Il recente
Ieri, esasperata dall’ennesimo lutto collettivo per la morte di un personaggio noto, mi sono permessa di fare riflessioni un po’ pesanti sulla mia pagina facebook. Chi mi conosce sa che essere politica non è il mio forte, e che ho da dire qualcosa la dico, e basta.
beh, la scintilla è scattata quando ho staccato 10 minuti gli occhi dal penultimo esame del master che sto seguendo per vedere il TG. Lo scopo era quello di avere aggiornamenti sul terremoto in Turchia.
Nel corso della giornata avevo già un certo rimestamento interiore a vedere come madri e padri di famiglia fossero a lutto per l’eroe Simoncelli. Quando poi il TG2 ha dedicato ad 1 motociclista dieci minuti, prima di parlare delle vittime del terremoto, mi sono sfogata…. non vi dico il finimondo. Riassumo i commenti e le mie risposte
1. ma in fondo ha una famiglia che lo piange…..E dive piangerlo due volte: chi è causa del suo male pianga se stesso
2. ma inseguiva un sogno…. il sogno suo o quelle che gli hanno fatto venire? chi ti dice: a 7 anni voglio correre in moto?
Il finimondo sulla mia pagina è raddoppiato… a momenti mi sono presa della fascista
beh ecco perchè scrivo qui: la mia perplessità è legata al fatto che tutti i giorni muoiono in silenzio tanti ragazzi, che non hanno giocato con la vita.
A me hanno insegnato che i genitori dovrebbero cercare di crescere loro figli assecondando i loro desideri, ma cercando anche di porre limiti e di fare crescere il rispetto nella vita.Che rispetto per la vita insegna una famiglia che asseconda (o più probabilmente infonde) in un bambino la passione per gli sport estremi? che educazione infonde una famiglia che insegna a giocare con la vita? è così assurdo il mio punto di vista? Sono così “antica”? Sto sbagliando nell0educazione che tento di dare alla mia bambina?
Una vita normale, fatta di piccole cose, non è quella che ci sta propinando la società moderna: ho l’impressione che l’insegnamento di questi ultimi tempi è che devi morire da famoso, almeno tutti ti piangono… Non è triste?