Mi date un consiglio sul comportamento da tenere con le maestre?

Mio figlio ha 9 anni e frequenta la quarta elementare.

è un bambino abbastanza bravo a scuola, inelligente, vivace, molto attaccato a me, insomma un bambino come tutti gli altri. Qualche mese fa ho avuto un incontro con le maestre. In quest’occasione ho puntualizzato che mi sarei ricoverata dopo pochi giorni per un intervento e ho chiesto di valutare questa mia situazione nel caso in cui ci fossero stati dei comportamenti anomali o intemperanze. Dopo un mese, vengo a sapere che nei giorni in cui ero in ospedale, mio figlio ha discusso con una bambina che gli ha fatto i dispetti per quasi 2 ore. Lui le si è rivolto in tono piuttosto minaccioso, alterandosi.

Ora, una maestra ha riferito l’accaduto a mio marito dicendogli che ci sarebbero state delle conseguenze.

Tra qualche giorno, riprenderemo le pagelle e, nel caso in cui mio figlio sia stato in qualche modo punito (mi riferisco al voto in condotta) per questo evento, penso che mi rivolgerò al Provveditorato degli Studi facendo notare l’accaduto.

Pensate che faccia bene? Sono stanca di sentirmi sempre presa in giro, già come è successo per la disgrafia che le maestre continuano a dire che mio figlio è solo pigro e non disgrafico, nonostante una certificazione ASL molto approfondita e varie altre valutazioni esterne.

Mi dite la vostra?

Grazie.

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Faccio la voce fuori dal coro, un po’ in difesa della categoria un po’ a titolo di riflessione. L’episodio che racconti è triste, per tuo figlio e per la modalità di trasmissione tardiva da parte delle insegnanti. Che a un bimbo possa scappare la pazienza, dopo un bel po’ di “torture”, è legittimo, magari anche che gli scappi di brutto è legittimo. Non è altrettanto legittimo il terrorismo praticato dall’insegnante… Non lo giustifico, ma credo sia uno dei problemi che oggi affliggono la scuola nel rapporto coi genitori. L’usare lo spauracchio della condotta, purtroppo, oggi non funziona più perchè la scuola in cui la condotta contava ed era valutata non esiste più. Si tribola alle superiori ad imporre la regola della condotta, in una scuola in cui il rispetto e la disciplina dovrebbero quasi venir da sè perchè si tratta di quasi adulti (ma mai dare niente per scontato!). Alle elementari il rispetto e la disciplina andrebbero insegnati, o rinforzati se le famiglie operano nella stessa direzione. Si parla di patto educativo, di un progetto comune per lo sviluppo sereno dei bambini. Posso dirlo? In tanti casi si tratta di parole, e basta. Lo dico con amarezza, perchè il lavoro di tutti sarebbe più agevole se ognuno facesse la sua parte: i genitori quella dei genitori, le insegnanti quella delle insegnanti. A noi, invece, sempre più spesso tocca fare anche le veci della famiglia, che latita e parecchio. Perchè devo essere io ad insegnare a un bambino ad allacciarsi le scarpe o a soffiarsi il naso? Ma è ancor peggio che debba essere io a dovergli insegnare che non si può considerare il preside un amico cui dire “Ciao” o che debba dirgli che non può apostrofarmi con un “Ciao donna” anche se in casa sua usa così! E cos’è brutto ancora? Che la famiglia rifiuti di credere a quello che io, maestra di suo figlio, possa aver notato difficoltà che ai genitori sono sfuggite e dia un consiglio… è brutto non essere ascoltate ed è forse ancor più brutto non essere in grado di ascoltare. Credo che i difetti nella comunicazione ci siano da entrambe le parti, a volte abbiamo (genitori e insegnanti) delle pretese che non trovano soddisfazione e ci lasciano con l’amaro in bocca. Le insegnanti di tuo figlio non hanno tenuto nella dovuta considerazione le tue parole, andrebbero messe di fronte a questo fatto. Mi permetto però di dirti (e se vorrai mandarmi a quel paese, fai tu) che ce l’hai con loro per la manifesta incompetenza verso le difficoltà di tuo figlio. Ti dico che sono obbligate a tenerne conto, specialmente se esiste una certificazione e documenti che attestino la necessità di misure dispensative o compensative. Il comportamento, però, è un’altra cosa. Poi, sinceramente, non so come siano le pagelle della scuola di tuo figlio, ma quelle che compiliamo noi non prevedono il voto, solo un giudizio: DA MIGLIORARE-ACCETTABILE-BUONO…

 

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Scusa se mi impiccio… chiariscimi un fatto: la segnalazione di tuo figlio, perchè con disgrafia si tratta sicuramente di DSA, è agli atti in segreteria della sua scuola? Se c’è, per legge, le maestre sono obbligate a compilare un documento che si chiama PDP (piano didattico personalizzato) nel quale, in modo conforme alla diagnosi specialistica, prendono atto di quanto suggerito dai medici (vedi strumenti dispensativi e compensativi) e stabiliscono in quali materie e in che misura metterlo in pratica, NERO SU BIANCO. Deve essere concordato con la famiglia, in modo che si possa tutti seguire un percorso comune. Se le insegnanti non hanno compilato questo documento, potrebbero rischiare la denuncia… però ci deve essere la segnalazione agli atti. 

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No, devi assolutamente parlare con il dirigente e fregartene di quel che dicono le insegnanti! E se nessuno continua a far nulla, vai più in alto, al vecchio Provveditorato della tua provincia. Ma scherziamo? Esistono normative chiarissime in proposito e tu devi preoccuparti che la salute di tuo figlio sia rispettata dagli adulti che devono occuparsi di lui. Mi raccomando, almeno pensando che hai davanti a te solo un altro anno e da compromettere non resta niente. Poi, ti consiglio di muoverti presto perchè alle medie la segnalazione andrà rifatta e, come al solito, sta a te decidere se presentarla o no alla segreteria della scuola in cui lo iscriverai. Però, combatti! Non è giusto che tutto questo passi sotto silenzio!!!

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si fai benissimo….ma scusa….gli avevi detto di tenere sotto controllo la situazione e loro cosa fanno???te lo dicono dopo più di un mese???e poi se la prendono con lui che si è solo difeso???e la bimba che lo ha “torturato” per ore???niente vero???sarà sicuramente la figlia di un’amicona delle maestre….ne ho già viste parecchie di queste situazioni, e di bambini “protetti” solo perchè figli di amiche….invece quelli di mamme “normali” trattati come l’ultima ruota del carro….queste cose non le tollero proprio

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Quanto mi fa arrabbiare leggere quello che scrivi! Ma perchè certe insegnanti non vengono licenziate? Si parla di scuola elementare, non di università, ci vorrebbe maggiore comprensione. Io temo che se ti rivolgi al Provveditorato poi magari metti in difficoltà tuo figlio, con questo non dico che non si debba lottare, ma in Italia mi sembra che non serva a molto. Adesso comunque aspetta di vedere che voto gli hanno dato. Comunque quante insegnanti frustrate abbiamo incontrato nella nostra vita? Che tristezza….

Pipa