A proposito di salute e malattia…: il cuore di mio figlio
Il post di Barbara Camilli è arrivato per me come ogni altra cosa sento in questo periodo: nel momento giusto. E proprio oggi sentivo di condividere con voi questo mio pensiero. Credo di avere e star facendo emergere la verità profonda del mio animo. E per farlo a me personalmente mi ci è voluta una buona dose di dolore e una depressione nera di 1 anno per toccarlo, ricordarmi di toccarlo fino alle radici, sentirlo e masticarlo in toto. Ho provato a esprimere la verità che sente la mia anima in questi ultimi giorni, ma quello che ho ottenuto sono state soprattutto minacce: se non stai zitta ti caccio (mio marito e il mio datore di lavoro). Ora sono al punto che ho almeno due scelte: o zittisco il mio sentire, non gli dò valore lo considero quasi folle perchè “nessuno” lo condivide, o posso ritrovarmi negli occhi e nel cuore di mio figlio, di tre anni, e in quello dei bambini per cui faccio animazione al lavoro, cuori magari lontani dagli incancrenimenti e indurimenti di noi grandi. Questi Cuori, mi stanno toccando sempre più l’anima, mi stanno anche accogliendo, e mi stanno permettendo, mi pare, di a vedermi e vedere a mia volta gli altri cuori. Ma è “inutile”, se il resto del mondo ti dice: stai lontana da me, sono chiamata e capire il perchè, ma vi assicuro che stavolta non mollo e non mi spengo, non ne vale la pena, per me e per volere di nessuno. Vi lascio con due citazioni. dicendo che la strada per la felicità per ognuno di noi è diversa, la mia sento che è in relazione a quella degli altri ed è lunga e tortuosa ancora, ma inizio a vedere la luce in fondo al tunnel. “La felicità si ottiene quando ciò che si pensa, ciò che si dice e ciò che si fa… sono in armonia.” (Mahatma Gandhi) e “la felicità non è tale se non è condivisa” Un bacio grande a Tutte