Depressione post-partum

Mi avevano detto che non avrei mai potuto avere figli. Non credendoci e facendosi avanti con l’età “l’istinto della chioccia” le ho provate tutte, dal sottopormi a 4 interventi per vedere cosa non andava nel mio utero-tube-sistema riproduttivo, alla inseminazione artificiali, a decine e decine di analisi lunghe e costose. Finché trovato il problema, nel giro di due mesi ero incinta. Dopo 11 anni di attesa è arrivato il mio piccolo e poi dopo tre anni e mezzo, un’altra topolina. Tutte le mattine quando li guardo dormire mi commuovo e mi rendo conto di quanto sia stata fortunata. Ma non è stato sempre così. Quando sono rimasta incinta del primo, dopo aver passato ben sei aborti, sono dovuta rimanere immobile (ero addirittura imboccata perché non potevo alzare neanche la testa, sennò emorragia) per 5 mesi, e non avendo nessuno, oltre mio marito, ho dovuto chiamare un’infermiera. Quando finalmente dopo 8 mesi il bambino è nato (prima e col cesareo per dei miei problemi ossei), mi aspettavo un’esplosione di felicità, di quelle che ti fanno vedere in tv e che dici: sicuramente sarà così anche per me, forse di più perché mi sono meritata questa gravidanza! E invece niente; vedevo quest’esserino meraviglioso, perfetto, ma non me lo sentivo mio, era come un estraneo. Per il problema ormonale che non mi aveva fatto concepire prima (ero iperprolattinemica), i miei ormoni si sono rifiutati di produrre latte e così, quel normale attaccamento mamma-figlio si è stabilito con ancora più difficoltà. Aveva poi dei problemi di rigurgiti notturni e, mi sono trovata diverse volte a pensare a chi me l’avesse fatto fare di sottopormi a tali torture per trovarmi ancora più stanca e debilitata. Insomma non mi sentivo soddisfatta e provavo una sorta d’irritazione nei confronti del bambino. Mi sono sempre vergognata di parlarne col dottore, col quale mi facevo vedere allegra e sorridente, ma appena girato l’angolo ricominciavo a piangere senza capire cosa avessi. Dopo 5 mesi mi sono fatta coraggio e ne ho parlate col mio dottore il quale mi ha dato una cura specifica per la depressione post-partum. Mi vergognavo da morire a parlarne, ma mi sono resa conto che, andando avanti in quel modo, mi sarei persa i primi mesi del mio bambino, e che probabilmente quel miracolo non si sarebbe più ripetuto. Così fino a 18 mesi del bimbo, ho fatto una cura. E poi sono stata così bene che ho provato a rimanere di nuovo incinta. Per la seconda non ho avuto problemi, anche se reduce dalla prima gravidanza sono stata attentissima. Ma al quarto mese di gravidanza si sono ripresentati i problemi di depressione, ne ho immediatamete parlate col ginecologo, il quale mi ha dato una cura. E magicamente tutto è sparito, la bambina è nata sana a 8 mesi come l’altro con cesareo, ma stavolta me la sono sentita mia e vissuta dall’inizio ed è stata una gravidanza e un ritorno a casa favoloso. Quindi, morale della storia, a tutti può capitare di cadere nella depressione post partum, anche in gravidanza, i nostri ormoni sono bombardati da cambiamenti improvvisi e situazione che ci sembrano insostenibili. Non è che siamo diventate “pazze” (come qualche politico ci vorrebbe far credere) è che dobbiamo trovare il coraggio e parlarne IMMEDIATAMENTE col dottore o ginecologo per non perdere quella meraviglia che sono i primi mesi del bimbo o, peggio, la nostra autostima come madri. Io mi sono messa a nudo con voi, con qualche difficoltà, sono sincera, ma l’ho fatto perché spero che questa mia recensione venga letta da qualcuno che cerca risposte nella prorpia incapacità di sentirsi mamma. è un grande privilegio che la natura ci ha dato: l’amore così intenso lo possiamo provare solo noi che abbiamo dei figli, non sprecatelo per orgoglio o vergogna.