Piccole riflessioni di fine estate…
Ogni volta ci ricado: sarà deformazione professionale, sarà il mio modo di essere, ma adoro osservare come i genitori e i bambini si comportano in vacanza, sulla spiaggia, in piscina, in villa comunale, sotto l’ombrellone. Sono poche le persone con le quali riesco a condividere questi pensieri e credo che trasmetterli a voi mi aiuti un pochino a non sentirmi troppo una extra terrestre. Spesso i piccoli vengono richiamati con rabbia, quel tono di voce forte e deciso che riesco a sentire anche nello stomaco. I genitori trascinano per la mano bambini e bambine in preda a pianti inconsolabili, urla e calci sferrati con rabbia e violenza non si sa verso chi o cosa. Osservo mamme con tanta voglia di riposo e tanta difficoltà nel viverlo a causa di continui richiami dei propri figli per un sandaletto che non riescono a mettere da soli o per una conchiglia persa tra la sabbia o perchè hanno voglia dell’ennesimo panino o del famigerato bicchiere d’acqua. In villa poi…mentre il piccolo o la piccola dondolano assenti sulle altalene i genitori sono impegnati nell’ennesima chiacchierata con chissà chi al telefonino, divenuto ormai il nostro migliore compagno per uccidere una quotidianità ormai divenuta troppo pesante da sostenere. Potrei continuare all’infinito, ma voglio anche parlarvi delle osservazioni positive: un papà che ha saputo gestire il capriccio di sua figlia, circa 6 anni, mostrando determinazione e non rabbia, calma e non aggressività; oppure di quella mamma che ha ben compreso la difficoltà di suo figlio nell’entrare in mare e non lo ha forzato a farlo come fanno invece tanti altri; un papà finalmente accorso in dfesa della figlia più grande, succube da tempo dei capricci del fratellino più piccolo. Conclusione? Troppa rabbia è vero, abbiamo difficoltà nel metterci in ascolto delle emozioni, non riusciamo ad essere determinati e coerenti e soprattutto a dare il buon esempio. Siamo poveri di pazienza e ricchi di aggressività, che liberiamo attraverso la voce, i gesti, gli sguardi, la rigidità nei movimenti. Forse dovremmo ascoltare di più noi stessi e riflettere su ciò che ci rende così aggressivi e colmi di impazienza…Seneca diceva: ciascuno di noi è respnsabile degli errori degli altri. Forse aveva ragione e credo che il concetto possa rappresentare una massima importante nel concetto stesso di educazione.