Consapevolezza e coerenza…
Scrivo qui direttamente per non ingolfare il post di mammaramona sul battezzare o meno i figli. Come ho scritto, sono credente anche se meno praticante rispetto al pre-matrimonio. Ho dovuto ridimensionarmi in tante cose e il lavoro in parrocchia è una di quelle. Come ho scritto, i sacramenti andrebbero ricevuti consapevolmente: in prima persona se l’età lo consente, tramite qualcuno che se ne faccia garante in caso di bambini… Ciò non toglie, specialmente con il matrimonio, che si faccia in chiesa perchè… è più bello, c’è l’abito bianco, si fanno contenti famiglia parenti e compagnia bella. Beh, se è così, tanto vale sposarsi in Comune! E non lo dico per polemica. Rispetto chi non la pensa come me, anche se posso non condividere certe posizioni, e dico che la coerenza va chiesta a tutti. Anzi, va pretesa! Se io, come cristiana, cerco di essere coerente il più possibile con quello che mi è stato insegnato, credo che debbano esserlo anche coloro che non credono o credono in altro. Da cristiana dico che, chi consapevolmente si accosta a un sacramento senza crederci compie un peccato. Poi può sempre salvarsi in corner, visto che Dio e la sua misericordia lavorano più e meglio dell’uomo, ma comunque sbaglia. Per i nostri figli, fino che l’età ce lo consente, le scelte le facciamo noi. Scelte consapevoli, fatte per il loro bene e che contribuiranno o influenzeranno la loro vita. Non penso si possa agire, specie in certi casi, perchè “così fan tutti”. Non siamo delle pecore, ma delle persone… Lo sposarsi in chiesa implica davvero un certo lavoro… Me lo ripeto ogni volta che vado a un matrimonio. Ho giurato davanti a Dio, davanti alle persone che ho più care di amare e onorare mio marito ogni giorno… Ho giurato di crescere le mie figlie nella fede che mi è stata trasmessa… è faticoso, ma ho scelto io di farlo. Ne sono consapevole e cerco ogni giorno di onorare il mio giuramento. Non sono così cieca da non vedere gli errori che la Chiesa ha fatto e non sempre condivido certe prese di posizione. Quello che noi dimentichiamo, a parer mio, è che la Chiesa è fatta di persone. Persone che sbagliano, come tutti, ma dalle quali pretenderemmo meno errori… Se però ci si crede, bisogna anche credere che la misericordia di Dio agisce e chiede il contributo anche nostro. Quindi, concludo dicendo che l’educazione dei figli passa attraverso le scelte dei genitori, scelte da portare avanti… Si può diventare brave persone anche senza sacramenti, basta non trovare alibi alle scelte fatte. Quello della religione è ancora un campo in cui si può scegliere: vorrà dire qualcosa?