Diario di bordo: cacciatori di girini

Trascorsi i primi anni e recuperate le forze si può iniziare a vivere la montagna con una certa soddisfazione. Quello che non deve mancare mai è la fiducia nelle capacità dei bambini. Ciò che mi ha sempre frenato, oltre a 6 anni di notti spezzate, è la pigrizia di Apo e la preoccupazione che corresse rischi o non ce la facesse a camminare per diverse ore. Lui adora i corsi, i parchi gioco, i percorsi in mezzo agli animali, ma per camminare ogni scusa è buona. Sarà che anche noi genitori non siamo dei grandi appassionati di trekking e abbiamo atteso i suoi 6 anni per cominciare a fare qualche camminata. Io conosco da poco la montagna in versione estiva e da sempre ho preferito mettere i piedi sui pedali di una bici o su degli sci piuttosto che direttamente sul terreno. Chiamasi pigrizia o desiderio di vedere il mondo scorrere un po’ più veloce. Invece loro, i bambini, come già osservato più volte ti educano ai dettagli, ti obbligano ad apprezzare i ritmi lenti e a godere dei piccoli scorci.

E passeggiare è un modo bellissimo per sentirsi in contatto con la natura, imparare a conoscerla e a rispettarla nonchè per sfidare se stessi, la propria fatica. Conquistare la meta è un momento bellissimo, fare una lunga salita aiuta a godersi la discesa.

Quindi abbiamo iniziato così dopo un po’ di tentennamento recuperando uno zaino porta bebè per ciuffetto biondo e procurando ad Apo delle “scarpe da camminata”.

Io dopo 10 metri e 15 chili sulle spalle ho dato forfait ammettendo la mia inferiorità fisica (altro che la nuotatrice cinese che va più veloce di Phelps), potendo per fortuna contare su spalle ben più possenti. E Apo si è rivelato, a parte qualche momento di defaiance, un potenziale montanaro. Per non parlare di ciuffetto biondo che dal basso dei suoi due anni ha usato i suoi piedini ben più di quanto tutti ci aspettassimo.

Di grande aiuto è anche la compagnia. Senza dei compagni esperti non avremmo fatto nulla. Se stai iniziando a muoverti per sentieri di montagna, farlo con chi ci è già stato ha un valore immenso, se poi questi sono pure dei bambini e dei camminatori prudenti ma con esperienza è tutto ancora più bello e agevole. Quando ci siamo trovati su un sentiero abbastanza in salita e a mezzo costa per raggiungere un rifugio, ho vissuto momenti difficili. Apo disperato voleva rimanere in mezzo alla montagna perchè non ce la faceva più a salire, io cercavo di convincerlo ma perdevo la pazienza anche perchè avevo sempre un occhio teso su dove metteva i piedi. Non c’è nulla di peggio di un bambino distratto e arrabbiato che cammina su un sentierino a mezzo costa. Grazie a una nonna di nostri amici abbiamo conquistato la vetta e il rifugio in un’ora e mezza. Lei ha saputo distrarlo ma anche contenerlo, abituata ai capricci dei propri nipoti nelle loro prime camminate (ora vanno veloci come delle lepri). Pare che ogni bimbo alle prime armi faccia scene di questo tipo, l’importante è mantenersi saldi, incoraggiare, distrarre, premiare alla fine.

Una delle nostre mete preferite è stato un lago alpino bellissimo, nascosto in un angolo di una montagna raggiungibile con una bella passeggiata su un sentiero largo e facile. Il lago d’Arpy è ricco di girini e tritoni. I bambini immersi con le gambe senza nemmeno sentire la precedente camminata passano ore durante il pic-nic a raccogliere i girini in contenitori di plastica per poi liberarli prima di ripartire.

Anche io da piccola adoravo i girini, chissà perchè. Forse perchè sono piccoli e veloci, e sempre in gruppi folti, o perchè si sa che si trasformeranno in ranocchie.

Apo ogni giorno vorrebbe andare al lago per catturare i girini ed ora oltre a un cane, un barracuda, un serpente falso corallo vorrebbe avere in casa anche una rana.