Diaro di bordo: rip steve!

Rest in Peace, Steve!

Oggi sono triste. è un peccato perdere così presto una persona che ha dato così tanto alla tecnologia ed è stato un grande esempio di coraggio e imprenditorialità.

Io ho sempre adorato i numeri, già da piccola sapevo che avrei fatto ingegneria, forse anche per l’esempio di mio padre. Non avevo dubbi. Nonostante il liceo classico, la matematica rimaneva la mia passione. Mi vedevo a progettare innovativi prodotti biomedici, in America, nella mitica Silicon Valley. Poi una serie di scelte sbagliate e incontri professionali negativi mi hanno fatto pian piano odiare quello per cui ho studiato sodo e a lungo.

è diffusa l’idea che l’ingegnere è rigido, ottuso, razionale. I numeri sono ordine ma anche immenso disordine. La scienza è mistero e illuminazione. L’informatica è disciplina, pazienza e creatività. Molto spesso chi ama i numeri ama la musica (soprattutto classica), suona uno strumento e ama scrivere. Per risolvere un problema scientifico deve saperlo guardare da tutti i punti di vista e allargare lo sguardo. è vero forse che il “tecnico” è in genere una persona riservata e un po’ timida a cui piace immergersi nelle sue passioni, ma ben venga oggi chi vuole “fare” veramente le cose piuttosto che solo “dirigerle”.

Steve Jobs si è fatto da solo e ha incarnato il sogno di tutti, di creare qualcosa di nuovo e rivoluzionario apprezzato il tutto il mondo. A soli 20 anni fonda la Apple che diventerà un colosso mondiale con i suoi prodotti originali (dall’Imac fino ad arrivare all’Iphone e all’Ipad). Ho visto amici che erano sempre stati refrattari alla modernità (denigrando cellulari e computer) comprarsi l’Iphone e il Mac con grande soddisfazione. Prodotti con stile e potenza uniti alla grandissima semplicità d’uso, grazie alla visione del loro ideatore.

Un paio di anni fa, quando stavo per licenziarmi dalla mia azienda, ho riascoltato il discorso che Steve Jobs ha fatto agli studenti di Stanford nel 2008 ed è stato di grande aiuto per me che stavo facendo un passo così importante:

http://youtu.be/D1R-jKKp3NA

Non è importante avere un pezzo di carta per avere successo. Sono altri gli ingredienti. Certo non è da tutti considerare l’università “non di aiuto”, solo in pochi possono permetterselo.

La sua frase (in realtà non proprio sua) “Siate affamati, siate folli”, mi ha ricordato che bisogna aver fiducia nelle proprie possibilità e tentare il più possibile di fare ciò che si ama. Parole azzeccatissime in quel momento.

Già in quel discorso raccontava del suo incontro col cancro e con la morte. “La morte è la destinazione che tutti noi condividiamo, è la singola migliore invenzione di tutta la vita, è il vero agente del cambiamento. Il tempo è limitato, non perdetelo vivendo la vita di qualcun’altro, non fatevi influenzare dalla opinioni degli altri, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione”.

“Siate affamati, siate folli”