Dalla silicon valley: dolce prigrizia del sabato mattina

Adoro il sabato mattina perché’ non devo alzarmi di corsa, preparare il lunch box dei bambini, ripetere circa dieci volte al grande di mettersi i vestiti che rimangono accanto a lui sul divano almeno mezz’ora, convincere il piccolo a non uscire in pigiama e a portarsi solo un pupazzo in macchina e non serpente gigante, cane grande e cane piccolo, tigri e cavalli (nemmeno riesce a portare tutto con due mani).

 

Mi sveglio comunque alla stessa ora il sabato mattina ma mi soffermo a letto magari a leggere un po’ o semplicemente a rilassarmi. Mi piace poi qui non avere tapparelle per lasciarmi sorprendere dalla luce del mattino, un modo rilassante per passare dalla notte al giorno. 

 

Apo è comunque un grillo alle sei di mattina, ma lui va in cucina da solo, si prepara la colazione e si mette a vedere un cartone. Ciuffetto biondo ha preso da me, gli piace dormire un po’ di più e svegliarsi quando c’è già’ luce, anche se poi è l’ultimo ad andare a dormire.

 

Molti bambini qui hanno attività’ anche il sabato, ma io ho deciso di lasciare libero il weekend, dopo una settimana trascorsa a fare la tassista per portare il grande ai vari sport. E penso a quando anche il piccolo inizierà’ a farli! sarà’ tutto uno scorrazzarli qua e là per la valle. Ovviamente spero che avrà le stesse passioni del fratello per minimizzare gli spostamenti. 

 

Sport quattro giorni su cinque, uno per fortuna è a scuola. E quando gli dico: “Apo, mi raccomando dimmelo se un giorno sei stanco che saltiamo”, lui mi risponde: “ma no, mamma non sono per niente stanco, io voglio diventare forte e adoro fare sport”. 

“Uhm, forte? Ma certo che lo diventerai, stai crescendo e stai diventando grande come il tuo papà. “

 

In genere qui sono i genitori a spingere i bambini a fare mille cose mentre io devo trattenere Apo. Fosse per lui occuperebbe anche l’unico giorno rimasto libero con un altro sport e farebbe pure il sabato violino. 

Bello però vederlo sperimentare con passione e divertimento. Mi fa ridere soprattutto mentre fa calcio. Non gli è mai piaciuto molto ma a settembre mi ha detto: “mamma voglio fare lezione di calcio perché’ sono troppo scarso e a scuola nessuno mi passa mai la palla”. Che tenerezza mi ha fatto, e così’ l’ho iscritto. Forse avevo già’ accennato al fatto che anche qui il calcio sta diventando una mania, almeno in questa zona. Maschi e femmine giocano in continuazione. Una volta ho fatto un playdate a casa nostra ed erano in 4 maschi, hanno giocato tutto il tempo a calcio nel nostro minuscolo giardino distruggendo tutti i fiori amatissimi della mia ex padrona di casa. 

 

Così’ l’ho iscritto a calcio in un gruppo che si chiama “Kidz love soccer” (i bambini amano il calcio), mi ispirava il nome. Sono maschi e femmine insieme, tutti piuttosto bravi e competitivi (una costante qui, sembra che vogliano tutti essere sempre i migliori, è il sistema e i genitori che li pompano così’).

 

E io, seduta sul prato ai margini del campo, osservo il mio bambino durante la lezione e lo vedo correre e cercare di prendere la palla sempre col sorriso. Lui così’ alto rispetto agli altri e un po’ goffo, fa il tifo per i suoi compagni e gioisce dei goal (degli altri).

 

Come diceva la sua maestra di arte, è contagioso il suo entusiasmo. Ma la competizione accanita, quella proprio non la conosce. E secondo me è un gran bene alla sua età, visto come vivono certi ragazzini qui lo stress della pressione al risultato a tutti i costi fin dalla tenera età. Lo sport comunque è il modo migliore per imparare a competere in modo sano, perché’ insegna anche a perdere. L’esperienza poi dello sport di squadra (che a me è mancato molto) credo sia molto utile.