Bye bye nonni!
Un giorno ti ritrovi alla finestra ad attendere il loro arrivo. Hai apparecchiato la tavola grande, fatto attenzione ai particolari, cosa che da un po’ non facevi. Con un neonato non hai certo voglia di mettere la forchetta e il coltello al posto giusto. Hai scritto un menù giornaliero. Farli mangiar bene è il minimo che puoi fare e dopo un mese di anarchia riconosci la necessità di un po’ di organizzazione. E li vedi entrare in casa nella luce limpida delle serate californiane, un po’ stanchi per il lungo viaggio ma con lo sguardo felice. Sciogli la tensione con un abbraccio e qualche lacrima. In fondo non sono cambiati tanto dopo un anno; skype per fortuna non ha mentito, ti dici. Per due settimane ti godi i momenti dedicati ai ricordi, gli aggiornamenti su amici e parenti, l’esuberanza e solarità della mamma, la saggezza del papà. è bello rivivere i piccoli vecchi scontri madre figlia, ritrovare gli abbracci ricchi di passato, condividere la vita quotidiana. Ti fa impressione la loro resistenza a parlare di futuro mentre tu programmi le tue prossime visite. Ti fanno tenerezza i baci che si danno e la cura reciproca. Quella loro fragilità che un tempo rifiutavi ora ti avvolge e ti scalda. Li rendi partecipi dei tuoi dubbi educativi e vedi finalmente la loro voglia di esplorare e conoscere a fondo i nipoti e di raccontarti della tua infanzia. Vivere lontani rende ogni momento meno scontato. I giorni diventano una manciata di secondi da godersi appieno, senza fretta. I bimbi sono l’anello di congiunzione tra te e loro e lo spieghi a ciuffetto biondo che non ha ben chiaro cosa vuol dire che la nonna è la tua mamma. Mentre Apo sembra saperlo bene, lo senti dire alla nonna che tu dovresti ubbidirle perchè “si fa sempre quello che dice la mamma”. E un po’ ti fa arrabbiare che non possano andare un pomeriggio qualunque dai nonni a farsi viziare e coccolare. Skype non è “kids friendly”, i bambini non comunicano stando fermi su una sedia. Ma sei contenta di vedere la loro rinnovata complicità. Cerchi di insegnare ai tuoi figli quello che hai imparato: la famiglia è preziosa così come lo sono gli amici, quelli cari, che resistono al tempo che passa e alle distanze che aumentano. E poi sei ancora sulla porta, pronta per un nuovo saluto. Mancano in fondo pochi mesi a Natale, cerchi di sdrammatizzare, non hai voglia di farli andar via con un peso nel cuore. Ma forse è inevitabile, lo strappo c’è anche se ormai si è più abituati ad elaborarlo. E baby Luca, che ha illuminato questo loro soggiorno americano, riporta tutti alla realtà. Piange, ha fame. La vita scorre e bisogna godersi ogni attimo, senza programmi e paure.