Appena dopo pranzo bagno in mare subito o no?
Tipica è la discussione tra marito e moglie o tra genitori e nonni se far fare il bagno al bambino dopo pranzo aspettando qualche ora o subito. La mia famiglia ne è l’esempio. Io sono cresciuta con questa direttiva e il timore di qualche incidente mi è rimasto, per cui faccio aspettare i miei figli un paio d’ore dopo pranzo prima di fare il bagno. E mio marito ogni volta mi prende in giro.
In realtà le abitudini e le teorie sono contrastanti. Ho chiesto spesso ai pediatri italiani e quasi tutti mi hanno risposto che in generale dovrebbe vincere la regola del buon senso: dopo una colazione (soprattutto il latte) o un pasto abbondante i medici consigliano di aspettare circa 3 ore prima di fare il bagno; dopo una merendina, un gelato o qualche cracker ci si può immergere anche subito magari per non molto tempo se l’acqua non è troppo fredda e sempre in compagnia di qualcuno.
Anche l’età del bambino va considerata. Un lattante è più delicato e potrebbe avere una digestione più difficile, e comunque ha meno percezione di quello che sta succedendo al suo corpo.
Girovagando un po’ sui siti inglesi, sembrano essere invece quasi tutti d’accordo. L’acqua è un elemento pericoloso per i bambini e per esempio in America, dove le piscine anche private abbondano, l’annegamento è la seconda causa di morte tra i bambini da 1 a 14 anni. Ma non ci sono connessioni precise con la congestione (molti per esempio non mettono le protezioni di sicurezza alle piscine).
Quando lo stomaco è pieno attira molto sangue per cui nuotare attivamente in questa condizione fa in modo che il nostro sistema “parasimpatico” reagisca creando crampi e mancanza di energia agli arti. Questo non porta in sè l’annegamento, ma sicuramente essere affaticati nell’acqua soprattutto alta può portare a situazioni pericolose.
La Croce Rossa Americana, per esempio, dice che non c’è un tempo preciso da far passare prima di fare il bagno ma suggerisce di aspettare finchè non ci si sente riposati, soprattutto i bambini che spesso fanno in acqua giochi scatenati. Fare un’attività sportiva impegnativa appena dopo mangiato può portare anche a vomitare, specialmente se non si è allenati abbastanza.
Per molti genitori, in realtà, la storia dell’attesa è una scusa per avere un paio d’ore di tranquillità senza dover controllare a vista i bimbi nell’acqua, e per chi ha la piscina è un modo per evitare vomiti indesiderati.
E comunque i crampi sia alle gambe che allo stomaco possono essere pericolosi se si è in acqua alta e ci si spaventa.
Ogni corpo comunque reagisce in modo diverso, quindi l’unica soluzione è regolarsi da soli. Io appena mangiato, al di là della regola che mi hanno fatto sempre seguire, mi sento piuttosto appesantita per cui preferisco in ogni caso aspettare.
Ovviamente dipende anche dal tipo di pasto che si è consumato. E qui ritorniamo al discorso del buon senso.
Una cosa è certa però: mai nuotare dopo che si è bevuto alcolici. Oltre alle reazioni rallentate, può ridurre anche la capacità di reagire quando l’acqua va accidentalmente in bocca.
Quindi è vero che le vecchie regole spesso vanno riviste ma senza perdere la saggezza dei vecchi tempi.