Per la festa del papà…un’intervista a un papà!
Mi sembra il modo migliore di festeggiarli i nostri compagni, mariti e soprattutto papà dei nostri bimbi, dando loro la parola! Spero sempre che su whymum ne approdino molti di più, è bello confrontarsi anche con loro, anche se forse sono un po’ intimiditi dal nostro motto 🙂
Comunque, per l’occasione ho intervistato un papà che è anche un blogger emergente. Il suo blog si chiama Mo te lo spiego a papà. Tiene anche una rubrica su Style.it.
Ci siamo conosciuti in una puntata di Mamma mia che settimana e mi aveva incuriosito molto per la sua simpatia partenopea.
Ecco l’intervista:
Come è nato il tuo blog “Mo te lo spiego a papà”?
Il blog è nato per raccontare le emozioni e le sensazioni di avere dei figli. è nato per rispondere a tutte quelle domande difficili e impertinenti che ci fanno e che necessitano di una riflessione. Il nome del blog viene poi dalla frase che mia moglie ha spesso detto in occasione di domande imbarazzanti o che necessitavano troppo tempo: “Andate da papà che ve lo spiega lui”.
è il tuo lavoro o ti occupi anche di altro?
Magari potesse essere il mio lavoro raccontare e scrivere. Quello diciamo che è un sogno che spero si possa avverare. Lavoro con i bambini ed in particolare quelli meno fortunati a Napoli presso la cooperativa di cui sono socio e che si chiama Terra e Libertà. Free lance lavoro come copy specie se si tratta di rivolgersi ad un target preciso come quello di ragazzi e adolescenti.
Qual è la domanda più difficile che hai ricevuto dai tuoi figli?
La sto aspettando ed è quella sulla morte. Ma in generale tutte quelle che riguardano la sessualità.
Ti capita qualche volta di non saper rispondere e di rimandarli dalla mamma? 🙂
In genere no, diciamo solo che se proprio sono impegnato li rispedisco al mittente. Ma una delle cose che faccio per lavoro è proprio quella di spiegare le cose ai bambini e ai ragazzi per cui cerco di non sottrarmi.
Che tipo di papà sei? Molto presente e un po’ mammo o un po’ imbranato e in fuga quando c’è da accudire i bimbi?
All’inizio facevo il giro largo per tornare a casa il più tardi possibile, ma quello faceva parte della depressione post partum che anche i papà vivono. Ora sono più che presente perché la mattina me ne occupo io visto che mia moglie scende presto per lavoro e anche la sera ci dividiamo i compiti: io gioco e li preparo per la notte. Cmq quando mia moglie va fuori per lavoro (anche una settimana) non vado certo a dormire da mia madre, ma restiamo a casa da soli e ce la caviamo.
“Se il bambino cade la mamma accorre preoccupata e lo consola, il papà lo rialza e lo rimette dov’era prima”. Ti rispecchi? Com’è il ruolo del papà oggi?
Si è proprio così. Io, specie quando si fanno male, sono più tranquillo e cerco di non allarmare subito i bambini, mentre mia moglie reagisce sempre come se fosse in fin di vita. Meno male che ci siamo noi papà a creare il giusto mezzo in queste situazioni. Il ruolo del papà quindi diventa fondamentale, non si può delegare tutto alle mamme sia perché in molte coppie si lavora entrambi, ma anche perché per i bambini è importante confrontarsi con un altro modo di fare, di reagire, di pensare.
Una simpatica provocazione: ma l’uomo ha meno voglia o è davvero ‘geneticamentè più imbranato a fare certe cose?
L’unica cosa che l’uomo non può fare è tenere nel proprio ventre un bambino per nove mesi e poi allattarlo. Per tutto il resto siamo capaci. Sicuramente ci sono delle cose che ci riescono meglio e altre peggio, ma vale lo stesso per le mamme. Ad es: la mamma non riuscirà mai a giocare alla lotta con i figli maschi come fa un papà.
Seguono il tuo blog più le mamme o i papà?
Beh credo di più le mamme, ma solo perché in rete si trovano moltissimi siti e blog scritti da mamme e che si rivolgono prettamente ad esse. I papà non si scambiano consigli, semmai si divertono a raccontare o a criticare…(le mamme).Grazie a Pipa e al bel lavoro che ha organizzato con Why Mum.è sempre una bella idea creare luoghi di condivisione di buone pratiche. Buon lavoro!
Grazie a te Francesco per le tue risposte e la tua partecipazione!
Tu poi porti l’esempio di tutti quei papà attenti e presenti per i loro figli, interscambiabili ma complementari con le mamme, che sanno ironizzare e alleggerire, ma anche comprendere e dare il giusto peso: insomma quello di cui un bambino ha veramente bisogno!
Auguri a tutti i papà!