Amarsi vuol dire condividere tutto?

Un rapporto d’amore tra un uomo e una donna nasce, nella maggior parte dei casi, da una forte attrazione fisica, supportata in seguito da un profondo coinvolgimento emotivo, mentale e di completa unione di intenti ed obiettivi. Quando due persone di sesso opposto decidono di realizzare un progetto di vita in comune, scelgono consapevolmente di condividere i momenti piacevoli e difficili della vita, di accettare il modo di essere del partner riponendo in esso la più completa fiducia. Un rapporto d’amore autentico prevede la condivisione e la vicinanza emotiva, il gioire per la felicità dell’altro senza mai costringerlo ad assumere comportamenti diversi dal suo modo di essere. Se amare vuol dire lasciar libera la persona di esprimersi, può anche voler dire rispettare i suoi stati d’animo, cercando di comprenderli ed accoglierli. Un compagno o una compagna di vita deve poter rappresentare un rifugio  dove esprimere ogni pensiero, ogni dubbio, ogni gioia, ogni tristezza, non avendo mai il timore di essere giudicati o di apparire fragili agli occhi di chi si ama. Rispetto, sincerità, condivisione , fiducia  sono a mio avviso i pilastri sui quali poter costruire un avvenire emotivo soddisfacente, pilastri che possono sbarrare la strada a rapporti stanchi o intrisi di disinteresse e noia. Amare vuol dire condividere tutto, noi stessi, così come siamo, non sforzandosi mai di cambiare per far piacere all’altro, forti della consapevolezza profonda che il rapporto che viviamo si nutre di una complice intesa emotiva.  Raggiungere tutto questo è arduo, richiede impegno, capacità di mettersi in discussione, grande maturità, profonda fiducia nell’altro, ma adoro pensare a quanto sia bello vivere ogni istante dell’esistenza come se si fosse in due, nell’anima, certi che la sera, al ritorno a casa, ci si possa ritrovare sapendo di non essersi mai persi, raccontando di noi al nostro miglior complice e scoprendo ogni volta in modo nuovo quanto sia meraviglioso amarsi così, condividendo tutto…e non nascondendosi mai! (Marcella Ciapetti, Pedagogista clinica)