Maria montessori: una scuola non nozionistica

 

Io la conosco a mio modo. Da piccola ho frequentato la scuola materna montessoriana. Nel mio caso era gestita dalle suore. Anche la mia maestra si chiamava Maria. Non so se è capitato solo a me, ma io mi ricorderò sempre lei e il mio maestro delle elementari, prova di ciò che credo fermamente: i riferimenti pedagogici che incontriamo da molto piccoli lasciano un segno in tutta la nostra vita.

 

La mia suora era molto severa, ma io la ricordo comunque con grande affetto. La scuola Montessoriana viene tacciata come troppo “libertina” o troppo “inquadrata”, cioè in modi sorprendentemente diversi. Forse perchè va capita fino in fondo per coglierne l’essenza più profonda e la straordinaria innovativita‘ dell’idea pedagogica alla base.

 

Maria Montessori si è dedicata a conoscere lo sviluppo del bambino e ad osservare il suo passaggio attraverso i “periodi sensitivi“. è il bambino stesso ad essere fonte di conoscenza e ispiratore di un metodo. Il bambino sviluppa nel tempo diversi interessi grazie a dei meccanismi interni, biologici e di crescita psichica. La soluzione, quindi, è favorire lo sviluppo (non insegnarlo) grazie a un ambiente opportunamente organizzato. Il materiale che si usa, infatti, non è “didattico” ma “di sviluppo“. 

 

L’altro straordinario principio è legato alla libertà del bambino di usufruire di ciò che viene messo a disposizione quando e per il tempo che vuole. 

 

Autonomia e passione per il sapere sono gli obiettivi della scuola montessoriana. Accanto alla spinta alla libertà, però, vi è anche l’insegnamento del limite, così importante soprattutto oggi.

 

E studi americani confermano che gli studenti provenienti dalle scuole “alternative”, come la montessoriana, la steineriana e altre mostrano maggior adattabilita‘, autonomia e attitudine al raggiungimento dell’obiettivo di quelli provenienti dalle scuole tradizionali (http://www.springerlink.com/content/e51256h9717rh22w/)

 

Io ricordo molto bene il piacere che provavo nel dedicarmi a tantissime attività pratiche di gioco e lavoro. A turno si doveva anche apparecchiare durante il pranzo e fare i “camerieri”, divertentissimo perchè ti senti grande. Mi è rimasto il piacere di studiare, ma anche l’importanza dell’impegno per fare le cose. Mi ricordo anche in castigo, in mezzo al salone durante il pranzo perchè avevo fatto uno sgarbo a un mio compagno, ma questo credo sia una distorsione di severità non molto montessoriana.

Sulla scuola montessoriana leggi anche:

http://www.whymum.it/c-18026-Scuola-Elementare-Statale-O-Montessori%3F