Diario di bordo: trasloco..
Lunedì ho affrontato il trasloco: con Alice ci siamo trasferite in una casa dall’altra parte della strada rispetto a prima, leggermente più grande, molto più luminosa e con una camera per Alice bella spaziosa! Ieri abbiamo così dormito per la prima volta di qui. In mezzo a scatoloni e parecchia polvere ci siamo fatte spazio per noi. Dopo una cena a casa di amici, i genitori dell’amichetta di Alice, siamo tornate a casa. Io stanca, stanchissima. Lei ancora piena di energia. Come sempre in questi casi.. Io che vorrei crollare svenuta a letto e lei che desidera fare, giocare, parlare.
Da principio sembrava che a lei della casa nuova le interessasse principalmente ritrovare i suoi giochi, i suoi amici di peluche e il suo letto. Non troppe domande sul resto, oltre alla curiosità di cosa ci fosse per colazione l’indomani e a volermi aiutare a fare il mio letto.
Così ci siamo pigiamate, lavate e le ho dato il permesso di “leggere” i suoi soliti libri, oltre a un libro nuovo nuovo, regalato per l’occasione.
Dopo un po’ che anch’io ero sotto il piumone col mio libro, ho sentito la sua vocina che dall’altra stanza richiamava la mia attenzione.
– “Mamma, mamma, ti devo dire una cosa” (solita premessa quando vuole tirare tardi..).
– “Dimmi, Alice”
– “Mamma, ma noi viviamo in questa casa?”
– “Sì tesoro viviamo in questa casa.” rispondo io sempre dalla mia alla sua camera.
– “Ma s-t-i-a-m-o v-i-v-e-n-d-o in questa casa?”
– “Sì Alice stiamo vivendo in questa casa, da oggi è questa la nostra casa.”
Silenzio.
– “Mamma ma vuol dire che o-g-g-i viviamo qui s-e-m-p-r-e?”
– “Sì Alice d’ora in poi, oggi, domani e tutti gli altri giorni viviamo qui, quella è la tua camera lilla e abbiamo portato qui tutti i tuoi giochi, le tue cose i tuoi pupazzi come avevi chiesto.”
– .. “Ah, ho capito mamma.” Pausa” Che bello.” Altra pausa più lunga “Posso leggere ancora un libro?”
– “Certo tesoro mio, buonanotte”
– “Buonanotte mammina!”.
Così è iniziata questa nuova avventura. Tra scartoffie e scatole ovunque, con un senso di vuoto e di pieno contemporaneamente, ci siamo addormentate. L’odore della casa è diverso. Sa davvero di nuovo.
Per mia indole riconosco le mie fortune, anche quella di riconoscerle e di vedere solitamente il bicchiere mezzo pieno.
Sinceramente però oggi non mi basta. Spero di riempirlo presto con la metà che comunque sia mi manca. Quella metà, che significa molte cose, che rappresenta anche come sto, chi sono, come mi guardo, mi penso e come guardo il mondo, quella metà che può diventare intera, quell’amore che si è confuso con tanti problemi quotidiani e – per ora spero – è smarrito, stordito, l’amore stesso non si riconosce più…
O forse semplicemente il vuoto, la metà mancante, non è altro che il dark side che c’è in ogni cosa, anche in ciascuno di noi. Accettarlo è il primo passo. Poi sentirsi o essere pieni è una sfida con se stessi, e forse verranno di conseguenza.. Che ne dite?
Nel frattempo, tra una riflessione e l’altra, buona fortuna e tanta pienezza a tutti voi! Oltre che a me stessa, naturalmente;-))