Dalla silicon valley: il mio primo thanksgiving day: anche io ringrazio…ma senza tacchino!

Non ci vuole molto a notare che gli Americani prendono le feste molto seriamente. Già l’abbiamo sperimentato con Halloween e settimana prossima arriva il famoso giorno del ringraziamento, il Thanksgiving Day, celebrato praticamente in ogni telefilm americano. è il giorno in cui tutti i parenti si riuniscono e dato che di solito sono tutti sparsi pare ci sia un sacco di traffico sia in macchina che sui voli. 

Gli Americani si muovono facilmente. Tra quelli che ho conosciuto non ce n’è uno che ha vissuto qui da sempre. Cambiano stato, città, per il lavoro o anche solo per le scuole dei figli con grande scioltezza. Se penso che io e un sacco di amici in trent’anni abbiamo a mala pena cambiato quartiere!Loro vendono la casa e la ricomprano in un altro Stato. Credo che il giorno di Natale non sia così sentito anche perchè qui ci sono tantissime religioni.L’origine del thanksgiving è controversa, molti la attribuiscono a una festa condivisa dai Pilgrims e dagli Indiani nel 1621 come ringraziamento a Dio per il raccolto, altri a una festa di ringraziamento sempre dei pellegrini dopo un periodo di siccità.George Washington poi nel 1789 la proclama festa nazionale conferendole un forte significato religioso: un ringraziamento a Dio per la prosperità della nazione e la felicità dei suoi cittadini (da molti considerata un’esagerata commistione tra potere temporale e secolare).Comunque, al di là dei dubbi sulle origini e delle critiche (come per esempio di chi ci tiene a ricordare il massacro dei nativi americani più che quella cena consumata insieme tra Pilgrims e Indiani Wampanoag) è rimasta la tradizione di ringraziare ognuno il suo Dio e condividere un pranzo insieme alle persone care.E il cibo poi regna sovrano. Mi piacerebbe vedere dal vivo l’abbondanza di pietanze in una casa americana. Pare che usi invitare una famiglia povera o appena arrivata e se partecipi una volta diventi ospite fisso. Noi siamo stati invitati da un simpaticissimoparrucchiere italiano, ma andiamo via per il we lungo.La vita degli americani ruota molto intorno al cibo, hanno sempre qualcosa in bocca, li vedi mangiare in macchina, al lavoro, a scuola.Per non parlare delle bevande! In tutti i posti ti danno il caffè o altro nel bicchiere di carta con coperchio da portare in giro. Le macchine sono piene di buchi porta bicchiere.Comunque mi piace questo giorno in cui si ringrazia. E io voglio fare mio questo festeggiamento. Penso a tutti gli amici e i parenti che riabbraccerò tra poco a Natale in Italia e ringrazio per tutto quello che ho, per l’affetto che sento intorno in questo momento, per le bellissime persone incontrate qui e per la mia bellissima famiglia.Questa settimana voglio guardare dall’alto i problemi, le malattie, le preoccupazioni. Ogni tanto si ha bisogno di qualcuno o qualcosa che riporti lo sguardo in avanti, verso la visione che spesso si perde nelle proprie aspettative.

Ma quanto è bello ricevere un grazie e ancora più dirlo in modo sentito! E spesso non se ne ha l’occasione perchè si vive in modo profondamente egoistico. Qui all’estero è diverso, ci si aiuta molto di più a vicenda perchè lontani dalle proprie ancore.  

è un esercizio bellissimo per l’anima. Dovremmo contare i nostri “grazie” giornalieri, quelli detti col cuore e non per abitudine e quelli ricevuti in seguito a un nostro gesto. 

Intanto oggi ne approfitto per dire grazie a tutte voi Whymamme che partecipate con tanta passione a questo sito!