25 novembre: giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Il 25 Novembre del 1960 il regime di Rafael Leonidas Trujillo (dittatore della Repubblica Dominicana) provoca la morte delle tre sorelle Mirabal, simbolo dell’impegno a contrastare le ingiustize.
Nel 1999 le Nazioni Unite ufficializzano questa data, scelta già nel 1981 da un gruppo di attiviste sudamericane, per ricordare tutte le donne che quotidianamente vengono maltrattate nel mondo. Nasce così la Giornata Internazionale Contro la Violenza Sulle Donne.Se si leggono le statistiche si scoprono dati allarmanti su quante donne siano state picchiate o violentate o addirittura uccise da partner o ex. Spesso si parla di parità dei sessi ma ogni giorno ci scontriamo con l’inevitabile inferiorità fisica della donna, che si ritrova quindi a dover temere ad andare in giro da sola o a vestirsi in modo accattivante. Mi ero segnata attentamente questa data per ricordarmela e sono rimasta stupita dalla coincidenza. Oggi volevo appunto parlare di violenza.
Per me la violenza non è solo fisica ma si esprime anche attraverso le parole o l’ atteggiamento. Io faccio fatica a confrontarmi e a comunicare con gli aggressivi. A me piace la delicatezza, la sensibilita‘ e chi esprime le proprie opinioni senza attaccare o urlare. Mi piace chi sa ascoltare e vedere le cose in modo equilibrato mettendosi nei panni degli altri e non saltando a conclusioni affrettate senza spazio di replica.Nel mio mondo ideale si convive sopportandosi e aiutandosi, vedendo il positivo e non il negativo, scegliendo chi ci piace ma senza attaccare chi non ci piace. Qualche settimana fa ho saputo, leggendo una collega blogger che mi piace molto (mammafelice.it), che era la giornata della gentilezza. Bellissima l’idea di eleggere una giornata per celebrare un aspetto così bello dell’animo umano.Aiuta a ricordarci che il nostro mondo non è fatto solo di pulsioni e sentimenti negativi ma anche di gesti generosi e di espressioni di pace.Ma continuamente ci dobbiamo confrontare con la violenza. Un animo ridotto ad utilizzare la violenza come arma per stare al mondo è un animo arido, che non sa trovare motivo per gioire delle piccole cose, che si irrigidisce in piccole e inutili idiosincrasie, che perde il prezioso tempo di vivere sputando veleno e rabbia. Con i violenti non c’è confronto, non c’è dialogo.La guerra tra vicini di casa è l’esempio principe di quanto la violenza quotidiana possa influenzare la propria vita e disturbare quell’armonia che ognuno di noi cerca di conquistarsi quotidianamente (anzi solo chi crede che vivere con serenità e amore sia qualcosa che dobbiamo alla vita stessa, seppur con le sue sofferenze e i suoi voltafaccia).E così ieri l’ennesimo litigio. E in questo caso la violenza non ha sesso. Quelli che abitano sotto di noi credono che vivere in un condominio debba essere come stare in una villetta indipendente e in più pretendono che i bambini vengano tenuti in gabbia per evitare il minimo rumore. E così salgono in casa alle nove di sera se abbiamo ospiti, urlano parolacce la domenica mattina mentre io e mio figlio stiamo semplicemente chiacchierando, insultano la nostra babysitter accusandola di cose assurde, irripetibili.Ma se due persone, marito e moglie, di fronte a un saluto e a un sorriso illuminato di un bambino gli chiudono in faccia le porte dell’ascensore, si permettono di trattare male una persona che fa semplicemente il suo lavoro additandola come “estranea” solo perchè straniera,inizio a pensare che il mio mondo ideale è lontano e che la gentilezza e il dialogo sono merce rara. Ma non perdo la speranza e continuerò ad utilizzare l’arma della non violenza seppur comunicando la pretesa di un confronto educato. Forse non servirà a nulla, vi farò sapere.Vi è mai capitato di essere attaccati da vicini di casa (ovviamente che non hanno figli) in modo folle come sta capitando a me? Come avete risolto?
Oppure avete semplicemente voglia di esprimere anche voi un pensiero contro la violenza come ci ispira di fare questa giornata?