Anno nuovo, vita nuova…?
L’adagio recita così, senza punti di domanda, ma io delle domande me ne sto facendo un sacco. Ho ripreso davvero il lavoro (nel senso che a giugno il rientro c’è stato ma molto soft) il primo settembre, con l’unica certezza (ma ora come ora anche quest’unica andava bebe) che avrei avuto una prima. Anche per la collega, nuova, le opzioni erano limitate e sono stata felice di essere abbinata a una persona che conoscevo già. Rientrare dopo la maternità è sempre difficile, questa volta poi per me lo è stato di più: scuola nuova, colleghe più o meno conosciute ma in pratica nuove. Ci hanno assegnato le classi e a noi è toccata una prima da 25. Sono tanti, non nascondo il mio disappunto, ma va già bene che non siano di più… Nonostante tutte le parole spese dai vari ministri della pubblica d-istruzione, la scuola non va bene. Proprio per niente. Comunque, ero abbastanza carica: a me piace il mio lavoro, anche se tendo a lasciarmi prendere dallo sconforto perchè, a mio avviso, non possiedo doti che mi facciano eccellere in un qualsivoglia campo scolastico. Ho iniziato a fare i conti con il ritmo scuola-casa-figli solo a scuola davvero iniziata e la prima settimana è stata un delirio: Mattia al nido a 15 minuti di macchina da casa (che sembrano pochi, ma fatti alle 7.30 del mattino rischiano di diventare quasi 30), Giorgia all’asilo e, fortunatamente, Sara a scuola con me. Sveglia alle 6, mia, e delle bimbe alle 6.30 quasi tutti i giorni. Il piccolo è un discorso a sè, lui ha ritmi che uccidono fisicamente i miei e sono completamente diversi da quelli delle sorelle. La casa va da sola, nel senso che pulisco-lavo-stiro quando riesco e spesso devo rimandare… non sono da inviti!!! Dimentico le scadenze, mi si ammucchiano cose su cose da fare e alla fine ci mollo… Spesso con le bimbe, alle volte con mio marito che difficilmente è a casa prima delle 20.30… Dopo le mie 4/6 ore con i 25 demonietti urlanti, mi trovo con i miei 3 demonietti e anche loro strepitano. Mattia, poi, da quando è al nido, è un super-mammone… mi si appiccica e non mi molla più! Allora mi chiedo: il mio mestiere è proprio il mio? Continuamente mi interrogo, cercando di essere più paziente, meno aggressiva… non è facile perchè sempre più i bimbi di oggi crescono come animaletti, abituati a fare quel che vogliono, con poche regole e alle volte anche poco seguiti dalle famiglie. Sto estremizzando, ma vi assicuro che la situazione non è rosea e si fa una fatica terribile. E avere figli così piccoli non aiuta a staccare, è come essere sempre a scuola! Scusate lo sfogo.