Diario di bordo: privazioni e riconquiste

Riappropriarsi di qualcosa dopo un periodo di astinenza è fonte di grande appagamento e soddisfazione. Ogni tanto penso che dovrei fare così con tutto quello che possiedo, eliminarlo per un po’ e poi riscoprirlo. è bellissima la sensazione di ritrovare ciò che piace dopo un periodo di privazione, perchè lo si assapora molto di più di quando lo si aveva sott’occhio e a disposizione costantemente. Vale per un vestito, un gioco, un libro, uno strumento musicale, una bibita, un cibo. è una tecnica molto efficace anche per i nostri figli. Mettere in cantina alcuni giochi e poi andarli a scovare dopo qualche mese è un metodo eccezionale perchè i piccoli ritrovino l’interesse passato. Facendoli ruotare spesso si evita di doverne comprare continuamente di nuovi.Le privazioni da cibo, però,  sono forse le più difficili da affrontare. Vi è mai capitato di dover stare a dieta? è davvero dura essere costanti, ci vuole determinazione, pazienza, rassegnazione e bisogna sempre tenere a mente l’obiettivo (ovviamente se legato alla salute e non a un puro modello estetico oggi spesso distorto). In gravidanza bisogna rinunciare ad alcuni alimenti, per il bene del bambino. Al primo figlio si è molto ligie, non si sgarra mai. Dal secondo in poi già ci si sente più sciolte e spesso si svia facilmente dalla dieta ferrea. E così ogni tanto ci ritroviamo una fetta di salame in bocca, un bicchiere di birra o vino in più sulla tavola, e la quantità di dolci supera il limite consentito. Del resto nove mesi sono tanti, e se già ci dobbiamo trascinare un pancione ingombrante con tutti i malesseri annessi, non sempre riusciamo ad evitare di coccolarci con le nostre pietanze preferite. Ma per il bene del nostro bambino si smette anche di fumare! Io ho fatto così, e ora ne sono felice. Il pensiero della SUA salute ci dona la determinazione che spesso manca (non sempre il pensiero della NOSTRA salute è infatti una spinta altrettanto forte).E così, trovandomi di fronte alla dermatite atopica di mio figlio sulle guance, mi sono decisa ad ascoltare l’ennesimo parere e a fare una dieta per 1 mese priva di uova e derivati del latte. Le prove allergiche erano negative ma si sospettava un’intolleranza alimentare. Le intolleranze: l’incubo del mondo moderno, difficili da scovare, sembrano ormai la causa di tutti i mali. E io ci credo anche! Per questo motivo, nonostante il rifiuto iniziale (essendo già stati 6 mesi di allattamento piuttosto impegnativi per il mio fisico), mi sono messa d’impegno, come faccio sempre, a portare a termine l’obiettivo. Ti passa davanti una meringata, un sugò al ragù, un filetto di manzo, una pasta al pesto, un panino al prosciutto cotto ma tu resisti perchè non vedi l’ora di vedere il tuo bambino con le guance lisce e pulite e che magari dorme di fila tutta la notte senza la necessità ogni due ore di strusciarsi su di te o bere il tuo latte per consolarsi.

Risultato: tutto inutile (certo a posteriori è facile dirlo). La maggioranza dei pediatri sostenevano l’assenza di legame con l’alimentazione e in effetti era proprio così. Ma da mamma dovevo provare anche questa. Non so cosa fosse meglio, se un’allergia o una dermatite costituzionale. Di certo non mi fermerò qui, e andrò a sentire il parere anche di un dermatologo. Per i primi 3/4 anni di vita ci sarà questo spettro da combattere. Il cortisone è sempre lì per tamponare i momenti di crisi, e poi il sole sarà probabilmente molto benefico nei prossimi mesi. So di essere in compagnia, vista la quantità di domande e risposte su WhyMum riguardo a questo argomento, e questo aiuta a tenerci aggiornate sulle ultime scoperte magari in fatto di creme o altro. Sempre e comunque mantengo però la consapevolezza che non sia una malattia grave, solo fastidiosa (e questo è importante tenerlo a mente).In ogni caso, nei periodi di privazione, l’ingegno si aguzza. E così sono andata a cercare su internet ricette gustose per qualche dolce senza uova e latte vaccino. Dato che io sono appassionata di plumcake, ho cercato qualcosa che fosse simile. Così vi ripropongo una ricetta di una torta che ho utilizzato moltissimo in questo periodo (e anche mio figlio alla fine ne andava matto). è una semplicissima torta margherita davvero gustosa:Ingredienti:    •    350 gr di farina    •    1 bustina di lievito    •    200 gr di zucchero bianco o di canna    •    250 ml di latte di riso    •    80 ml di olio di arachidi    •    50 ml di succo di frutta (arancia, albicocca, pesca)    •    una manciata di polvere di cocco

Preparazione:    •    Mescolare lo zucchero, l’olio, il latte, il succo    •    Aggiungere la farina a pioggia mescolando bene    •    Aggiungere il lievito

 

Cottura:    •    Infornare nel forno caldo a 180 gradi per 30 minuti.

 

Buona scorpacciata!