Ittero

Mi chiamo Giuliana e sono una nonna. Mia nuora ha partorito il mio secondo nipote.. Siamo felicissimi. Ma ieri è stato di nuovo ricoverato in ospedale perchè ha l’ittero.. Cosa comporta? Cos’è? è pericoloso? Quanto dura? Dai medici non abbiamo capito nulla. Grazie se mi vorrete rispondere.

Rispondi

×

Login

4

Mio nipote quando è nato sembrava abbronzato, quando era il momento di uscire dall’ospedale al terzo giorno, abbiamo scoperto il motivo aveva l’ittero.

Il continuo processo di rinnovamento e la conseguente degradazione alla quale sono soggetti i globuli rossi del sangue, producono un pigmento dal caratteristico colore giallo, detto bilirubina, eliminato mediante le vie biliari. A volte il fegato è incapace di smaltire abbastanza rapidamente la quantità di bilirubina prodotta, che si accumula quindi nel sangue conferendo alla pelle una colorazione giallastra. I livelli di bilirubina raggiungono il picco massimo tra il terzo e il quinto giorno, per poi calare.

Quasi la metà dei neonati sviluppano l’ittero. Nella maggior parte dei casi si tratta di una forma innocua e si parla allora di ittero fisiologico. L’ittero appare in genere dopo il secondo giorno di vita e scompare nel giro di una settimana. Un bambino con l’ittero ha bisogno della luce del sole e di pasti frequenti. Se ne avete la possibilità e la stagione lo permette, mettetelo vicino alla finestra, cercando di esporre il suo corpicino alla luce del sole. Il neonato itterico di solito dorme molto e non si sveglia da solo per i pasti. Per eliminare la bilirubina ha però bisogno di molti liquidi, per cui dovrete svegliarlo spesso per nutrirlo, anche ogni due ore. Se il tasso di bilirubina è alto, il pediatra sottopporrà il bambino alla fototerapia per abbassarne il livello. Questo trattamento, per mezzo della luce, provoca la trasformazione fotochimica della bilirubina in sostanze che sono eliminate con l’urina.

mamy
1

mio figlio, nato prematuro, ha avuto l’ittero fisiologico per cui è stato sotto la lampada per 5 giorni e poi comunque ci ha messo un altro paio di settimane prima di stabilizzarsi. finchè l’ittero resta fisiologico non c’è problema, è quello patologico che è da controllare

Mela
1

Anche mio figlio ha sofferto di ittero ed è stato sotto la lampada per quasi 10 giorni. Sono sicura che all’ospedale sapranno fare del loro meglio! Il piccolo è allattato? Nel caso consiglia a tua nuora di attaccarlo il più possibile, anche se deve stare in ospedale.

1

Carissima Giuliana,

Anche la nostra bambina ha avuto l’ittero. Il giorno che dovevano dimetterci, i valori della bilirubina sono risultati oltre la soglia, tanto che è rimasta un giorno e mezzo sotto la lampada blu, ma per fortuna poi è ritornato tutto normale. Ci siamo spaventati, più che altro perchè non ci è stato spiegato cosa comportasse, a parte dirci che è frequente. In più eravamo già pronti psicologicamente a portarla a casa e felici di farlo, peranto la notizia dell’ittero, la lampada e l’ignoranza nostra, ci hanno preso male. Ora posso dirti quello che ho imparato: che l’ittero spesso è fisiologico e quindi normale e innoquo, soprattutto se viene non nel 1° giorno di vita, se il valore della bilirubina non aumenta velocemente e se rimane sotto un valore di 12 mg (o 15 mg per i prematuri). In più può essere più frequente in alcune situazioni: utilzzo di ossitocina durante il parto, prematurità del parto, diabete in gravidanza ecc. La lampada accelera il riassorbimento da parte del fegato della bilirubina. Altrimenti esistono anche dei farmaci se non bastasse la lampada. Valori molto alti e il perdurare dell’anomalia possono sì determinare problemi, ma credo che sia molto raro.

Stai tranquilla, vedrai che in pochissimi giorni tornerà di nuovo a casa..

Un abbraccio e congratulazioni!

0

Ciao , anche mio figlio quando è nato aveva l’ittero. mi han spiegato che circa la metà dei neonati ce l’ha, quindi è una cosa fisiologica. a lui è bastata la fototerapia per 24 ore, e tornata a casa mi avevano consigliato quando lo allattavo di rivolgerlo sempre verso la luce.nn c’è di cui preoccuparsi. ciao