Diario di bordo: il matrimonio del mio migliore amico

 

Avete presente il film con Julia Roberts, Cameron Diaz e Dermot Mulroney ?Io l’avrò visto almeno dieci volte! Ecco, sabato mi è sembrato di rivederlo dal vivo.Ero la testimone di nozze del mio migliore amico, e mi sentivo molto Julienne (secondo mio padre ci assomiglio pure alla Roberts… ma solo occhi accecati dall’amore paterno potrebbero scorgere una vera somiglianza).A. era lo sposo, ovvero Michael (e in questo caso, vi giuro, la somiglianza con Dermot è innegabile), e A. era la sposa, una Kim (Cameron Diaz) dai capelli scuri e lunghi, ma con lo stesso sguardo dolce e la stessa innocenza, e anche lei molto più giovane di lui (8 anni). Dite che stare con compagni più giovani è il segreto per invecchiare più tardi? I due sposi emanavano freschezza e giovinezza, che forse in effetti non sono legate all’età anagrafica…La trama del film era diversa però: nessuna gelosia e niente rivalse sull’uomo condiviso. A. è un amico che miracolosamente è sempre rimasto solo un amico. Anzi, un’amica direi, considerando il modo in cui abbiamo condiviso tutti i nostri amori finiti male fin dai tempi dell’università. In realtà, i miei si contano su poche dita: brevi storielle di poco conto, un primo fidanzato importante e poi subito il mio attuale marito. I suoi, invece, li ricordo bene: diverse ragazze hanno preso posto nella sua vita lasciandogli il cuore in pezzi ma facendogli in realtà un regalo. Ho sempre avuto per lui un occhio da sorella più che da amica, e quando lo vedevo invaghirsi della solita ragazza bellina e superficiale accettavo ma non gioivo.Poi è arrivata lei, molto più giovane, un po’ intimidita da tutti questi amici e amiche più grandi, ma già dalle prime uscite insieme si percepiva la sua maturità. Spesso la differenza d’età si annulla in un attimo. Basta un discorso, una condivisione, un ascolto.Insomma, sabato mi sono sentita proprio come Julia alla fine del film, emozionata per il loro amore e per la nostra amicizia. Li osservavo così belli e innamorati insieme alla loro bimba e dentro di me continuavo a ringraziare per la loro e la mia famiglia, un dono così prezioso che non bisogna mai dare per scontato.