia e sicurezza in se stessi. Ad esempio, di fronte a parole del tipo “ciccione!”, si può rispondere dicendo: “Hai ragione, si fa prima a scavalcarmi che a girarmi intorno!”; “Sei brutto e puzzi!”, a questa frase si può rispondere: “ Lascia stare, ogni volta che mi guardo allo specchio ne rompo uno … per non parlare del mio odore … riesco a fare amicizia solo con le puzzole!”.
Questi sono alcuni esempi che possono sorprendere l’avversario, privandolo così della soddisfazione di vedere il nemico triste e ferito. è importante che i genitori si adoperino per “simulare” quelle situazioni e quelle offese che più fanno soffrire i loro figli, sottolineando accuratamente che vincerà solo colui che sarà in grado di divertirsi, di sorridere e di fare dell’auto-ironia. Un’altra proposta è quella di mettersi davanti allo specchio e far finta che qualcuno ci attacchi e ci derida profondamente: avremo così la possibilità di osservarci direttamente, eliminando pian piano tutti quei gesti, quelle espressioni e quelle posture che non lanciano messaggi rassicuranti, contribuendo in tal modo ad accrescere sempre più la fiducia in noi stessi. A tal proposito vorrei suggerire la lettura di un libro per bambini il cui titolo è: “Fanno i bulli, ce l’hanno con me …”di Mario Di Pietro e Monica Dacomo, edizioni Erickson.