Diario di bordo: e forse….. è fatta! la “mia” tracy hogg….

 

Sono in montagna, con difficile collegamento a internet. Per questo non riesco nemmeno a partecipare molto a whymum. Mi mancate e appena torno scriverò un post più approfondito.

 

A parte la bellezza del clima e del paesaggio, questi giorni di stacco e di prima vera vacanza hanno portato risultati secondo me straordinari.

 

Negli ultimi tempi avevo perso la speranza di poter dormire bene di notte e mi ero attivata per cercare una puericultrice che mi aiutasse ad insegnare a Davide a non svegliarsi sempre di notte. Le due fidate che avevo contattato mi avevano detto che non si poteva fare nulla fino a settembre, al ritorno dalle vacanze. Ci vogliono minimo quindici giorni, a detta loro, per cambiare le abitudini di un bambino di un anno e con l’aggravante di dovergli togliere il seno. Dalle 5 alle 10 notti più il tempo della conoscenza di giorno.

 

Avevo già messo in budget questa spesa onerosa ma fondamentale per il mio benessere fisico e mentale. Allattare ogni massimo 4 ore per 10 mesi vi assicuro, o forse lo sapete meglio di me, è davvero pesante.

 

Arrivata qui con apo, davide, mio nipote simone e la nostra babysitter, la prima notte era già stata un disastro. A quel punto Marta, la tata, mi ha proposto di provarci lei la notte successiva.

Ero titubante. Forse non ero pronta a smettere di allattare senza averlo programmato. Poi lei non è una puericultrice. Ho comunque deciso di darle questa possibilità. Speravo provasse un metodo alla Tracy Hogg ma non volevo influenzarla troppo o far vedere che non mi fidavo. Al primo risveglio è apparsa, e io, pur nella stessa stanza, mi sono nascosta nel mio letto. Per un’ora Davide ha urlato arrabbiatissimo, e lei l’ha preso su e rimesso giù cento volte provando anche a dargli il latte artificiale per indorare la pillola ma lui non voleva. Ha fatto esattamente come desideravo. Non l’ha abbandonato o trattato male ma gli ha fatto capire quello che succedeva.

 

 Io ero lì un po’ turbata ma pronta a rifare io la stessa cosa le volte successive. E così ho fatto. Dopo quella volta ci sono sempre riuscita da sola e già la seconda notte, dopo il primo risveglio, si è riaddormentato dopo 20 minuti invece che 60. Avevo trovato la determinazione giusta. E lui ora non cerca più il mio seno.

 

Alle volte ha tirato fino alle 5/6 di mattina per poi bersi un bel biberon di latte e dormire di nuovo fino alle 8. Già un sogno per me.

Certo ancora non ho ripreso un bel ritmo di sonno per cui spesso mi sveglio comunque e poi sto sveglia a lungo, ma ora è tutto molto più

sensato.

 

Non so se la magia continuerà a casa o al mare, dovendo affrontare molti cambiamenti di luoghi nelle prossime settimane, ma non voglio mollare.

 

Mi manca allattarlo. è stato bellissimo dedicarsi a lui e tenerlo tra le braccia quando di notte lo allattavo da sdraiata, ma non c’era altra scelta. Se il bambino da solo non perde l’abitudine delle poppate notturne, l’unica è fare in modo che succeda con dolcezza ma anche fermezza. Nel mio caso ci voleva un estraneo per riuscirci. Alle volte può bastare il papà.

 

Per adesso ancora non canto vittoria. Ma un grosso passo è stato fatto, grazie alla passione e alla dedizione di una ragazza equadoregna capace di sussurrare ai bambini.