L’esperienza del dolore…

So cosa vuol dire sopportare il dolore, cercare di avere il controllo su di esso. Nel 2007 sono stata operata per una ciste di sangue che rompendosi ha provocato un’emorragia molto estesa. Ho resistito tutta la notte, pensando che fosse solo mal di pancia, che di lì a poco sarebbe passato. Ho sempre avuto cicli mestruali molto dolorosi, pensavo “sarà l’ovulazione!”. La mattina dopo la corsa in  ospedale e d’ urgenza in sala operatoria. Era il giorno del mio venticinquesimo compleanno. Il chirurgo disse a mia madre “signora, sua figlia siamo riueciti a salvarla per miracolo! L’emorragia era quasi arrivata ai polmoni!”. La convalescenza è stata molto lunga: con una ferita dall’ombelico fino al pube, non mi hanno mai detto quanti punti. Ho iniziato presto a stare male per le aderenze, pensavo che avrei avuto difficoltà ad evere figli. Quando sono rimasta incinta della mia bambina sono stata così felice.. ma mai avrei pensato che il parto avrebbe lasciato un trauma così forte! Ho partorito tredici mesi fa con parto pilotato. Ho urlato per dodici ore, supplicato che mi facessero il cesareo, minacciato che me ne sarei andata.. ma chissà perchè la maggior parte dei medici pensa che le partorienti siano solo lamentose e capricciose. Così non mi hanno proprio ascoltata, mi dicevano solo “ma cosàhai che urli in questo modo?!”. Detto da un uomo poi!! Fa un certo effetto!! La bambina non scendeva, io non avvertivo lo stimolo per spingere, i dolori mi sembravano disumani. Ho avuto paura di morire, ho avuto paura che io e la mia bambina non ce l’avremmo fatta. Alla fine il ginecologo è dovuto salire sulla mia pancia e non so con quali forze sono riuscita a tirarla fuori. Una cosa era certa: non potevo tornare indietro! Quando finalmente è nata non avevo le forze neanche per respirare, mi tremavano fortemente le gambe, l’ostetrica mi parlava ma io recepivo la sua voce come in un sogno: praticamente dormivo in piedi! Sentivo un freddo terribile, non riuscivo a scaldarmi in nessun modo, ero stravolta! In quei tre giorni in ospedale ho avuto molte difficoltà ad allattare la bambina a causa dei punti, così sono andata subito incontro alla mastite. La settimana seguente è stata terribile: non potevo neanche prendere in braccio la mia piccolina. In tutto questo, l’unico punto di forza è stato il mio compagno: ha vissuto con me ogni singolo istante, stringendomi la mano e incoraggiandomi a tenere duro. Avevo deciso che non avrei fatto altri figli.. Tre mesi fa scopro di essere di nuovo incinta! Cado nello sconforto più totale: sorpresa, spavento, angoscia, ansia. Ma come è potuto succedere?? “una doppia ovulazione”, mi spiega la ginecologa. Perchè doveva succedere proprio a me.. decido subito di interrompere.. io che sono contraria all’aborto e conosco bene quali possono essere le conseguenze psicologiche di questo gesto, decido che questa nuova vita non la voglio! non mi sento pronta nè fisicamente, nè psicologicamente. Chi mi aiuterebbe? sono già così stanca! lui è fuori tutti il giorno, mia mamma è lontana e non posso permettermi il nido o la baby-sitter. Avevo dei progetti da realizzare in campo lavorativo ora che lei sta crescendo: ho studiato tanti anni, speso tanti soldi, ho voglia di iniziare ad esercitare la mia professione. Lui è stato meraviglioso anche in una situazione così difficile e delicata. Non mi ha giudicata, nè condannata “qualsiasi decisione prenderai, io ti sartò vicino! non voglio vederti soffrire, perciò se non te la senti di portare avanti questa gravidanza ti appoggerò!”. Dopo una settimana da incubo, in cui si sono susseguite lunghe riflessioni, e grazie a lui e all’appoggio di due carissime amiche, ho tirato fuori la forza per decidere di portare avanti la gravidanza. Sapevo che se avessi interrotto non me lo sarei mai perdonato.. e poi ho pensato a lui e alla mia bambina: come avrei potuto amarli allo stesso modo dopo un gesto del genere? Oggi sono più tranquilla, ma se penso al parto mi assale l’ansia. Tutti mi dicono “vedrai che sarà diverso! non soffrirai più così!”. Vorrei tanto crederci. Insomma questo bambino deve ancora nascere e io ho già parecchie cose da farmi perdonare.. A luglio ci sposiamo, e così ci saremo tutti e quattro a questo matrimonio! Ho deciso che non rinuncerò completamente ai miei progetti e così mi sto impegnando per inserirmi nel mondo del lavoro, anche se so che con due bambini così piccoli non sarà affatto semplice. Spero di farcela, spero che vada tutto bene, e spero anche che questa testimonianza possa in qualche modo essere utile a chi ha vissuto un’esperienza simile alla mia.