Lo spettro dell’obesità infantile: prevenzione e abitudini da correggere

Qualche giorno fa alla visita di controllo dal pediatra, mio figlio a 5 anni e mezzo è risultato ai limiti dell’obesità. Poi mi sono informata bene e ho capito che il dottore parlava di “obesità viscerale o centrale“. Ha infatti utilizzato un indice innovativo di controllo della forma fisica che è il:WHER (Waist to Height Ratio) = rapporto tra circonferenza addominale e altezza. Rispetto al caro vecchio indice BMI (Body Mass Index), che è il rapporto tra il peso (in Kg) e il quadrato dell’altezza (in metri), il WHER è molto più utile per capire la distribuzione della massa grassa nel punto più pericoloso: la pancia.Il BMI, per esempio, misurando di fatto anche la massa muscolare, può dare spesso indicazioni sbagliate. Si pensi a un culturista, risulterà obeso, quando in realtà non ha bisogno di nessuna dieta, anzi (seppur abbia un fisico di sicuro diverso da quello di una persona normale).L’obesità viscerale determinata dal WHER è la più pericolosa. Se l’indice è maggiore di 0,5 vuol dire che il grasso accumulato sulla pancia è rischioso (è questo che rilascia gli acidi grassi liberi nel sangue che possono provocare malattie metaboliche e anche cardiovascolari)Vi assicuro che mio figlio non è grasso a vedersi, sembra in perfetta forma, è parecchio alto anche. Però ha la pancetta (come il suo papà del resto 🙂 ). Sembra un po’ il simbolo dei bambini di oggi: vita sedentaria, scarsa varietà di alimentazione….uguale: pancetta. Fino all’anno scorso era perfino troppo magro, ma poi intorno ai 5 anni, complice forse anche una crescita improvvisa molto forte e finalmente una pausa dai malanni continui dell’anno scorso, la forma è cambiata. Ho scritto questo post per parlare con voi di attenzione al corpo. Io non guardo mai il lato estetico, la mia prima preoccupazione è sempre la salute. Solo che, convincere a cambiare abitudini alimentari un bambino come Apo, per il quale ogni novità è un mostro con cui combattere, è un incubo. In 4 anni non ce l’ho fatta ma ora è una necessità. Sperando però che non inizi a vedere il cibo come un pericolo.Molti bambini oggi stanno tanto davanti alla televisione e giocano molto al computer; si tende a portarli a scuola in macchina, e a far fare loro sport solo una volta alla settimana. Queste abitudini sono amiche dell’obesità infantile. è evidente che tutto dipende dai noi genitori.Per sentirci meno in colpa, però, voglio mettere in evidenza che:

Vivere in una città come Milano con il suo clima schifoso non aiuta
Gli sport non sono sempre accessibili; se la mamma lavora, chi porta il bambino tutti i giorni a fare sport? Per non parlare del costo…..non tutti i Comuni curano questo aspetto nei loro programmi per il tempo libero.
Le maestre ti dicono: “ma signora non faccia fare tutto questo sport a suo figlio, è ancora piccolo! già l’asilo è stressante, è normale che dopo lui voglia solo andare a casa”
Già alla materna li tengono ingabbiati su una sedia. A parte i pochi minuti di intervallo, stanno per lo più seduti. Va bene imparare la disciplina, ma almeno all’asilo dovrebbero avere più occasione di correre e muoversi (pensate che nella scuola di mio figlio c’è un giardino bellissimo dove non si può nemmeno stare alla fine delle lezioni).
Quando esce dall’asilo mio figlio è un lupo affamato. Si sbranerebbe di tutto.

Ma non ci sono scuse. Qualcosa dobbiamo fare per la salute dei nostri figli: ecco la mia lista.

Attenzione all’alimentazione. Niente merendine, al limite giusto una a colazione (noi continuiamo con i nostri 2 plumcake). Più frutta e soprattutto verdura che saziano ma fanno bene (stando attenti però a non esagerare con la frutta per gli zuccheri). Porzioni minori di pasta; sempre meglio proporre primo e secondo in piccole quantità.
Evitare di prendere l’ascensore (io sono al sesto piano, ma fa bene anche a me 🙂 )
andare e tornare da scuola a piedi (magari non con -10 come in questi giorni 🙂 )
iscriverlo a corsi sportivi almeno 2/3 volte a settimana (lui fa nuoto, judo e atletica, ma quasi mai va a tutti e 3 perchè o è malato o non ha voglia e non c’è verso di convincerlo. Ci impegneremo di più.)
I giorni in cui non fa sport farlo giocare correndo almeno un’ora al giorno (o camminata spedita)
tenerlo poco davanti alla tv e al computer (una lotta continua per me, con uno come lui super casalingo, soprattutto durante il nostro nebbioso e freddo inverno).
non farlo mangiare davanti alla TV (mai fatto, per fortuna)

Il pediatra non l’ha messo veramente a dieta, ma ha detto che nei prossimi 3 mesi non deve prendere un etto. Speriamo di farcela.E voi? Esperienze simili?