Diario di bordo: viaggio verso ovest
In questi giorni la mia testa ha vagato tra pensieri di organizzazione pratica, liste infinite di cose da fare o ricordare, tentativi di tenere il controllo su tutto, emozioni ormai dimenticate di quando ci si prepara a una partenza.L’ultimo viaggio intercontinentale risale a 7 anni fa quando mi sono sposata e a quell’epoca risale anche l’ultima fuga di coppia. Questo viaggio è denso di significati, decisioni, scoperte, ma è anche una prova di distacco dai miei piccoli che non lascio soli da quando sono nati.So che saranno in buone mani, ma comunque l’idea di essere dall’altra parte del mondo un po’ mi fa impressione. Tralasciando le preoccupazioni, sento l’eccitazione di vivere finalmente delle novità e non vedo l’ora di parlare con mio marito senza interruzioni, di trovare il tempo di stare insieme senza doversi alzare ogni due minuti per qualche esigenza dei bambini, di leggere un libro per un’ora intera. Insomma nonostante questo viaggio possa diventare l’inizio di grandi cambiamenti lo voglio vivere come una vacanza e uno stacco salutare dalla routine quotidiana (poi lo so che penserò ai miei piccoli ogni minuto).San Francisco ci aspetta! Avrò una settimana per:
vivere la sensazione di essere dall’altra parte del mondo senza amici e famiglia
pensare lucidamente a cosa è meglio per il bene dei bambini (scuole, quartiere, città)
sentirsi addosso la California come una nuova possibile casa
tornare con le idee chiare un po’ su tutto per una decisione finale
Il futuro va costruito e non si possono volutamente scansare le occasioni, quindi salto su quest’aereo conscia di tutta la fortuna. Poter scegliere un privilegio di pochi. Ma il rovescio della medaglia può fare comunque male.Non vedo l’ora di raccontarvi le mie impressioni e di condividere con voi una decisione così importante!