Buona pasqua!

Natale con i tuoi e pasqua con chi vuoi!“.

Oggi pensavo all’origine di questo detto e così mi sono messa a cercare sul web qualche delucidazione a proposito. Ma non ho trovato molto. Sembra essere un antico proverbio  popolare utilizzato per trasmettere la maggior importanza del Natale rispetto alla Pasqua. A Natale veniva richiesto a tutti i parenti di riunirsi per rispettare la tradizione, mentre il giorno di Pasqua le famiglie erano libere di organizzarsi separatamente come volevano senza rispettare alcuna formalità.

In realtà, vedo che oggi la Pasqua diventa spesso un’occasione in più per ritrovarsi in famiglia. Forse aumenta sempre di più l’esigenza di raccogliersi nel nucleo d’origine e trascorrere i momenti di festa con chi ci è più vicino e più caro, anche solo per condividere un pranzo o una gita. Non sempre infatti questa festa è sentita davvero da un punto di vista religioso, anche se il significato di questa ricorrenza è fondamentale nella tradizione cristiana rappresentando la morte e la resurrezione di Cristo.

E come mai ogni anno cambia la data in cui si festeggia? Perchè nella tradizione cattolica romana viene celebrata la prima domenica dopo il plenilunio di Primavera. Da noi i principali simboli sono le ceneri, gli oli, le palme, l’uovo, l’agnello e tutti i segni che rappresentano riti primitivi legati alla rappresentazione della vita che nasce e alla primavera.

E i bambini impazziscono per l’uovo di cioccolato, per il gusto dell’alimento forse più amato al mondo ma anche per la scoperta della sorpresa all’interno. 

La Pasqua diventa anche un’occasione per muoversi dalla città. Anche solo per il fatto che il lunedì dell’angelo si sta in ferie, il pretesto per staccare con un we fuori porta o un pranzo fuori si presenta su un piatto d’argento.

Noi, invece, siamo ormai diventati refrattari alle gite nei periodi di massa. Per cui, nonostante le vacanze all’asilo e il giorno di ferie, ce ne stiamo a casa. Combinazione poi ha voluto che entrambi i bimbi siano malati. Una coincidenza ricorrente. è incredibile come abbiano la capacità di ammalarsi sempre di venerdì sera o durante le feste. Forse anche loro preferiscono andare in vacanza quando non ci vanno gli altri.

Comunque, approfittando per fare a tutte le whymamme gli auguri di Pasqua, volevo anche condividere con voi una ricetta semplicissima, che hanno utilizzato all’asilo di Apo per preparare un dolcetto da portare a casa ai genitori, e una simpatica poesia.

Colombina della Pace

Ingredienti:Farina (600 gr)Zucchero (250 gr)Uova (4 intere)1 bustina di lievito1 busta di vanillina4 cucchiai di burro fusoun limone grattugiato e sua spremuta

Procedimento:Impastare tutto e dare la forma desiderata

Decorazione:Spennellare con l’albumeSpolverare un po’ di zuccheroAggiungere granella di zucchero a piacere

Infornare per una mezz’oretta a 150 gradiBUONA PASQUATre pulcini andando a spassoinciamparono in un sassoe trovarono un bigliettomesso lì da un coniglietto.C’era scritta la ricettaper fare un dolce in tutta fretta:”zucchero, latte, poca farinae il coccodè di una gallina”.C’era scritta un’altra cosa molto importante, sopra ogni cosa:”Buona Pasqua e un girotondoper portare PACE al mondo”.